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CRISTIANI OGGI

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

27
DIC
2013
Celebrare la festa della Natività, l’evento più importante dell’anno per i cristiani di tutto il mondo, è per noi italiani in particolare una ricorrenza festosa tanto sentita quanto, forse, scontata e vissuta spesso in maniera inconsapevole. Per inconsapevolezza intendo la superficiale, quando non addirittura assente, riflessione sul significato dell’appartenenza spirituale ad una comunità che, nel bene e nel male, ha rappresentato il monolite su cui si è edificata la storia e la cultura occidentale. Questa inconsapevolezza è figlia delle consuetudini che ci accompagnano fin da bambini tra presepi e canti religiosi, cena e messa della notte di Natale, pranzo e regali per i bimbi, l’Angelus da San Pietro del Santo Padre. Questo è tutto molto bello ed iconografico, ma penso sia opportuno cominciare a chiedersi, guardando al di fuori dei confini dell’impero, cosa significa essere cristiani per molti milioni di uomini e donne. Secondo il Center for Study of Global Christianity, i cristiani uccisi nel mondo perché professano la loro fede sono 105.000 all’anno, uno ogni cinque minuti. Una strage continua di proporzioni bibliche che si consuma nell’indifferenza di tutti, a cominciare da quella grande quanto tristemente inutile istituzione che si chiama ONU e da quell’altra ancora più inutile che si chiama Unione Europea. Mentre i cristiani, a cominciare dalla massima autorità, continuano a scusarsi per colpe reali (troppe!) o immaginarie (tante!) relative ad un lontano passato, il resto del mondo continua a perseguitarli quotidianamente. Persecuzioni fisiche, in Africa ed in Asia, persecuzioni culturali in Occidente tra fondamentalisti islamici, residui imbalsamati del comunismo, immarcescibili nazionalisti di vario colore. Come dire che il “genocidio” in questo caso ha molti padri ed una madre che si chiama “intolleranza”. Benedetto XVI lo ha denunciato più volte, inascoltato “Oggi i cristiani sono il gruppo, non solo religioso, più perseguitato al mondo perché non conforme, perché è contro le prevalenti spinte all’egoismo ed al materialismo. Pur avendo contribuito a costruire dalle fondamenta la cultura occidentale, i cristiani vivono oggi una condizione di minoranza, mal tollerata, e di estraneità”.
In questa condizione, ed a fronte di una emergenza che è principalmente civile oltre che religiosa, è assordante il silenzio dei mass media e di ogni altra forma di informazione. Oggi è possibile impunemente insolentire ed oltraggiare il Papa, offendere il Crocifisso e considerarlo offensivo per la sensibilità dei praticanti di altre fedi, vietare presepi e canti natalizi nelle scuole senza capire bene di quale istigazione a delinquere siano causa diretta o indiretta, e senza che si levi una sola voce a difesa. Un antico detto tedesco dice che quando c’è buio o si maledice la tenebra o si accendono tante fiammelle. È tempo di accenderle per tutti coloro che nel mondo soffrono e sacrificano la propria vita per una fede che è anche una speranza, per tutti coloro che non hanno voce o è troppo flebile per essere ascoltata, ma soprattutto per tutti noi che viviamo il Natale di Cristo con tutti gli eccessi di una festa pagana. Festa si ma senza dimenticare cosa quell’Uomo è venuto a fare tra noi, credenti, agnostici o non credenti. Per tutti comunque Buon Natale.
 


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