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Graziana Bruno/Fatti, non poltrone

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
NOV
2013
A pochi giorni dalla rinascita di Alleanza Nazionale, il Segretario Provinciale di Taranto si dice pronta a ricostruire una politica forte che riparta da una competizione ‘alla pari’
 
Se c’è un aspetto che caratterizza il Segretario Provinciale de La Destra, Graziana Bruno è il suo carattere deciso e determinato. Profondamente radicata nell’ideologia del suo partito, il Segretario lancia delle idee politiche chiare e precise che prendono vita da tanti anni di militanza guidati sempre dall’aspirazione a un bene comune e innanzitutto democratico. Quella sovranità popolare tanto rivendicata, soprattutto per un città come quella di Taranto. 
Il 9 novembre si è raggiunto il primo step verso la realizzazione di Alleanza Nazionale: cosa ha rappresentato per Lei quella manifestazione? Con quali presupposti è necessario ripartire?
«Quella manifestazione ha rappresentato il riunirsi in una storia, in un movimento e in un simbolo che ancora emoziona. In questo momento di grande sconforto nei confronti della politica e di chi la rappresenta, il 9 novembre è rinata una speranza segnata dalla riconquista di qualcosa di cui eravamo stati scippati e che pensavamo perso per sempre.  AN rappresenta un vissuto vivente intorno al quale una comunità in preda alla diaspora può ricomporsi, perchè lì trova l'antidoto a portata di mano contro chi intende condannare la destra italiana all’irrilevanza. Bisogna rilanciare la politica per passione e la passione per la politica, come dobbiamo riprendere il cammino lì dove è stato interrotto, senza nessuno in vantaggio, ma in una competizione alla pari dove non ci sono posti preassegnati e nomine già contrattate, ma compiti e incarichi da svolgere. Servono regole democratiche con ricorso alle primarie e porte aperte a tutti, dove si premia chi dà di più di quanto riceve».
Si sono sollevate molte indiscrezioni per quanto riguarda i rapporti con Fratelli d’Italia e lo stesso Storace è intervenuto più volte invitando Giorgia Meloni al confronto, cosa ne pensa di questa situazione? 
«Storace ha sempre voluto e ha dato prova di voler tenere viva la destra italiana rinunciando a entrare nel Pdl e creando La Destra. Egli ha sempre sostenuto la necessità di un unico e nuovo contenitore politico in grado di rappresentare degnamente la destra italiana. Fratelli d’Italia, però, si è espressa in maniera diversa da noi, continuando a essere un nuovo centrodestra. Il mio pensiero è  che per vincere sulla sinistra e cambiare un p0’ la storia italiana bisogna essere uniti e andare al governo con una destra forte e decisa e non intenta a occupare delle poltrone».
Quindi costruire una destra forte e decisa, mentre la politica di sinistra appare fatiscente…
«Sì, la sinistra sta sicuramente attraversando un momento di disagio che tenta comunque di nascondere, ma credo che da anni ormai abbia inciso sull'intero sistema politico, diffidando dei processi decisionali provenienti dal basso e definendo populista chi incoraggiava quelle stesse scelte». 
Le ultime manovre di rinascita tentate a destra, fanno pensare che sia sempre più difficile realizzare un percorso ex novo, è così?
« Dicono che in AN ci siano i soliti, anche se non mi pare che in altri partiti ci siano volti nuovi, o meglio, c'è qualche volto nuovo ma sempre accompagnato da volti molto più radicati. Non è difficile realizzare un percorso ex novo, ma bisogna stare molto attenti ai risultati, guardi per esempio al Movimento 5 stelle.  Nato quando i partiti pascolavano nel vuoto, è vero che ci sono volti nuovi, ma anche tante crepe: si tratta un partito antidemocratico, schivo al confronto e al dialogo, l'unico che rispecchia perfettamente l'identikit che le guide morali dell'antiberlusconismo hanno tracciato sul berlusconismo. L'unico dove possono essere candidati i frequentatori dell'internet-community che sperano di fare i parlamentari grazie al numero delle volte che digitano sul blog di Grillo. Questi modelli di partito mostrano il loro punto debole sul terreno del metodo democratico e del rapporto tra vita privata, etica pubblica e passione per la politica».
Quali sono, invece, le linee guida che si dovranno riprendere da A.N?
 «Sono tante: la battaglia per la modifica della legge elettorale con le preferenze, dato che è il popolo a dover scegliere; l'inserimento in Costituzione del referendum consultivo perchè il governo chieda ai cittadini il loro parere su un determinato provvedimento; il dimezzamento dei parlamentari da 945 a 500 tra Camera e Senato per una riduzione dei costi e una migliore funzionalità del Parlamento; l'introduzione di primarie per legge; l'elezione diretta del Presidente della Repubblica per consentire agli italiani di scegliere il loro Capo dello Stato. Tengo a sottolineare che la destra che fa La destra ha una lunga tradizione sul terreno della democrazia diretta». 
Negli ultimi mesi la città di Taranto continua a dominare l’attenzione dei media e l’Ilva, con l’inchiesta  “Ambiente svenduto”, rimane uno dei fronti più dibattuti: quali sono i mali da combattere per questa città?
«La città di Taranto, la mia città, è da decenni che richiama l'attenzione dei media a causa dei disastri che la violentano, è passata dalla città “dei due mari”, invidiata e amata, alla città svenduta e tradita. Poteva essere una delle città più belle, nota per i suoi paesaggi, i suoi beni culturali, l’università, e invece il disastro. Taranto può rinascere se i cittadini sapranno scegliere una classe dirigente politica documentandosi sui curricula di tutti coloro che si apprestano a farsi eleggere. Un rilancio della politica, quella corretta e disposta a sacrificarsi per ridare dignità a tutti i cittadini. Nel silenzio si sono verificate cose assurde e deplorevoli e questo non lo si può consentire più. L'ambiente va risanato, è fondamentale. Un primo cittadino si incatena per ottenere ciò che è un diritto per la propria città, andando fino in fondo. Ritengo anche fondamentale lavorare con le associazioni, pensatoi, fondazioni, vari ordini professionali, università e tutti coloro in grado di dare un contributo (serio) per il rilancio della città e per il bene comune». 
In qualità di Segretario Provinciale, avrà sotto controllo anche la realtà politica martinese: c’è una buona collaborazione e intesa con La destra di Martina Franca guidata dal Segretario cittadino, l’avv. Guglielmo Boccia?
«Nel ruolo di segretario provinciale ho sempre cercato di essere disponibile e creare rapporti amichevoli con tutti. A volte si riesce a e volte no, a seconda  dell'intenzione che ha chi ti trovi dinanzi. Fare politica non è semplice. Con il responsabile cittadino di Martina Franca si è instaurato un rapporto di rispetto, stima e fiducia. Per me la fiducia è fondamentale e quando si trovano dirigenti come Boccia e, consentimi di citare anche il vice responsabile cittadino Magda Giuliani, si lavora bene e con dei risultati che vanno sempre in crescendo».
 


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