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Coscienze ed etichette: le vogliamo pulite

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

24
MAG
2018

I prodotti DOC: “Denominazione Origine Controllata o Contraffatta”?Quando la ricerca di qualità non è sinonimo di certezza

Siamo sempre certi che i prodotti alimentari italiani siano garanzia di qualità e chi mangia italiano è garantito da un sistema di controlli? L’Italia non è immune dalle frodi alimentari, nonostante il nostro Paese abbia un variegato riconoscimento internazionale per la qualità dei prodotti offerti ed il numero di marchi di qualità, tipicità, origine come DOP, DOC e IGP. La lettura del report 2017 del ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari), pubblicato sul sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ci mette in guardia su vari prodotti, sollevando critiche e numeri sull’irregolarità di prodotti in commercio che comunemente consumiamo. Diversi di essi, appartenenti alle DOP (Denominazione Origine Protetta) sono risultati irregolari o non conformi al disciplinare di produzione, con la presenza di ingredienti non consentiti o l’aggiunta di additivi o sostanze di cui dovrebbero essere esenti. I settori più colpiti sono quelli vitivinicoli, lattiero-caseari, olio, carni e prodotti contenenti zuccheri. I numeri mettono in luce, attraverso migliaia di controlli, irregolarità più o meno gravi,  informando il cittadino e sensibilizzandolo ad un consumo responsabile. Esempi molto eclatanti negli ultimi anni sono stati riscontrati nelle mozzarelle di bufala prodotte con l’aggiunta di latte vaccino, nell’olio extravergine di oliva, risultato alle analisi olio di semi colorato con clorofilla. La carne e i prodotti  derivati sono stati segnalati come fortemente manipolati, etichettati omettendo alcuni ingredienti utilizzati, irregolarità nel sistema di tracciabilità, impiego nella carne suina di additivi o di carne non conforme ai disciplinari di produzione a denominazione controllata. In questo giro infernale di frodi e di contraffazioni non è immune neanche il “bio”: sequestrati prodotti con presenza di residui fitosanitari. La complessità dell’argomento richiederebbe di approfondire meglio quali rischi davvero stiamo correndo come consumatori, considerando che una grande fetta dei prodotti che troviamo sui nostri scaffali sono provenienti dall’estero, dove non hanno gli stessi controlli che il nostro Paese, seppur con i suoi difetti, esercita. Indicare i prodotti da evitare sarebbe un esercizio troppo banale, ma porre le maggiori attenzioni sul consumo di olio, frutta, vino, carne, cereali, insaccati, latticini provenienti dall’estero e dall’Italia, è doveroso verso il consumatore che ha diritto di sapere cosa mangia. Togliere valore ai prodotti alimentari significa dover convivere con imitazioni del gusto che compromettono la nostra salute, costringendoci ad un suicidio organizzato e silenzioso dove chi vince sono i meri interessi economici. Aldilà degli accordi internazionali sul cibo, mega controlli e leggi nazionali, c’è urgente bisogno di coscienze pulite.
 



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