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Felipe Manfroi/Chiudiamo in bellezzA

Pubblicato da: Categoria: SPORT

12
APR
2013

 

Il bomber della LC PokerX suona la carica alla vigilia dell’ultimo turno di A2 che si disputerà questo sabato 13 aprile (ore 16): “Mi aspetto un PalaWojtyla pienissimo, ripagheremo con tanto spettacolo e una grande vittoria”
 
Giunto a Martina Franca per vestire la maglia della LC Five a dicembre 2011 con l’etichetta di “uragano”, in un anno e mezzo è diventato uno dei beniamini del tifo biancazzurro e protagonista indiscusso della doppia cavalcata prima in Serie B e, quest’anno, in Serie A2 di futsal maschile. Esplosivo, imprevedibile e gran lottatore: ecco alcune caratteristiche di Felipe Alberton Manfroi, “tormenta”, nativo di Garibaldi (Rio Grande Do Sul), ma ormai martinese d’adozione. Lui è un destro naturale, ma quest’anno ha messo in mostra il meglio del proprio repertorio. Con “Lipe”, così come lo chiamano i compagni e gli amici, tastiamo le sensazioni dello spogliatoio alla vigilia dell’ultimo turno di campionato in programma questo sabato 13 aprile al PalaWojtyla contro l’Augusta (ore 16): “Daremo il meglio di noi perché i nostri tifosi meritano spettacolo e una grande vittoria”, ma il pensiero vola alla prossima stagione: “Restare a Martina? Io sono pronto a rimanere, ma non dipende da me… speriamo!”. 
Campionato (stra)vinto e Serie A raggiunta da tre turni e fine stagione che si avvicina senza particolari pressioni. Felipe, quali sono le sensazioni dello spogliatoio martinese alla vigilia dell’ultima tappa del torneo di A2?
«Non potrebbero esserci sensazioni migliori dopo aver vinto un campionato così difficile come quello di A2. Siamo consapevoli di aver fatto qualcosa di molto grande».
Un’insaziabile LC PokerX prosegue nella sua strepitosa cavalcata. Sabato scorso contro il Potenza dall’1 a 3 al 3 a 3 negli ultimi minuti della gara. Quale stimolo vi ha spinto a dare il tutto per tutto fino alla fine?
«Dopo la vittoria di Loreto ed esserci assicurati la Serie A, abbiamo deciso di continuare a dare il massimo nel rispetto dei tifosi e della società. Sabato, contro il Potenza, siamo andati in difficoltà, ma siamo riusciti ugualmente a raggiungere il pareggio».
Contro la squadra di mister Ceppi hai siglato la tua 20esima rete in campionato, anche se la rete che credo ricorderai con più emozione sarà quella della vittoria contro il Loreto. Ti aspettavi di rivelarti così decisivo in un campionato, come quello di A2, per te nuovo?
«Si lavora sempre per migliorarsi e ci si augura sempre di essere decisivi. Sono sempre positivo, anche quando le cose non girano per il verso giusto. Aspiro a fare benissimo, così riuscirò almeno a fare bene».
Quali sono gli altri momenti della stagione che ricorderai con più piacere?
«Ci sono tanti momenti che difficilmente dimenticherò. Su tutti, il doppio confronto con il Loreto: all’andata dopo esser stati sotto siamo riusciti a rimontare e vincere (tripletta per Felipe in quell’occasione, ndr); al ritorno i tre punti decisivi per la promozione diretta in A. Lo spettacolo sugli spalti rispecchiava lo spettacolo offerto in campo».
In cosa credi di essere maggiormente maturato in questa annata?
«Credo di esser migliorato molto nella fase di scelta del momento in cui calciare e nel mettere la palla sul secondo palo: una scelta difficile perché si tratta di millesimi di secondo. Ovviamente, come ogni anno, sono cresciuto in termini di esperienza. Penso a crescere come persona, la crescita come atleta è una diretta conseguenza».
Cosa ha dimostrato la LC PokerX in più delle altre per “ammazzare” il campionato e aggiudicarselo con un mese d’anticipo?
«Più delle altre non lo so, perché non so cosa fanno le altre (ride, ndr). Noi abbiamo una rosa con molta qualità tecnica ben gestita da mister Basile. In questa stagione, abbiamo dimostrato voglia, grinta e determinazione di lottare su ogni pallone. Tutti correvamo per tutti».
Quanto è stato importante poter contare su un gruppo già affiatato?
«Confermare la base della formazione che ha vinto la Serie B ha fatto la differenza perché alcuni automatismi erano già rodati dallo scorso anno. Con gli inserimenti di Dao, Francini e Fininho abbiamo fatto un notevole salto di qualità».
Contro l’Augusta, questo sabato 13 aprile (ore 16), l’ultimo atto di un campionato perfetto che vi ha visto sempre vincere e pareggiare in tre occasioni. Pertanto, l’ultimo obiettivo da raggiungere è la chiusura del campionato da imbattuta e proseguire una striscia positiva che dura da sempre… 
«Daremo il nostro meglio fino alla fine. Mi aspetto un PalaWojtyla pienissimo e dobbiamo ripagare la fiducia dei nostri sostenitori con lo spettacolo che meritano e una grande vittoria».
C’è un giocatore con cui ti piacerebbe giocare nella prossima stagione qui a Martina?
«Mi piacciono i giocatori con voglia di fare e determinazione, quindi chiunque abbia queste qualità potrà inserirsi bene nel nostro gruppo».
Si sta per concludere il tuo secondo campionato in biancazzurro, il primo dall’inizio alla fine. Sarebbe un sogno vestire la casacca della LC PokerX in Serie A. Vedi il tuo futuro ancora qui a Martina?
«Sì, il mio futuro lo vedo qui a Martina, spetta alla società riconfermarmi (ride, ndr)… speriamo!!».
Con il passare delle stagioni, il numero dei tifosi biancazzurri è cresciuto in maniera esponenziale. C’è un messaggio che ti andrebbe di inviare ai numerosi fan della LC PokerX?
«Loro sono la nostra arma in più. Quando giochiamo in casa loro ci sostengono sempre a gran voce risultando il sesto uomo in campo. A loro dico: “Riempiamo questo palazzetto e –insieme- facciamo ancora più ‘paura’ agli avversari”».
A chi dedichi la vittoria del campionato di A2?
«In primis alla mia famiglia: non sarei qui senza di loro. La dedico, inoltre, ai nostri tifosi che ci seguono con affetto in casa e, da quest’anno, anche in trasferta. Ma la dedica più speciale va ai fantastici ragazzi dell’AMAR Down, sono loro i veri campioni».
A chi, invece, senti di dover rivolgere un ringraziamento?
«Alla società e al mister perché hanno sempre creduto in me e nel mio lavoro. Ringrazio i miei compagni per aiutarmi a crescere come giocatore, ma anche come persona!».
 
 


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