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SALVATELI/Tre pini, anzi quattro

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
OTT
2013
L’Assessorato all’ambiente pronto ad abbattere dei pini che si possono salvare. Messo in cantina l’animo ecologista per far posto alla soluzione più semplice e sbrigativa. Ma una soluzione ci sarebbe. E noi l’abbiamo trovata 
“Visto l’elenco redatto dall’Ufficio Tecnico, con il quale sono state individuate le piante morte e/o comunque che rappresentano grave pericolo per l’incolumità pubblica, a causa dell’instabilità delle stesse e del conseguente rischio di schianto”… è l’incipit dell’avviso pubblico con il quale il dirigente dell’U.T.C., su indicazione dell’assessorato all’ambiente guidato da Stefano Coletta, rende nota che l’amministrazione vuol procedere a un’asta pubblica “per la vendita di n. 36 piante da abbattere”. Nulla di strano, anzi per qualcuna di queste forse ci si è mossi in ritardo, se non fosse che nell’elenco delle 36 piante da abbattere ci sono i tre pini della Villa del Carmine che, non optando per la soluzione più veloce e comoda del taglio, posso essere salvati. Che questa ipotesi non sia stata presa in considerazione da un’amministrazione che, almeno per “estrazione” e a parole, dovrebbe ed è attenta al verde e all’ambiente, risulta incomprensibile. A destare la nostra attenzione è stato un messaggio inviatoci da una nostra attenta lettrice: “Ho appreso che in villa Carmine si taglieranno i pini adiacenti alla scuola "Chiarelli". Questa notizia mi ha sorpresa e rammaricata. Continuo a notare un'indifferenza quasi "genetica" delle amministrazioni locali e dei cittadini verso il verde e le piante.” Così, mentre eravamo intenti a seguire numericamente l’elenco predisposto dall’UTC, abbiamo fatto una deviazione e ci siamo recati in villa Carmine. Ci siamo trovati di fronte a tre pini in ottimo stato di salute che, come tutti i pini che hanno le radici “in superficie”, hanno disconnesso la pavimentazione. Allora abbiamo subito pensato che anche questa volta nulla è cambiato e che si è scelta la soluzione più facile ma, alla faccia dei proclami, meno “ambientalista”. Dopo le “foto di rito” a corredo e testimonianza di quanto affermato in questo articolo, abbiamo scambiato qualche opinione all’interno della scuola elementare “Chiarelli” e abbiamo appreso che: “la scuola ha aderito, per il biennio 2012 - 2014, a un progetto indetto dalla Commissione Europea, l'ormai conosciuto Progetto Comenius, con un titolo che la dice lunga: What's g(r)o(w)ing on? E' un progetto sulle piante. I partner sono 12 paesi europei e i loro rappresentanti verranno a farci visita a maggio 2014. Il titolo è un gioco di parole tra What's growing? (Cosa cresce?) e What's going? on (Cosa succede?). Cosa cresce? ... Beh, cresce tanto ma spesso viene martoriato e tagliato. Cosa succede? Beh, le amministrazioni, i funzionari e i tecnici, optano per la soluzione meno dispendiosa.” E ancora: “Nei paesi esteri, che visitiamo ormai da anni, l'edilizia pubblica parte dal presupposto che quattro alberi facciano bene alla comunità (e cioè alla salute, alla temperatura di locali scolastici esposti a Sud -Est - bollenti da aprile fino a ottobre, al benessere psicologico di operatori e bambini che vedono alberi e non grate alla finestra). Come faremo a spiegare ai bambini della nostra scuola, dopo tantissimi progetti sull'importanza degli alberi, una scelta come quella del taglio?” Già, come spiegarlo? Tornado alla nostra lettrice, nel messaggio ci scrive anche: “a proposito dei pini di villa Carmine e della pavimentazione rovinata dalle radici, in tre minuti ho trovato su Google il documento che qui allego: RootBarrier. Vi invito a dare uno sguardo.” E noi lo sguardo l’abbiamo dato scoprendo che questo metodo, opportunamente applicato, consente di risolvere il problema delle radici, salvando gli alberi da un frettoloso e poco ecologico taglio. Per evitare agli amministratori faticosi viaggi di “apprendimento”, come nel caso della raccolta differenziata, ci permettiamo di segnalare il sito  (www.lafarmaciadelverde.it) che fa capo alla Belli Servizi Giardino, la cooperativa di Zagarolo che da anni opera nel settore e che, da noi contattata, sarà ben felice di fornire tutte le indicazioni necessarie per una soluzione “verde” del problema. E’ paradossale che l’assessore all’ambiente si dia tanto da fare a organizzare giornate dell’ambiente, ironia della sorte l’ultima fatta proprio in villa Carmine, quando poi  acconsente al taglio di tre pini “vivi”. E’ altrettanto paradossale il silenzio di quelle associazioni e forum di associazioni che fino al maggio 2012 intervenivano a ogni cader di foglia, mentre ora tacciono. Ci chiediamo cosa sarebbe successo e quante lettere sarebbero partite verso le varie cariche istituzionali, dal Presidente della Repubblica in giù, se a voler tirar giù i pini o a trasformare da verde pubblico a servizi a realizzarsi l’aria confinante proprio villa Carmine, fosse stata una Amministrazione di estrazione diversa da quella in carica. Se la memoria non ci trae in inganno, in una delle sue esperienze da amministratore e non da capo gabinetto del sindaco, ruolo che riveste attualmente, Lorenzo Micoli ebbe la brillante idea di proporre all’amministrazione di piantare un albero per ogni bambino nato a Martina Franca. Fortunatamente di bambini da allora ne sono nati tanti, ma crediamo che a tali nascite non sia corrisposto un pari numero di alberi piantumati. La nostra lettrice concludeva così il suo messaggio: “All'estero si trovano soluzioni che non sacrifichino il verde.” Ma l’estero è l’estero; invece… that’s Martina. 
 
P.S. In realtà i pini (alberi) sono tre. Il quarto a cui si fa riferimento nel titolo è parimenti un Pino, ovvero Pino Bonasia, il dimissionario segretario del Pd del quale andrebbe salvata molta dell’attività politica fin qui svolta, senza “segarla” sic et simpliciter. 
 
 
 


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