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AGRICOLTURA, AMBIENTE, API/APICOLTURA COME STRUMENTO DI WELFARE

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

10
OTT
2018

L'apicoltura è una disciplina complessa perché raccoglie in sé l’esigenza di acquisire nozioni basilari di biologia, di agrochimica, di ecologia, di zootecnica. E’ necessario essere costantemente entusiasti dell'impegno assunto, motivati, curiosi, mossi da una continua spinta alla ricerca e alla comprensione della natura e dei suoi equilibri. Attività coinvolgente e capace di generare opportunità di incontro e formazione, l’apicoltura rappresenta un’attività dove attraverso l’apprendimento e la dedizione possono nascere spazi occupazionali e di incontro. L’interesse verso le api, conoscere il loro ruolo, apprendere le tecniche di allevamento, registrano un crescente interesse, accompagnato da partecipazioni sempre più numerose a convegni e corsi di formazione. Raccogliendo dati da organizzazioni e associazioni del settore, enti regionali, camere di commercio sembra proprio che sia scoppiata l’api-mania. L’interesse verso lo sviluppo di attività con le api suscita interesse assumendo un’opportunità di lavoro, svago, divertimento, capace di donare soddisfazioni. L’apicoltura sarà una sfida difficile ed impegnativa nell’intento di raggiungere più elevati livelli di sostenibilità ecologica e ambientale nell’affermazione dei diritti individuali, nell’equità e coesione sociale, nella costruzione di comunità. Questo perché le risorse agricolo/rurali mettono a disposizione non solo risorse e pratiche utili, ma anche ambiti e spazi idonei all’incontro dove la produzione di cibo qualifica e responsabilizza l’uomo. La valorizzazione della multifunzionalità agricola si realizza mediante la cooperazione e l’organizzazione di reti di territorio che operano secondo principi solidali e innovativi di un welfare comunitario. Apicoltura e welfare si intrecciano perché sviluppano sussidiarietà attiva e responsabilità collaborativa attraverso l’azione diretta dei cittadini/consumatori. La diversificazione delle attività che abbraccia l’apicoltura insieme ad una partecipazione intergenerazionale, rappresentano lo strumento inclusivo e aggregativo capace di avviare processi di inclusione sociale e/o lavorativa anche verso soggetti a bassa contrattualità. La costruzione di comunità si lega ai valori materiali e immateriali che la produzione e il consumo di cibo porta con sé. L’allevatore di api rappresenta l’unica figura nelle produzioni zootecniche che non uccide ciò che alleva, ma è portato a proteggere l’ape e sostenerla per l’ecosistema, per la produzione, per la comunità. Al tema delle api e dei suoi preziosi prodotti si  legano i concetti delle identità ambientali, locali, territoriali e culturali, percorsi di sviluppo e conservazione, ma anche intreccio e produzione di beni di relazione e costruzione di reti, progetti, visioni e azioni più o meno condivise intorno al tema del cibo, della biodiversità, della natura. Le api costituiscono sempre più un bene comune, insetti portatori di valori e nuove politiche, forme di cittadinanza ecologica e di consumo etico secondo principi di solidarietà. Nei processi territoriali di co-produzione del cibo si organizzano reti di attori che legano in modo nuovo risorse agricolo/rurali e bisogni alimentari, sociali, culturali. Queste reti generano nuove opportunità diffuse ricostruendo, in forma allargata, visioni e forme di collaborazione a supporto di un progetto ispirato alla sostenibilità, biodiversità, socialità attiva.



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