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SILVIA SEMERARO, UNA TARANTINA SUL PODIO EUROPEO!

Pubblicato da: Categoria: SPORT

22
MAG
2018

Silvia ha 22 anni, appena compiuti. La sua famiglia vive a Faggiano, un comune in provincia di Taranto. Non nasconde la sua ambizione: disputare le Olimpiadi 2020 di Tokio quale atleta di Karate

“Pronto, parlo con la redazione sportiva di Extra? Sono l’atleta di karate Silvia Semeraro.
Come promesso, vi volevo raccontare il mio primo Europeo Senior svoltosi a Novisad in Serbia.
Ce l’ho fatta! Bronzo nell' individuale nella categoria -68kg!”
Quando si decide di fare il giornalista, si deve mettere in conto tutto e di più. Sono poche le soddisfazioni che ripagano dei sacrifici che si sarà deciso di fare, alcune volte sotto la pioggia, al freddo e magari anche febbricitanti. Nessuno ringrazierà mai veramente per l’operato ma, quando capita una storia come questa che stiamo per raccontare, si comprende che “ne è valsa la pena per tutto”.
Silvia ha 22 anni, appena compiuti. La sua famiglia vive a Faggiano, un comune in provincia di Taranto. Non nasconde la sua ambizione: disputare le Olimpiadi 2020 di Tokio.

Passiamo al suo appassionato racconto. E’ un ciclone, va a ruota libera.
“Ho perso nella finale di pool con una svizzera, uno a zero a 4 secondi dalla fine: purtroppo ero ad un passo dalla finale.
Poi mi sono aggiudicata la finale per il bronzo, il giorno dopo contro l’atleta spagnola, ho vinto per 2 a 1.
Divido il merito di questo successo con l’allenatore che mi ha seguito in gara, Savio Loria e gli altri tecnici della Nazionale, Claudio Guazzaroni e Cristian Verrecchia".
L'Italia del Kumite femminile è tornata sul podio dopo un'assenza di otto anni, quindi grande risultato per tutta la federazione e per tutte le ragazze!
“Nella gara a squadre non basta essere bravi è necessario essere uniti e avere fiducia l’un l’altro. Tutto questo c’è stato e mi ha reso molto felice. Ho provato emozioni molto forti ma sono riuscita ad essere fredda quando salivo sul tappeto a combattere con ogni singola nazione! Dalla Francia alla Danimarca, all’Inghilterra e, in finale di pool, la forte Turchia. Anche loro battute per trovare in finale la Svizzera. Abbiamo creduto fino alla fine, sia io che le mie compagne: pensavamo di farcela ma, si sa, la tensione c’è sempre a questi livelli e, specialmente nelle finali, mentre ti giochi un oro europeo, dovevamo lasciarla fuori. C’è sempre da imparare!
Purtroppo, le mie compagne di squadra che hanno combattuto prima di me, non sono riuscite a sconfiggere le forti avversarie.
E, praticamente, siamo state sconfitte dalla Svizzera.
E’ stata comunque una bellissima esperienza”.
Nell’individuale, se abbiamo compreso, sei praticamente stata imbattibile…
“Mettiamola così: prima medaglia senior per me, non dimenticando i miei precedenti ori e bronzo a livello mondiale ed europeo, sia nella categoria under 21 che juniores.
Si sa che passare al livello senior cambia la sinfonia perché il livello è molto più alto e ci si confronta con gente grande che ha già tanta esperienza alla spalle.
Ma questa volta sono sul podio! Me la sono giocata fino alla fine.
Sono prima nel ranking mondiale nella mia categoria -68 kg femminile.
Quindi mi giocherò la qualificazione alle olimpiadi con le unghie e con i denti perché il karate ora è uno sport olimpico.
Si terranno a TOKYO nel 2020.
Le olimpiadi e saranno un evento stratosferico per il karate.
La mia federazione è l’unica riconosciuta dal Coni e dalle Forze Armate. Si chiama FIJLKAM”.
Sei un’atleta dell’Esercito. Ma crediamo ci sia di più...
“Si,  sono stata arruolata, dopo tutti i risultati ottenuti in questa federazione ( sia titoli nazionali che internazionali), nel Gruppo sportivo Esercito Italiano. E’ successo due anni fa.
Grande soddisfazione: è stato come coronare un sogno poiché, dalla passione, è diventata una professione. Ora sono una professionista al 100% che ama ciò che fa'.
Questo sport mi scorre nelle vene da quando sono piccola.

Chi è Silvia?
Sono nata da una famiglia di sportivi: mamma e papà pallavolisti.
Proprio il mio papà ha provato ad indirizzarmi verso le arti marziali per gioco, vedendomi una ragazzina abbastanza vivace e che si cimentava su tutto, mettendosi in gioco sempre! E da lì è diventata passione. Non ho mai più lasciato questa strada. Sono nata a Taranto ma vivo a Faggiano. Però ora sono a Roma. Risiedo in caserma, nel centro sportivo olimpico dell'Esercito, alla Cecchignola.
 Ormai la mia vita è qui. E qui che svolgo i miei allenamenti. Ho i ritiri in Nazionale ad Ostia al Palapellicone dove sono titolare, da molti anni, nella 68 kg femminile. E parto sempre da Roma per l’estero quando ho le competizioni. La vita da professionista, devo rimarcarlo, si può pensare sia un divertimento. Non è così. Tutto è molto professionale ma sono conscia che chi opera per la Nazione, come i militari professionisti, si sacrificano tantissimo per tutti noi italiani. Il gruppo sportivo di cui io sono fiera di far parte è pur sempre militare. Sono entrata per meriti sportivi! Amo ciò che faccio, questo il mio privilegio nel sacrificarmi. Per fare una vita d’atleta ad alti livelli, occorre avere tanta testa e tanto cuore!
Bisogna saper soffrire, accettare le sconfitte.
Rialzarsi da soli e in breve tempo. E non si finisce mai di imparare.
Nello sport, non puoi perdere del tempo perché, dall’altra parte del mondo, c’è gente che si sta allenando per batterci e noi dobbiamo fare sempre di più, superando i nostri limiti. Solo così si cresce ed è tutta esperienza! Ma è una vita molto sacrificata, non lo nego... Non è una vita di un giovane comune.
Siamo delle persone un po’ particolari, se si può dire cosi? Perfezionisti: per ciò che vogliamo raggiungere, ci mettiamo tutto l’impegno necessario che ci deve portare dove vogliamo, ovvero al successo.
Ricerchiamo sempre la perfezione per migliorare, in particolare, noi stessi perché, a questi livelli, fa’ la differenza. Solo per questo!
Il karate è uno sport situazionale, basato sulla rapidità e sulla potenza allo stesso tempo. I colpi non si affondano ma ci tocchiamo.
Ormai è diventato di contatto.
All' estero ancora di più! Un combattimento dura 2 minuti nel femminile e 3 nel maschile ma tra poco anche le donne ne faranno 3. Di solito, sono 5/6 Incontri nelle Premier league/europeo e Mondiale.
Il Karate è disciplina per chi lo sa praticare o insegnare.
Insegna l’autocontrollo, il rispetto per il prossimo, rispetto delle regole dentro e fuori dal tatami (tappeto/materassina dove ci si allena) e il DOJO è la palestra!
È uno sport che insegna tanto ma bisogna trovare la persona che te lo fa amare e che te lo sa insegnare per com’è e non per imitazione o cambiamenti!"
Torniamo alla gara. "E' stato un Europeo bellissimo. Per quanto mi riguarda, è un bronzo che vale oro. Va bene così, non perché mi accontenti, per carità:  mai! Ma perché so il duro lavoro che c’è dietro ed è umano pretendere sempre di più. Alle volte bisogna fermarsi ed essere razionali, guardare in faccia la realtà e capire. E non posso pretendere tutto e subito.
Sto sistemando e migliorando molte cose. I risultati si vedono guardando avanti.
Per adesso è un buon inizio: mancano due mesi prima che inizino le qualificazioni per le olimpiadi di Tokyo 2020. La prima gara sarà a Berlino e, già da lì, inizierà la scalata per i punteggi da accumulare. In questa gara ho avuto una pool difficile ma meglio così: dico sempre che Dio dà le battaglie più dure ai suoi guerrieri più forti! E solo superando queste pool toste che puoi ritenerti un campione. Francia al primo posto (campionessa del mondo senior). Poi l’inglese e poi la montenegrina (in Montenegro, perdetti il bronzo a un mondiale Senior a Linz finendo solo al 5 posto). Diciamo che, questa volta, mi sono tolta una spina!
Fino ad arrivare in finale di pool con la Svizzera.
Incontri tutti vinti, senza subire un punto.
Questa cosa è molto importante per i nostri sport da combattimento dove bisogna avere una buona difesa.
Ero in finale di pool a 4 secondi dalla fine.
L’atleta svizzera, per errore o volontà mia, è riuscita a mettermi un punto su una mia disattenzione dovuta, sicuramente, ad un calo energetico.
E questo fa capire che sono attimi: quando la lucidità e la freddezza possano compromettere una prestazione. Assurdo!
Bisogna essere sempre al top e concentrati senza mai fare un passo indietro perche l’avversario lo percepisce! Ho perso uno a zero e quindi mi sono ritrovata, per 4 secondi brutali, a dover cedere la finale a lei.
È comunque più difficile giocarsela per il bronzo che per la finale.
Poiché in finale, comunque sia, o primo o secondo, sei sul podio e una medaglia, anche se di colore e importanza differente, la porti a casa. Però,  ovviamente, il secondo fa rimanere con l’amaro in bocca.
Solo il numero è il vincente per me. Mentre, per il bronzo, c’e sempre più rischio perché ti giochi tutto in due minuti d’incontro.
O sali sul podio o, addirittura, scendi al 5° posto.
Quindi, le tensioni si triplicano ma se centri l’obbiettivo, è più soddisfacente un bronzo che un argento!”
Dediche particolari? “Ringrazio la mia famiglia che mi sostiene sempre, anche a distanza.
La federazione Fijlkam con tutto lo staff medico, tecnici e collaboratori che hanno creduto e credono costantemente in me e che hanno fatto parte di queste due vittorie per due medaglie senior importanti!
Siamo una grande famiglia e questo ci dà forza e carica per i prossimi appuntamenti che saranno i Giochi del Mediterraneo a Terragona in Spagna a fine giugno.
Per quanto riguarda invece a breve, tra due settimane ci sarà una premier league a Istanbul che faro però come Esercito non come Nazionale Italiana.
Mentre, invece, a brevissimo, avrò i campionati italiani universitari a Campobasso perché sono iscritta a Scienze Motorie". Lo studio? "Spero di completare anche questo percorso e di laurearmi un giorno, non molto lontano, perché lo studio rimane sempre la cosa primaria e fondamentale per un essere umano!
Ringrazio la redazione di Extra Magazine per il tempo che mi avete concesso. Ancora una dedica speciale a mio padre che mi ha sempre seguita. Insieme, siamo andati in giro per l’Italia. E’ venuto a vedermi in molte gare internazionali. Abbiamo un feeling pazzesco!
Quando c’è lui io mi trasformo più di quanto già faccio in gara, in generale. Grazie papà”. Grazie a te, Silvia per la tua grinta, passione e per tutte le qualità che hai che, sicuramente, ti porteranno sul podio della vita.



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