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Francesco Castellana/Un grande amore chiamato futsal

Pubblicato da: Categoria: SPORT

25
GEN
2013

 

Dopo i successi raggiunti sulla panchina della formazione Under 21 della Lc Five Martina, il tecnico martinese -attualmente alla guida del Futsal Cisternino in C2- continua a trasmettere la propria fame di successi all’insegna del bel gioco
 
Detto, fatto. In estate lo aveva sostenuto con fermezza dopo esser stato scelto come allenatore del Futsal Cisternino: “Farò innamorare questa città del futsal”. Giovanissimo, può vantare un curriculum di tutto rispetto nel panorama futsaliano nazionale con i successi alla guida della formazione Under 21 della Lc Five di patron Cosimo Scatigna: un’impresa ancora viva negli occhi dei sostenitori biancazzurri; una squadra partita dal basso con umiltà (unica formazione Under di una squadra di Serie C a partecipare alle Final Eight di Coppa Italia) e giunta ben due volte sul tetto d’Italia. L’identikit è chiaro. Stiamo parlando del tecnico martinese Francesco Castellana approdato sulla panchina del Futsal Cisternino per trasmettere la propria passione a una città intera. 
Il suo approdo a Cisternino per far innamorare la città del futsal. Mister Castellana, può ritenersi soddisfatto dopo i primi mesi di lavoro?
«Il numero di spettatori per ogni gara casalinga parla chiaro: quattrocento -e passa- persone in un piccolo paese come Cisternino, per un campionato di C2, è un autentico record. Se poi si aggiunge il fatto che per ogni trasferta ci sono più di cinquanta sostenitori a seguirci, allora non possiamo che ritenerci soddisfatti. Quando sono arrivato qui avevo un obiettivo: far avvicinare la gente del posto a questo splendido sport e farla pian piano appassionare, attraverso lo spettacolo e i risultati; credo che siamo riusciti alla grande in questo intento». 
Ha portato con sé ragazzi fidati che si sono messi in luce in tutt'altre categorie... Martinesi DOC come Gelsomino e Digiuseppe. Quanto ha agevolato avere il pieno appoggio sulle scelte della dirigenza per fare bene in campionato? 
«Abbiamo condotto il mercato in piena sintonia come credo debba essere in qualsiasi realtà sportiva, attenendosi al budget societario e a quello che è il pensiero tattico del coach. Ho avuto carta bianca nelle scelte e il fatto di portare con me gente come Gelsomino, Digiuseppe e Martellotta, che avevo già allenato in passato, è stato dettato da un discorso tecnico-tattico e affettivo». 
Giri del motore sempre al massimo e appetito di vittorie, prima suscitato e cammin facendo soddisfatto... E siamo solo all'inizio. Qual è la “marcia” in più del Futsal Cisternino?
«Ci sono più variabili che ci hanno portato così in alto finora. A partire da una società che ti fa lavorare in assoluta tranquillità, passando per un gruppo fantastico che siamo riusciti a costruire dove tutti sono parte integrante, per finire all’ambiente che si è venuto a creare partita dopo partita; una città assolutamente pazza del futsal, dove i nostri tifosi, il gruppo “Crazy Boys”, ci incitano in ogni partita con una passione sfrenata che ci spinge a dare sempre il massimo».
È alla sua prima esperienza come allenatore di una formazione "senior" dal principio della stagione. In cosa si differenzia il lavoro svolto tra un'under e una prima squadra?
«Quando ero alla Lc Five Martina, guidai tre mesi la formazione di serie C ottenendo importanti risultati, ma lì allenavo professionisti, qui alleno gente che gioca a futsal per pura passione. In ogni caso, il nostro è un gruppo molto giovane, quindi non ho avvertito più di tanto questo “distacco”. A livello tattico cambia davvero poco, cerco sempre di inculcare loro quella che è la mia ideologia di futsal, attenendomi chiaramente a quelle che sono le qualità del collettivo». 
Obiettivi personali e di squadra per la stagione in corso?
«I miei obiettivi personali coincidono sempre con quelli della squadra e a questo punto della stagione, con sette lunghezze di vantaggio dalla seconda, dobbiamo assolutamente provare a vincere il campionato. A fine stagione poi, vorrei che in ognuna delle componenti presenti sia rimasto qualcosa in grado di accrescere il proprio bagaglio culturale-sportivo, sia nella società, che nei tifosi per finire ai giocatori».
Cosa accomuna il pubblico martinese e quello cistranese?
«Sicuramente la civiltà e la sportività con cui si segue ogni evento sportivo: sempre con la massima correttezza. Cisternino si è avvicinata al futsal anche grazie al fatto che era rimasta nel dimenticatoio per troppo tempo a livello di successi sportivi e questo ha ampliato l’interesse e il calore attorno a noi; Martina, d’altro canto, ha avuto grandi gioie in più settori ed è tra l’altro una città ancora prettamente innamorata del calcio».
Quale messaggio vorrebbe inviare a tutti gli appassionati di futsal della Valle d'Itria?
«Di continuare a seguire il futsal con grande passione e soprattutto sportività, come un’attività che avvicina le famiglie ai campi di gioco, distinguendosi da quella che è spesso la dura realtà del calcio fatta di troppi interessi e a volte violenza. In chiusura, permettimi di ringraziare la "penna" che ha raccolto quest'intervista: solo pubblicizzando il futsal con professionalità questo sport potrà crescere ancora di più».
 
 
 


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