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A tutto c嫏 un limite

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

25
OTT
2013
Non è piaciuto all’assessore Coletta il nostro articolo sui pini di Villa Carmine. Noi ce ne siamo fatti una ragione anche perché, per “la legge della natura alla base di tutte le convinzioni sociali”, non possiamo piacere a tutti; però neanche quello che afferma l’assessore ci è piaciuto, ma soprattutto non ci piace ancora una volta come l’assessorato all’ambiente stia gestendo la partita della TARES 
 
Nel numero scorso grazie a un messaggio ricevuto da una lettrice, ci siamo occupati dei tre pini adiacenti la scuola elementare “Chiarelli” che l’assessorato all’ambiente guidato da Stefano Coletta, ha deciso di tagliare. Nell’articolo evidenziavamo soprattutto l’amarezza della nostra lettrice e un’affermazione raccolta all’interno della scuola: “come faremo a spiegare ai bambini della nostra scuola, dopo tantissimi progetti sull’importanza degli alberi, una scelta come quella del taglio?” Dal canto nostro avevamo ipotizzato la possibilità di salvare i tre pini, utilizzando il sistema chiamato “RootBarrier”, e ricordato, sempre su suggerimento della nostra lettrice, che “all’estero si trovano soluzioni che non sacrificano il verde.”  Il nostro articolo è stato letto, ha fatto discutere ed è stato condiviso come sempre accade anche su Facebook, dove l’assessore Coletta ci ha indirettamente risposto; l’ha fatto in due momenti diversi, con due dichiarazioni che riportiamo, pari pari, in ordine cronologico:
La prima: ”A tutto c'è un limite. questo articolo non rispecchia un centesimo di realtà. E vi spiego perché (ho tutti i documenti con me). Poiché saranno fatti lavori alla scuola e poiché per motivi di sicurezza dei bambini più volte è stato chiesto di risolvere il problema delle radici dei pini (che peraltro non sono alberi autoctoni), l'ufficio ha chiesto alla Regione di poter togliere i pini e la Regione ha risposto positivamente. Pertanto saranno tolti 3 pini e SOSTITUITI con 3 LECCI (autoctoni). La legge della natura alla base di tutte le convinzioni ambientaliste è che se si toglie un albero, un altro va piantato, non importa dove, basta che il numero degli alberi in città rimanga uguale. (noi lo stiamo aumentando, vedi via dello stadio o villa Garibaldi ecc). In ogni caso ho stampato tutti i documenti. Se volete, sono a disposizione.”
La seconda: “Specifichiamo che si tratta di sostituzione con lecci, autorizzata dalla Regione Puglia (che ci ha chiesto di piantare 3 lecci al posto dei pini), peraltro su un'area nella quale ci saranno lavori pubblici di sistemazione del pavimento. Poiché crediamo nel dettato etico che prevede che è importante non modificare il numero degli alberi presenti in città, i tre pini saranno sostituiti da altrettanti lecci. Inoltre negli ultimi mesi abbiamo già piantato tantissimi alberi (via dello Stadio, Cinta muraria, via Bellini, Donizetti, Pergolesi, Montetullio, ecc) che compensano, secondo il dettato etico, la rimozione di altri alberi secchi o ritenuti pericolosi per l'incolumità pubblica.”     
 
Le due risposte differiscono in parte tra loro: mentre nella prima l’assessore afferma che non scriviamo la verità (“questo articolo non rispecchia un centesimo di realtà”), nella seconda si limita a parlare della sistemazione del pavimento. Però tutte e due hanno un comune denominatore: la solita esaltazione delle gesta di questa amministrazione. Così leggiamo: “… basta che il numero degli alberi in città rimanga uguale. (noi lo stiamo aumentando, vedi via dello stadio o villa Garibaldi ecc” oppure “negli ultimi mesi abbiamo già piantato tantissimi alberi (via dello Stadio, Cinta muraria, via Bellini, Donizetti, Pergolesi, Montetullio”). 
Dopo aver letto questi due post noi “bugiardi”, così come lei ci considera, caro Assessore, ci siamo posti una domanda: ma Stefano Coletta di quale città sta parlando? Sicuramente non di Martina Franca perché gli unici alberi nuovi nella cinta muraria sono i due piantati nell’area risistemata in via Bellini, lì dove una volta c’era il distributore di carburanti (lavoro voluto dal sindaco Franco Palazzo). Per il resto in quelle strade, in rispetto al principio a lei tanto caro (“per la legge della natura alla base di tutte le convinzioni ambientaliste è che se si toglie un albero un altro va piantato”) è stata messa solo sabbia a riempire i buchi lasciati dagli alberi abbattuti e all’interno dei quali i martinesi franavano. Vogliamo parlare di via dello Stadio? Dov’è stata realizzata la “rotatoria Piano” (così chiamata non perché progettata e realizzata da Renzo Piano, ma perché piano-piano c’è voluto più di un anno per farla), gli alberi erano due; ora ce n’è uno solo e non ci risulta che il mancante sia stato sostituito. Se poi lei si riferisce a quelli impiantati all’inizio di via Toniolo, sono quelli tolti davanti al Centro Servizi lì dove verrà posizionato il Monumento ai Marinai. E potrei continuare a confutare le sue affermazioni dicendo che villa Garibaldi non è mai stata mai spoglia di fiori così come lo è ora; che le siepi di recinzione sono in molti punti secche; che l’amministrazione ha comprato “metri” di gerani per partecipare alla manifestazione “Balcone Fiorito” e che quei gerani sono rachiticamente esposti sul balcone di Palazzo ducale. Vede assessore, forse il verde e gli alberi non saranno l’argomento principale che appassiona la città; ma la città vuole sapere la verità, quella verità che molto spesso, chi definisce gli altri bugiardi, nasconde nella falsa propaganda stile MilCulPop (acronimo non solo del fu Ministero della Cultura Popolare ma più sadicamente di qualcosa di più doloroso). Ad esempio, visto che lei è l’assessore competente per la raccolta dei rifiuti, perché non dice la verità sul piano economico che la TRADECO ha presentato per quattro volte, con le voci di spesa che cambiano ma con il totale sempre uguale, e che il suo assessorato accetta senza battere ciglio, tanto a pagare la TARES sono sempre i martinesi?  Perché non dice  se è un piano economico serio, o molto più similmente vicino al gioco delle tre carte? Le faccio un esempio: nella versione del piano economico Tradeco presentato il 16 luglio 2013, fra i costi erano previsti 334 mila 256 euro e 57 centesimi per l’ammortamento delle macchine. Il totale finale era di 7milioni 618mila 487 euro e 10 centesimi. Nell’ultima versione, presentata ai primi di settembre, per l’ammortamento delle macchine non viene stanziato nemmeno un centesimo, quindi teoricamente ci dovrebbe essere un risparmio di 335mila euro; ma vuol sapere a quanto ammonta il totale finale? A 7milioni 618mila 487 euro. E vuol sapere chi pagherà? I martinesi. Avrà anche ereditato un servizio obsoleto ma i conti no, quelli vanno fatti di volta in volta. Quindi ora non può sfoderare l’alibi preferito, molto spesso fasullo, di quello che non è stato fatto dalle precedenti amministrazioni. Il piano finanziario che state presentando, se non fosse che prevede un ulteriore aumento di costi per i cittadini, a fronte della diminuzione della quantità di rifiuti prodotti,  lo potremmo definire ridicolo. Da tradizione di questa amministrazione, come per i regolamenti, è fatto con il copia incolla. La sfido a trovare in città 150 cestini gettacarte o venti contenitori per pile oppure a esibire la documentazione che attesti che l’amministrazione comunale ha proceduto a effettuare i controlli sui quantitativi di rifiuti raccolti e conferiti alla CISA. Ha ragione assessore, a tutto c’è un limite. Anche alle chiacchiere. 
 



Commenti:

Cosimo 30/OTT/2013

Mancano i controlli, quelli dei dirigenti e della giunta e quelli degli organi di controllo compreso il consiglio comunale. Quando i controlli sono stati effettuati, hanno portato a scoprire tante malefatte!!! Oggi viene presentato il conto di tutte le inefficienze passate e presenti. Non è ora che la magistratura ponga la seria e necessaria attenzione? Anche sulle assunzioni comprese quelle effettuate con la mobilità.

Francesco Montanaro 25/OTT/2013

Complimenti per l'articolo. Vorrei solo aggiungere in merito alle aiuole di martina Franca, per decenni sempre ben manutenzionato e fiorite, di verificarne lo stato pietoso in cui si trovano e di come sono maldestramente manutenzionate oggi. Grazie .

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