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AGRICOLTURA, AMBIENTE, API/COME NATURA COMANDA, COME CIVILTÀ CONTADINA VUOLE

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

6
NOV
2018

Le sfide che pone il presente sono molteplici. I cambiamenti climatici, l’erosione genetica, l’abuso di agrofarmaci sono tra le maggiori problematiche da affrontare con grande impegno a partire da un livello locale. Per affermare un cambiamento c’è la necessità di percorsi che richiedono tempo per ottenere risultati. Creare e sostenere realtà diverse significa ripopolare le comunità di valori collettivi, recuperando le tradizioni contadine e obiettivi che vanno oltre il mero profitto. Le sfide del presente dovranno partire da un progressivo recupero di sementi e varietà locali, abbandonando l’idea che le varietà geneticamente uniformi possano costituire la risposta alla crisi alimentare. La perdita di diversità genetica, conosciuta come “erosione genetica”, è un fenomeno che desta molte preoccupazioni. La perdita di biodiversità nel mondo vegetale riduce la  sua capacità di adattamento ai diversi cambiamenti, soprattutto climatici, che riguardano il surriscaldamento del pianeta e i fenomeni meteorologici. La salvaguardia della biodiversità è oggetto di accordi internazionali e dovrà vivere di continue attività che dovranno essere messe in campo e praticate con grande intensità. La tutela della diversità genetica e culturale del mondo agricolo passa anche attraverso la salvaguardia del patrimonio di varietà antiche e locali tipiche del mondo rurale attraverso la loro sperimentazione e recupero. L’abuso di agrofarmaci, nocivo in primo luogo agli insetti impollinatori come api e altri pronubi, dovrà essere contrastato dall’attuazione di tecniche di agroecologia basate sulla totale assenza della chimica o ad un suo utilizzo molto razionale.
Le sfide del presente sono affrontate dagli agricoltori in modo coraggioso sostenendo una cultura di scambio e di reciprocità che favorisce, attraverso il passaggio e il libero accesso, la diffusione, replicabilità e la riscoperta di varietà e sementi antiche e locali. Giornate di scambio e confronto rendono questi passaggi dei momenti culturali dove tradizioni ed esperienze vengono scambiate restituendo all’agricoltura il suo aspetto più intimo e tradizionale. Momenti che coinvolgono anche Università e Istituti di ricerca per offrire maggiore analisi e fondamento scientifico alle scelte produttive e alla loro gestione agroecologica. Tra i diversi progetti in corso a livello globale, un progetto internazionale denominato Dinaversity (http://dynaversity.eu) promuove la conservazione della biodiversità cercando di contrastare l’erosione genetica. Dinaversity promuove la conservazione in campo, in banche genetiche, giardini botanici. Dalla prossima primavera le differenti esperienze verranno diffuse attraverso una mostra itinerante nei diversi Paesi aderenti. I salvatori di semi recuperano sementi libere da brevetti e non geneticamente modificate riconsegnando loro nuova vita, diffondendole attraverso reti di dono e scambio anche perché non possono essere commercializzati. La risposta alle sfide del presente parte ancora una volta dal basso, da chi si sporca le mani, lontano dalla politica e dalle logiche dei grandi interessi economici per soddisfare bisogni reali di qualità e rusticità.



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