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Valle del Sauro/ Taranto Costi to Costi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
SET
2014
Ovvero i costi sociali che il nostro territorio continua a sopportare. E capita che nella stessa giornata vengano presentati sia il progetto di Tempa Rossa, sia un libro contro le attività della multinazionali del petrolio in Basilicata
Metti un giorno in cui le multinazionali del petrolio vengono a Taranto a presentare, nella sede di Confindustria, il progetto Tempa Rossa, per spiegare ai giornalisti "come stanno davvero le cose", visto che, a loro parere, sono state diffuse notizie inesatte. Metti poi che in serata, pura coincidenza, sempre a Taranto, nel centralissimo Caffè Italiano, si presenti il libro "Le mani nel petrolio", del giornalista radicale Maurizio Bolognetti. Ne esce un confronto a distanza su tesi del tutto contrapposte. In Confindustria, circondata da blindati e poliziotti in tenuta antisommossa, Roberto Pasolini (ironia della sorte, l'ingegnere della Total ha un cognome sicuramente impegnativo in tema di petrolio!) svolge una lunga relazione dribblando spesso le domande della stampa, aiutato in questo dall'addetto stampa. Sono due le questioni in campo: l'impatto ambientale e le ricadute economiche e occupazionali sul territorio. Per Total, Shell e Mitsui l'impatto, a valle degli interventi attenuanti, sarà pari a zero; l'investimento per Taranto sarà di 300 milioni di euro. Per gli ambientalisti, in particolare il comitato STOP TEMPA ROSSA, che hanno manifestato davanti alla sede di Confindustria Taranto, le cose stanno diversamente. Non c'è attività umana che non determini impatto ambientale. Figuriamoci poi quando si parla di realizzare due mega serbatoi nel porto di Taranto da cui transiteranno 50 mila barili di petrolio al giorno! Petrolio che sarà poi trasferito altrove con un aumento del traffico petroliere stimato in +90 unità. Oltre al rischio ambientale c'è quello di incidenti rilevanti. Per quanto riguarda le ricadute: i 300 milioni si riferiscono ai lavori per la realizzazione dei serbatoi e delle necessarie condotte. Lavori che dureranno due anni e che impiegheranno certamente della manodopera. Non si sa se saranno aziende locali ad aggiudicarsi questi lavori. Dopo non ci sarà alcun aumento di lavorazione nella raffineria. Unico piccolo incremento è da prevedersi per le movimentazioni delle petroliere. Insomma, parafrasando il film di Papaleo (molto criticato da Bolognetti nel suo libro) possiamo parlare di Costi to Costi, dove per costi ci riferiamo ai costi sociali che il nostro territorio continua a sopportare.  Veniamo alla presentazione del libro avvenuto nella stessa serata e che ha visto la partecipazione di una ampia e qualificata platea. Tre relatori: l'autore del libro Maurizio Bolognetti, il leader nazionale dei verdi Angelo Bonelli e il presidente di Confcommercio Taranto Leonardo Giangrande. A organizzare e coordinare l'incontro il collega, direttore di Cosmopolismedia, Vincenzo Carriero. Tutta un'altra musica ovviamente rispetto a quella che si è sentita in mattinata in via Dario Lupo. Bolognetti, da buon radicale, da tempo porta avanti una battaglia solitaria contro le attività della multinazionali del petrolio in Basilicata. Una battaglia che lo ha visto autore di numerosissime denunce, ultima delle quali gli ha causato una imputazione per "rivelazione del segreto d'ufficio". Quattro ore di fermo di polizia ed una perquisizione domiciliare. Per capirci meglio: Bolognetti, che ricordiamo è un giornalista, ha pubblicato nel 2010 dati relativi ad analisi sulle acque degli invasi vicini al Centro Oli dell'Eni. Per intenderci si parla dell'invaso del Pertusillo! Anzichè indagare chi inquina insomma si accusa chi pubblica i dati sull'inquinamento. Il libro edito da Reality Book è una raccolta di articoli che il giornalista lucano ha pubblicato nel tempo. Ci sono fatti, dati, nomi. La Basilicata produce l'82% del greggio estratto in terra ferma in Italia. L'attivazione di Tempa Rossa aumenterà ancora questo dato. Cosa avviene nel sottosuolo della vicinissima Basilicata? che impatto ha la estrazione petrolifera sulle falde acquifere? Sulla base di questi e di altri interrogativi si inserisce l'analisi puntuale di Angelo Bonelli che guarda ad  un futuro da economia ecologica. C'è una questione di fondo che attiene alla visione complessiva sul futuro del mondo e del nostro Paese in generale. C'è da interrogarsi sulla necessità di continuare a puntare sul petrolio. Per Bonelli la risposta è semplice: occorre davvero cambiare verso e sviluppare le fonti rinnovarli. Su Tempa Rossa le idee sono molto chiare: il decreto sblocca Italia è anticostituzionale, soprattutto quando priva i comuni del potere di definire il proprio assetto urbanistico. Si può ancora bloccare il progetto, ma l'amministrazione Stefàno vuole farlo davvero? Tranciante il giudizio su Pelillo: "Quando l'on.le Pelillo parla di ambientalisti sciacalli offende la sua intelligenza!". I commercianti con il presidente di Confcommercio sostengono la linea del cambio di rotta e della rivalutazione delle risorse naturali. Da tempo Giangrande porta avanti una strategia in totale discontinuità con il passato. L'Ilva non ha solo portato inquinamento e malattie ma ha di fatto privato il territorio di ogni possibilità di sviluppo alternativo. Non c'è quindi solo un discorso da fare sulla ipotetica ambientalizzazione della fabbrica, ma definire una visione nuova per uno sviluppo alternativo. Comunque la si pensi leggere il libro "Le mani nel petrolio" è sicuramente utile a capire meglio come stanno le cose. 
 


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