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Martina Franca/Cortei funebri, nervosismo e 60 euro

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
GIU
2013
Continua a tenere banco la “querelle” sulla sicurezza dei cortei funebri il cui divieto, sollecitato da più parti, si scontra con il “sentiment” e qualcosa d’altro
 
Per l’Amministrazione Comunale il cimitero più che un “campo santo” sta diventando un “campo minato”. Dalla nuova tassa sulle tumulazioni, allo spegnimento delle lampade votive; dalla vendita a peso d’oro dei suoli cimiteriali, alla grana che si staglia all’orizzonte dei campi di rotazione;  e come se tutto questo non bastasse, ecco la nuova spesa di 60,00 euro per i cortei funebri che, per mancanza di vigili urbani, grava, tanto per cambiare, sulle famiglie martinesi. Ma di chi è figlio questo balzello? Qualcuno ha tentato di scaricare la responsabilità su chi aveva sollevato il problema “sicurezza”, ovvero le Agenzie Funebri; invece la responsabilità è di chi, a torto o a ragione, non può garantire l’incolumità dei propri cittadini, ovvero l’Amministrazione Comunale. 
Per cercare di capire meglio come nasce e dove arriva tutto questo, è necessaria una rapida ricostruzione dei fatti:
- il 24 aprile viene indirizzata al Sindaco e al Comandante dei Vigili, una lettera con la quale veniva richiesta la presenza di vigili urbani durante lo svolgimento dei cortei funebri, al fine di garantirne la sicurezza messa in forse dal pessimo comportamento tenuto dagli automobilisti “impazienti”, notevolmente cresciuti di numero negli ultimi anni. Questo tipo di modus operandi si manifesta, nel migliore di casi, con contumelie e invettive indirizzate nei confronti degli operatori delle agenzie o con vere e proprie manovre spericolate.
- Alcuni giorni dopo dal Comando dei Vigili fanno sapere informalmente, che la richiesta non può essere evasa perché sottodimensionati di organico ma, contemporaneamente, viene prospettata una soluzione alternativa: l’assenza dei vigili può essere colmata dal servizio prestato o dai volontari del SERMartina o da altra associazione di volontariato. 
- Passano ventiquattro ore e nell’ufficio del Comandante la Polizia Locale, si ritrovano i titolari delle Agenzie Funebri, lo stesso Comandante e il presidente onorario del SERMartina Giovanni Genco il quale nel far presente che l’associazione “è convenzionata con l’Amministrazione Comunale per i servizi attinenti la circolazione stradale finalizzati a prevenire incidenti stradali” propone alle Agenzie una convenzione con la quale, in cambio di 60,00 euro, si garantisce “l’assistenza di due volontari con il compito di anticipare i cortei funebri lungo il percorso e segnalare il temporaneo disagio agli automobilisti che dovessero percorrere quelle strade”;
- La convenzione viene preparata e siglata sabato 11 maggio;
- Risolto il qualche modo il problema, scaricandone però il costo sui cittadini, il 13 di maggio il Comandante la Polizia Locale, ufficializza con una lettera “la impossibilità di assicurare il servizio richiesto stante la notoria carenza di organico in dotazione a questo Settore”;
- nel frattempo però di sicurezza dei cortei se ne parla in un incontro, tenutosi a Palazzo ducale, durante il quale il Comitato di Coordinamento delle Confraternite e delle Società di Mutuo Soccorso, il Vicario Foraneo e le agenzie funebri chiedono al Sindaco di abolire i cortei funebri;
- la risposta è immediata: formalizzatemi la richiesta;
- dopo pochi giorni il Coordinamento, in una lettera protocollata il 20 maggio, chiede al Sindaco: “un modesto atto di coraggio e di distinzione amministrativa; occorre soltanto penna e carta per emettere una Sua illuminata ordinanza” (per ironia della sorte, “l’illuminata ordinanza” viene richiesta proprio ora che si stanno spegnendo le luci al Cimitero); questa lettera viene firmata con convinzione dai Presidenti delle Società di Mutuo Soccorso e dai Priori delle Confraternite, tutte tranne quello del “SS. Sacramento dei laici” che in un secondo momento motiva la sua firma solo per presa visione e non per sostanziale adesione. 
- ricevuta la lettera, il Sindaco e anche qualche suo assessore garantiscono, almeno verbalmente in un incontro informale del 2 giugno, tempi stretti per l’emissione dell’ordinanza;
- fidandosi della parola ricevuta, nelle parrocchie di Martina Franca arriva un fax che prospetta l’imminente abolizione dei cortei funebri chiedendo ai parroci di darne notizia durante le funzioni religiose;
- ma a questo punto qualcosa si inceppa e  Franco Ancona, accantona i motivi di sicurezza e di ordine pubblico e tira fuori dal cilindro il “sentiment” dei martinesi;
- nella serata del cinque giugno pubblichiamo sul nostro sito l’articolo “Martina Franca dove morire è un lusso” nel quale facevamo riferimento a quanto riportato nella lettera del Coordinamento delle Confraternite: “L’Amministrazione comunale stipula un accordo con l’Associazione di volontariato SERMartina… per assicurarsi questo necessario servizio di ordine pubblico”. Grazie al web e al passaparola l’articolo in pochissimo tempo diventa argomento di discussione e di agitazione tanto da spingere Giovanni Genco ad affrettarsi a chiedere rettifiche e smentite salvo poi limitarsi, per il tramite del Presidente del Sermartina, a specificare, in una dichiarazione rilasciata alla testata online “Lo stradone”, che “il rimborso delle spese per gli operatori serve per sostenere i costi dell’assicurazione per i volontari e per i dispositivi di protezione individuale”. In pratica una giustificazione non richiesta sul dove vanno a finire i sessanta euro che sborsano le famiglie martinesi per un servizio, ricordiamolo ancora una volta, che deve essere garantito dall’Amministrazione comunale. Il giorno successivo anche dalla segreteria del Sindaco ci tengono a far sapere che non c’è nessuna convenzione in merito firmata tra l’Amministrazione e il Sermartina, e che la faccenda è solamente un affare tra l’associazione di volontariato e le agenzie funebri;
- arriviamo così alla conferenza stampa di venerdì 7 giugno (che aveva come argomento principale lo spegnimento, a partire da lunedì 17 giugno, dell’impianto delle lampade votive) e alle dichiarazioni del Sindaco sollecitato dalle nostre domande:
 
Ci sono state delle riunioni con il Comitato di Coordinamento, le Agenzie Funebri e i rappresentati delle Curia, nelle quali vi veniva chiesto di abolire i cortei funebri per motivi di ordine pubblico?
«Ci sono state delle riunioni in cui le Confraternite e le Società di Mutuo Soccorso prospettavano la possibilità che i cortei funebri, come succede in altre città, fossero aboliti. Io rispetto le altre città ma devo rispettare anche il sentimento dei cittadini di Martina Franca. Se le Confraternite e le Società di Mutuo Soccorso mi dicono che ritengono che non sia più utile perché il sentiment è cambiato, e di fatti in qualche modo è cambiato, perché ci sono già molti cittadini, molte famiglie che scelgono di ritrovarsi davanti alla chiesa, me lo rappresentano. Se invece mi dicono: siccome c’è un problema di sicurezza e siccome i cittadini pagano sessanta euro perché avete fatto una convenzione, noi non abbiamo fatto nessuna convenzione, non so chi l’ha fatta…. allora, è un altro problema. Perché nel limite delle mie possibilità se tu vuoi fare un corteo, che sia politico, che sia funebre, che sia sportivo, che sia culturale, io lo devo garantire. Non posso dire che sono esonerato e per questo, come dire, comprimo quello che è un sentiment della popolazione che vuol fare il corteo».
 
Quindi non c’è nessun tipo di convenzione specifica tra il Comune e il Sermartina?
«Utilizziamo il SER per in centro storico o quando c’è qualche particolare iniziativa. Ma non abbiamo fatto nessuna convenzione per i funerali che dica: “tu per 60,00 euro vai a garantire la sicurezza”. Le convenzioni precedenti non c’entrano niente… Non possiamo sicuramente motivare con un problema di ordine pubblico una cosa del genere, perché poi problemi di ordine pubblico a Martina, per questo tipo di problemi, che io sappia, non ce ne sono. Ci sappiamo autoregolare, gli atti di inciviltà di cui parlano nelle loro missive le agenzie, saranno come tutti gli atti di inciviltà. Non è che il servizio non dobbiamo farlo perché c’è l’incivile; dobbiamo cercare di portare l’incivile al rispetto del corteo funebre o di qualunque altro corteo». 
 
Queste risposte del Sindaco che, per una serie di motivi,  non convincono e non rispecchiano la realtà e fanno sorgere più di un interrogativo:
 
- Perché se in un primo momento  la sicurezza e l’ordine pubblico erano un motivi validi per evitare i cortei, successivamente questi non erano più sufficienti?
- Se il Sindaco è a conoscenza che il sentiment in qualche modo è cambiato a che serve una richiesta specifica da parte delle Confraternite? 
- Quando afferma che “nel limite delle mie possibilità se tu vuoi fare un corteo… io lo devo garantire” il Sindaco è ha conoscenza che il Comandante la Polizia Locale ha “comunicato la impossibilità di assicurare il servizio richiesto stante la notoria carenza di organico in dotazione a questo Settore”?
- Perché minimizza gli atti di inciviltà denunciati dalle Agenzie di onoranze funebri che tanti anni, forse troppi, hanno prestato un servizio che non dovevano rendere?
- Ha più o meno un’idea di quanto tempo potrà passare per portare “l’incivile” al rispetto del corteo e se sì, con quali metodi e mezzi?
- Conta più il sentiment o la dignità e la sicurezza delle persone che, visto il notevole incremento del numero degli automezzi in circolazione, vengono a trovarsi in una situazione ambientale molto diversa rispetto ad alcuni anni fa? 
 
Ho lasciato per ultimo il capitolo “convenzione”. Siamo stati accusati di aver dato una notizia falsa, ovvero che per i cortei non era stata stipulata nessuna convenzione diretta tra il Sermartina e l’Amministrazione Comunale. Eppure a “suggerire” la cosa e a far gli onori di casa c’era un dirigente di questa Amministrazione che, nella sua parte politica, non poteva essere all’oscuro di tutto. Allora ci spiegate dov’è la notizia falsa? Che la convenzione non è stata siglata su carta intestata del Comune di Martina Franca? La carta intestata insieme ai vigili è l’unica cosa che manca  in questa vicenda. Il resto è stato fatto e disfatto tutto così come abbiamo riassunto. Lasciamo a voi giudicare, mentre noi un’altra domanda ce la poniamo: nel continuare a svolgere i cortei funebri, ci guadagna di più il sentiment o qualcun altro? Intanto restano i sessanta euro in più a carico dei cittadini della “Martina bella da vivere” (assessore Scialpi, gliela dedico con affetto e autoironia), ma sempre “cara” da morire. 
 
 
 


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