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Taranto/Un 2012 da incubo

Pubblicato da: Categoria: SPORT

28
DIC
2012

 

Si chiude un anno assai controverso per i colori rossoblù, trovatisi ad affrontare l’ennesima, grande, delusione dopo l’illusione di aver cavalcato un sogno…
 
In fondo è come se Taranto, calcisticamente parlando, il suo 21/12/2012 l’abbia vissuto davvero. E con diversi mesi di anticipo. Ma se la tanto temuta profezia Maya è stata “smentita” con successo solo qualche giorno fa, nulla hanno potuto i tifosi ionici in estate, quando hanno visto la propria squadra del cuore scomparire ancora una volta dal panorama calcistico nazionale. Un’estate torrida, incredibile, che ha visto il materializzarsi di tutti i presagi temuti durante lo scorso campionato, con quella Serie B conquistata sul campo ma scippata via da una gestione societaria quanto mai avventata e che ha visto accrescere il malumore dell’ambiente settimana dopo settimana, fin quando quel sogno cullato da una intera città è andato a schiantarsi dapprima sul campo nelle semifinali playoff con la Pro Vercelli, poi dietro le scrivanie, con la resa dell’AS Taranto e la conseguente rinuncia all’iscrizione al campionato di Lega Pro.
Il mese di giugno ha visto quindi i tifosi tarantini subire una nuova, terribile delusione, rimarcata dall’ultima speranza di un proibitivo ricorso contro la penalizzazione da parte di un comitato cittadino, che mirava ad annullare i punti che avevano negato sul campo il salto diretto in cadetteria. Eppure in una giornata controversa Taranto esplode di gioia, alla notizia di un accoglimento del ricorso da parte del TAR del Lazio che ammetteva di fatto i rossoblù in Serie B. Ma non sarà così. I supporters ionici mandano giù un altro boccone amaro che questa volta rischia di scalfire definitivamente il legame con la propria squadra del cuore. Il Taranto precipita ed è costretto a ripartire dal basso. Risulta difficile trovare cordate disposte a formare una nuova società. L’estate è rovente e il rischio di non partecipare neppure al torneo di Serie D è quanto mai concreto, con i colori rossoblù che annaspano a caccia di un nuovo padrone in grado di garantire la rinascita. La Fondazione Taras porta all’avvento del primo presidente donna del calcio Tarantino: si tratta di Elisabetta Zelatore, che con i suoi più stretti collaboratori garantisce l’iscrizione al massimo torneo dilettantistico e da vita al Taranto FC.
Il resto è storia recente. Scelte tecniche sbagliate e un cambio di allenatore dopo neppure un mese di campionato non consentono alla neonata società rossoblù di disputare una prima parte di torneo tranquilla. L’arrivo di Giacomo Pettinicchio in panchina al posto di Tommaso Napoli rivitalizza sensibilmente una squadra che, però, ha effettivi limiti con cui deve imparare a convivere. Il Taranto, ad oggi, non ha una vera identità di gioco e i correttivi apportati durante il mercato di riparazione devono ancora trovare la giusta condizione e piena integrazione in un gruppo che comunque scende in campo dando il massimo impegno. Al termine del girone di andata il Taranto si trova in piena bagarre playout nel campionato di Serie D. Il 2012 si è chiuso con le sconfitte sul campo del Francavilla in Sinni e in casa contro la capolista Ischia, per un dicembre che ha visto i rossoblù subire 4 KO a fronte di un solo successo. Il 6 gennaio si ricomincia, con il Trani ospite allo “Iacovone” per la prima giornata del girone di ritorno. Si ricomincia con l’intento di gettare definitivamente alle spalle uno degli anni più brutti dell’intera storia calcistica tarantina, e con la necessità di affrontare un 2013 che sia di rinascita e che porti da qui a maggio quello che al momento è l’unico obiettivo del nuovo Taranto: la salvezza nel campionato di Serie D.


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