MENU

AGRICOLTURA, AMBIENTE, API/MANGIAMO LA TERRA A MORSI

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

3
DIC
2018


Il consumo delle risorse naturali è l’azione più frequente che sappiamo mettere in atto ed ogni giorno che passa consumiamo più velocemente risorse di quanto l’ecosistema della Terra sia in grado di generare. Constatazione preoccupante che emerge dagli studi del Global Footprint Network che, senza tanti giri di parole, conferma l’erosione del capitale naturale del Pianeta correre a ritmi spaventosi tanto che già ai primi giorni del mese di agosto risultavano consumate tutte le risorse previste per l’anno solare in corso. Purtroppo sono dati che sembrano non riguardarci, forse perché non tangibili nell’immediato, forse per la scarsa attenzione a come incidono le nostre scelte, forse perché non colpiscono direttamente i nostri interessi quotidiani. Il mondo è in overshoot e come nel 1970 stiamo consumando talmente tanta natura che rischiamo di compromettere la nostra stessa sopravvivenza. La deforestazione, la perdita di biodiversità, l’eccessivo consumo di suolo, il surriscaldamento globale, la riduzione delle produzioni agricole, tutti eventi che dipendono da nostre scelte o almeno favoriti dalle nostre mal sane azioni quotidiane racchiuse nella logica del consumismo e non nel razionale sfruttamento delle risorse. “E’ l’uomo che appartiene alla terra, non la terra che appartiene all’uomo”, espressione che racchiude l’esigenza di fermarsi, investire seriamente sul bene Terra. Lo stato di salute degli ecosistemi peggiora continuamente perché invece di invertire la rotta, nonostante tanti campanelli di allarme, continuiamo ad infliggere duri colpi alla salute dell’ambiente e di noi stessi. Il degrado dei suoli per l’impatto umano esercita un ruolo negativo sul nostro benessere tanto da contribuire ad una nuova estinzione di massa della biodiversità della Terra. Allo stato attuale in meno del 25% della superficie complessiva della Terra permane una condizione naturale, percentuale destinata a scendere al 10% entro il 2050 se non vengono presi provvedimenti immediati o attuate azioni a favore del mantenimento del capitale naturale. Il fattore di pressione umano incide anche a livello marino dove allo stato attuale solo il 13% delle acque globali conserva una situazione di integrità. Raccolti tutti questi dati complessivamente è stimato che almeno 4 miliardi di persone vivranno in zone aride portando i flussi migratori umani ad aumentare alla ricerca di aree capaci di garantire vivibilità. Flussi migratori che vedranno coinvolte circa 700 milioni di persone, stime impressionanti, scenari che invitano ancora una volta ad agire subito perché chiudere i porti, favorire espulsioni, costruire muri, non cambiano le sorti di questo Pianeta. Agire invece per la difesa della vita, della biodiversità, mettere al sicuro il capitale naturale, sono azioni indispensabili per il futuro della nostra e delle future generazioni, azioni di sviluppo sostenibile in grado di evitare scenari ad oggi previsti e che con tutte le forze dobbiamo scongiurare.     



 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor