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Officine Taratine/Sgombero, non sgombero…

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

21
FEB
2014

Partiamo dai fatti: il comune di Taranto ha ricevuto alcuni beni demaniali dismessi dalla Marina Militare. Tra questi un'area conosciuta come "ex baraccamenti Cattolica", a ridosso dell'arsenale militare, in pieno centro a Taranto. In quell'area per lungo tempo si sono svolte varie attività che potremmo definire sinteticamente di "dopolavoro". Ancora oggi, a distanza di qualche decennio, in stato di totale degrado, si possono vedere i resti di ciò che fu un teatro, un cinema, alcuni campi di bocce. Un insieme di immobili abbandonati da tempo, oggi in attesa di essere ristrutturati e destinati a qualche funzione sociale. Da un lato l'ormai solito refrain della mancanza di risorse, dall'altro una certa "timidezza" dell'amministrazione comunale nell'affrontare i problemi della città, e per colmo di misura la ben nota farraginosità delle procedure burocratiche, nei fatti, trascorso quasi un anno ormai dalla presa in consegna dei beni in questione, nulla all'orizzonte. A questo punto un gruppo di giovani, e non solo giovani, ha ritenuto di accelerare i tempi e ha preso possesso di uno degli immobili messi a disposizione dal demanio. Per la precisione un vecchio teatro e alcuni altri capannoni vicini. Questo, giorno più, giorno meno, a novembre dello scorso anno. Più o meno a distanza di qualche giorno il sindaco Stefàno emana una ordinanza di interdizione causa rischio crollo. Attenzione: una ordinanza di interdizione, non di sgombero. Da quella ordinanza sono trascorsi ormai diversi mesi; in questi mesi i ragazzi si sono accampati e in totale autogestione, e autofinanziamento, hanno messo in sicurezza il teatro, lo hanno reso abitabile, hanno riattivato i bagni, pitturato le pareti ed eseguito controlli, con l'aiuto di qualche tecnico specializzato che si è messo a disposizione volontariamente, al fine di verificare la presenza di amianto (presenza esclusa), e la stabilità della struttura. Controlli che, non ci risulta, siano mai stati effettuati dal comune. Hanno quindi realizzato una serie di attività di grande valenza sociale: doposcuola gratuito per bambini in difficoltà, piccola ludoteca, attività teatrale, dibattiti, eventi musicali. Insomma hanno ridato vita a una struttura abbandonata mettendo a disposizione della intera cittadinanza spazi che a Taranto mancano. Va segnalato, tra le altre cose, che l'immobile in questione insiste su un area adiacente a un grande parcheggio pubblico (a pagamento!) sui cui muri di recinzione sono apposti cartelli con la scritta "pericolo di crollo"! In oltre tre mesi i ragazzi hanno vissuto e fatto vivere quei luoghi rischiando, secondo l'ordinanza di interdizione, di finire sotto le macerie di un possibile crollo! E' naturale chiedersi a questo punto  come mai, visto un pericolo così grave, l'amministrazione non abbia provveduto nella immediatezza a eseguire l'ordinanza di interdizione; ma, soprattutto, come mai, la settimana scorsa, abbia dapprima richiesto l'intervento in massa di tutte le forze di polizia disponibili per eseguire lo sgombero di fatto, e poi fatto marcia indietro. Nel momento in cui andiamo in stampa il teatro ci risulta ancora abitato (usiamo questo termine, e non quello di occupato) e si continuano a svolgere iniziative pubbliche. Insomma sembra quasi che dal comune si sfogli la classica margherita: sgombero, non sgombero, sgombero....Tanta incertezza alla fine autorizza anche qualche illazione (chiamiamo le cose per quello che sono!): se c'è davvero rischio di crollo come è possibile che non si provveda immediatamente allo sgombero? Non sarà mica che lo sgombero serve solo a lasciare libero il campo per progetti diversi, che nulla hanno a che vedere con il sociale? Intanto sabato scorso le "Officine Tarantine", questo il nome che si è dato il gruppo, ha organizzato un corteo a cui hanno preso parte centinaia di ragazzi delle scuole tarantine.  Insomma, per tranquillizzare qualcuno, non si tratta dei "soliti" centri sociali. E' tutta la città che reclama i suoi spazi di aggregazione. L'unico neo che il cronista non può sottacere è qualche sbavatura nel rapporto con le Forze di Polizia. Pur comprendendo la tensione e la rabbia, non si può concedere ad alcuno di sfogarsi contro chi svolge il proprio lavoro. Le responsbailità sono tutte e solo di chi amministra la città. Durante il tentativo di sgombero, a parte il consigliere comunale Bonelli, nessun amministratore si è fatto vivo. Prendersela con le Forze di Polizia, magari per un proprio convincimento di ordine politico o ideologico, non aiuta a risolvere le questioni, che vanno affrontate nelle sedi preposte. Ciò detto però va anche sottolineato il comportamento assolutamente civile, ancorché determinato, dei ragazzi delle Officine. Ora il comune, se c'è, batti un colpo. 



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