Christian Luft/Vi presento l´Augusta

 

Lui è una delle garanzie della Lc PokerX che sta accarezzando il sogno A1. Con grande merito è stato tra i primi a guadagnarsi la riconferma dopo l’eccezionale campionato di Serie B, torneo in cui ha messo in evidenza le proprie qualità di atleta e di uomo-squadra. Preciso, attento, goleador e micidiale nel ruolo di “quinto di movimento” (o “uomo aggiunto” come indica il regolamento). Stiamo parlando dell’italo-brasiliano Christian Luft (classe ’85) giunto alla sua seconda stagione in biancazzurro dopo l’esperienza putignanese. Giunto in Italia giovanissimo per vestire il neroverde dell’Augusta, proprio quella formazione che attualmente insidia (a debita distanza, a cinque punti) il primato della Lc PokerX nel campionato di Serie A2 di futsal maschile e prossimo avversario martinese. Proprio con Luft facciamo il punto in casa biancazzurra a pochi giorni dalla trasferta che potrebbe dare importanti segnali per il campionato. Lui forse (buone notizie a riguardo) non sarà della sfida -in programma questo sabato 12 gennaio- per un problema al ginocchio che lo costringe a restare ai box, ma conoscendo bene l’ambiente siciliano avverte i suoi: “Ho disputato tre campionati in Sicilia e difficilmente le squadre ospiti hanno avuto vita facile”, ma allo stesso manifesta fiducia “Noi cercheremo di guadagnare l’intera posta in palio, questa gara vale doppio”.      

Si è concluso un 2012 super per la Lc PokerX e c’è un primato –e un’imbattibilità aperta- da difendere. Christian, qual è l’atmosfera che si respira nello spogliatoio martinese?

«L’atmosfera è la migliore possibile, abbiamo un’ottima intesa sia tra noi atleti che con il mister e la società. Vincere è importante per tutti noi, ma continuare con lo stesso spirito lo è ancora di più. Siamo consapevoli che non sarà facile e che c'è tanto da migliorare ancora».

Quali sono secondo te i segreti della Lc PokerX?

«Segreti forse non ce ne sono. L’organizzazione della società -che non ci fa mancare niente-, l'amore delle persone che lavorano con noi, il calore dei tifosi e della città di Martina Franca, un mister competente e disponibile che ci dà molta libertà in campo; una squadra che lavora tanto… e quel qualcosa in più, ma questo è segreto».

In che modo inciderà la pausa per la ripresa del campionato? 

«La pausa ha giovato a tutti, specie in un campionato difficile come l’A2. Gare come quella contro il Loreto, tanto per fare un esempio, richiedono un sforzo enorme sia fisico ma soprattutto mentale. Erano necessari alcuni giorni per staccare la spina e ricaricare le batterie, lo abbiamo fatto con serenità e ora siamo pronti a rituffarci in campionato».

Tu sei fuori per infortunio. Per quanto tempo ne avrai? Di che tipo di problema si tratta?

«Nella partita contro il Loreto (lo scorso 8 dicembre al PalaWojtyla, ndr) ho avuto un forte contrasto a fine partita che sembrava solo una botta ma alla fine si è rivelato un problema nel ginocchio (al collaterale, ndr). Sto già lavorando fisicamente ma ancora non si sa precisamente quando ritorno ad allenarmi con continuità. Inizialmente non dovrei giocare, però ho avuto buone notizie, non si sa mai... Sono fiducioso!».

Sabato 12 gennaio il big match in casa dell’inseguitrice Augusta. Quali sono le principali insidie che presenta la trasferta siciliana?

«Giocare lì ad Augusta non è mai facile: campo di gioco particolare e tifoseria calorosa. Loro hanno chiuso il 2012 in grande forma. Ho indossato la casacca siciliana per tre stagioni e raramente una squadra ospite ha ottenuto i tre punti, ma noi ci proveremo».

Sei un ex dell’incontro. Che effetto ti fa ritornare in Sicilia?

«Un effetto speciale. Sono già tornato ad Augusta, ma non come avversario. Augusta è stata la mia prima “casa” in Italia e non potrò mai dimenticarla. Lì ci sono tante persone che rispetto molto, grandi amici che ammiro tanto. I siciliani mi hanno aiutato tanto, ora però la mia “casa” è Martina Franca e quelli della Lc PokerX sono i miei colori».

Quale deve essere l’atteggiamento della Lc PokerX per aggiudicarsi la sfida contro Augusta?

«Dobbiamo tenere alta la concentrazione e cercare di proporre il nostro gioco, con pazienza e freddezza».

Quanto sarebbe importante vincere una partita così?

«Vincere in Sicilia ci permetterebbe di mantenere una certa tranquillità, considerato che si tratta di una concorrente per il salto di categoria. È una gara che vale “letteralmente” il doppio della posta in palio. Poche squadre riusciranno a portar via punti dal campo dell’Augusta. Vincere per avere maggiore consapevolezza nei nostri mezzi».

Quali sono gli obiettivi personali di Luft per il 2013?

«Insieme ai miei compagni, voglio portare la Lc PokerX il più in alto possibile vincendo tutte le sfide che ci capiteranno. Non so se ci riusciremo, ma per raggiungere grandi obiettivi dobbiamo puntare in alto».

Hai un sogno nel cassetto che ti piacerebbe realizzare in questo 2013?

«Bella domanda (ride, ndr). Non ti so rispondere esattamente. Di sicuro voglio continuare a crescere sia come giocatore che come persona: nella vita impariamo nuove cose ogni giorno. Il mio vero sogno, ma non è solo per il 2013, è quello di riuscire a “fare la differenza” sia nel lavoro che nella famiglia: nella vita delle persone care, quei rapporti a cui tengo davvero».

Anche la formazione Under 21 sta impressionando nel proprio campionato e in coppa.

«Possono arrivare in alto, dipende solo da loro. Anche se sono giovani, hanno accumulato già molta esperienza ed è molto importante questo aspetto. In più, sono seguiti da coach Piero Basile e sono abituati ad allenarsi con noi della prima squadra. Insomma, ci sono tutti i presupposti per vincere».

Concludendo, quale messaggio vorresti inviare ai tifosi della Lc PokerX?

«Stiamo mettendo il massimo dell’impegno e siamo tutti molto orgogliosi di indossare questa maglia vincente, vogliamo continuare così. Ci entusiasma molto vedere il Palazzetto pieno di gente e la felicità dei bambini della scuola calcio. Sentiamo una grande “vibrazione” da parte della tifoseria. Vogliamo continuare a vincere e rendere orgogliosi di noi tutti i martinesi».