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Debito pubblico/I comuni che cambiano

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

27
SET
2013
Il patto antievasione è il sistema adottato da molti comuni italiani per contrastare l’evasione fiscale. I Comuni di Grottaglie e di Bari, attraverso le esperienze riportate dai propri sindaci, hanno descritto le difficoltà e le attività compiute
Se la spesa pubblica continua ad aumentare, il PIL rischia di superare il 3%, l’Iva quasi sicuramente salirà al 22% e l’Italia è in caduta libera perché l’illegalità fa da padrona (si ricorda che qualche giorno fa a Parma cinque persone sono state arrestate all'Agenzia delle entrate, accusate di corruzione, concussione e peculato), i Comuni stringono la cinghia, risparmiano l’impossibile e firmano i patti antievasione. Ciò sta avvenendo in molti Comuni della Puglia: due ad esempio, quelli di Grottaglie e di Bari; proprio a Grottaglie, comune capofila che ha risparmiato 8 milioni di euro nel triennio 2009/2013, qualche giorno fa, in Piazza Principe di Piemonte c’è stato il dibattito dal titolo: "Patti antievasione e ruolo dell'ente locale nella lotta all'evasione fiscale", organizzato dallo SPI CGIL; hanno partecipato il sindaco di Grottaglie Ciro Alabrese, il sindaco di Bari Michele Emiliano, Giovanni Angelini (Segreteria prov. Ta SPI CGIL) e Bruno Pierozzi (SPI CGIL Nazionale). Giovanni Angelini ha evidenziato l’importanza della partecipazione dei Comuni all’accertamento fiscale, in vigore della Legge  248/05, tramite il riconoscimento di una quota pari al 30%. Il sindaco Alabrese ha definito come “un’opportunità” il patto antievasione per i Comuni, conferendo allo stesso tempo ai sindacati, la responsabilità di agire sui cittadini ai fini di qualificare la spesa pubblica.
Grottaglie rappresenta il comune capofila in merito al risparmio nell’asse 2009-2013, sindaco Alabrese può dirci quali sono stati le azioni compiute?
«Abbiamo avviato un percorso per condividere la responsabilità dei comuni, nonostante soffriamo di carenze di personale. Malgrado ciò, non ci sottraiamo, con la consapevolezza che si tratta di un percorso che riguarda il raggiungimento degli obiettivi, che la nostra Costituzione ci assegna, ovvero la legalità e la democrazia che passano attraverso il dovere di tutti i cittadini nel concorrere alla spesa pubblica, sicuramente più qualificata, attraverso criteri di equità e progressività. La lotta all’evasione è un compito di tutti e noi vogliamo fare anche la nostra parte, conoscendo le statistiche che ci consegnano un carico fiscale che si ripercuote sempre sui soliti noti: se consideriamo che quasi l’85% del peso fiscale viene scaricato su dipendenti pubblici, privati e pensionati e che appena il 20% dichiara al di sotto dei 10000 euro, l’altro 30% tra i 15000 e i 20000 euro, appena l’1% dichiara oltre i 100000 euro, è evidente che qualcosa non va».
Possiamo definire la popolazione di Grottaglie “lodevole” da questo punto di vista?
«Il Comune di Grottaglie in questi due anni, con un messaggio di educazione civica nei confronti dei cittadini, ha già avviato una serie di accertamenti soprattutto per quanto concerne la Tarsu e l’Imu; mi piace sottolineare che il cittadino che viene scoperto evasore, riesca a comprendere che è giusto concorrere alla spesa pubblica, perché sa che  l’efficienza dei servizi dipende dal contributo di tutti».
L’intervento del sindaco Michele Emiliano è stato molto critico nei confronti del sistema economico-finanziario adottato nel nostro Paese, descrivendo naturalmente le difficoltà che incontra ogni giorno il Comune di Bari per risparmiare le spese, adottando le cosiddette “pratiche di buona amministrazione”. Secondo il sindaco di Bari, il nostro Paese si procura la moneta “euro” pagando interessi. Egli si è pronunciato dicendo che «il patto di stabilità è un meccanismo economico per tenere alto il valore dell’euro. Se per la prima volta il sindacato e l’industria hanno trovato un accordo per diminuire le tasse sul lavoro e dar fiato alle imprese, sarebbe utile diminuire la spesa pubblica. C’è qualcosa che non quadra se i comuni aderiscono ai patti di stabilità, ottenendo un risparmio nelle casse comunali, ma il debito pubblico continua ad aumentare; tutto ciò è pura follia! Continuare a pressare i cittadini, senza ridimensionare la politica economica, sostenendo la domanda, è sinonimo di un sistema pessimo». Ha incolpato i nostri governatori il sindaco Emiliano, perché nessuno ha la capacità di ammettere l’ampiezza della crisi che stiamo subendo e che appoggiare l’attuale sistema è sinonimo di criminalità, citando anche le concessioni dello Stato al gioco d’azzardo e alle slot machine.
 


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