MENU

IL VELLO D´ORO, GIASONE E I TABLET

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

21
SET
2012

 

Mio figlio Michel, sei anni e mezzo, che da poco ha iniziato il secondo anno della scuola primaria, qualche giorno fa mi ha sorpreso, cosa che gli accade sovente. Mentre mia moglie mi parlava dell’oroscopo del suo segno zodiacale, Michel appunto mi ha chiesto: “Papà che cosa è un ariete?”. Gli stavo spiegando del possente maschio della pecora con corna forti e arcuate che lui mi interrompe dicendo: “Ah, sì, è l’animale che aveva il vello d’oro, quello che è stato ritrovato da Giasone.” Guardando mia moglie con sguardo interrogativo ho chiesto a Michel come sapesse del vello e di Giasone e lui: “L’ho letto sul tuo libro con le foto che parla della mitologia greca e che mi piace tanto.”
Questa risposta mi ha posto un interrogativo. Non tanto che un bimbo di poco più di sei anni conosca la leggenda di Giasone, storia probabilmente sconosciuta anche a migliaia di ragazzi che frequentano le medie superiori, ma soprattutto che cosa ha stimolato la sua curiosità. La risposta mi ha investito con la sua sorprendente semplicità. Michel è stato attratto dalle pagine policrome di un libro da poter sfogliare con le mani.
Questo episodio dirime, a mio modo di vedere, la querelle libro o tablet che tiene banco da alcune settimane sui media, compreso il nostro settimanale.
Il problema è un falso problema perché non c’è gara possibile, il libro vincerà sempre per manifesta inferiorità, per restare in ambito sportivo.
La questione semmai è di carattere economico, come è stato correttamente evidenziato. I libri, e in particolare quelli scolastici, costano troppo e questo è un ulteriore schiaffo che gli editori e la classe politica di questo Paese hanno mollato ai ragazzi e alle loro famiglie.
Per esperienza personale, avendo un editore che ha pubblicato il mio primo libro, so che una copia di un libro alla fonte tipografica costa, anche in base alla tiratura, non più di 1,5 euro. Nel caso di libri che entrano nel circuito editoriale rivolto a un pubblico che liberamente può scegliere se acquistarli o meno, è tutto sommato plausibile affidarsi alle leggi del mercato per il quale un romanzo o un saggio può costare anche 25, 30 o 40 euro. Ma che questo accada per i testi scolastici è inammissibile oltre che immorale.
Secondo le analisi di previsione di spesa le famiglie italiane spenderanno, o hanno già speso, quest’anno tra i 350 ed i 400 euro per l’acquisto dei libri di testo dei propri ragazzi. Indecente! Un governo serio in un paese serio dovrebbe intervenire per legge e imporre un prezzo di vendita al pubblico non superiore a 3 euro per un libro scolastico il che, moltiplicato per circa 10 testi, dovrebbe contenere la spesa a circa 30 euro l’anno, il 10% della spesa attuale. Ma voglio spingermi ancora oltre. Considerando che la popolazione studentesca italiana conta circa 2,5 milioni di studenti; se moltiplichiamo i 30 euro pro capite di cui sopra, stiamo parlando di circa 75milioni di euro a livello nazionale. Ebbene se finalmente dimezzassimo i compensi dei nostri 1000 nullafacenti parlamentari potremmo risparmiare circa 90 milioni di euro, più che abbastanza per coprire la spesa dei libri scolastici per l’intera popolazione studentesca, esclusi gli universitari ovviamente. Potremmo ottenere un duplice beneficio: garantire realmente il diritto allo studio dei nostri ragazzi e moralizzare un po’ lo squallido spettacolo offerto da troppi anni dai nostri indifendibili politici.
Arriverà anche per noi un novello Giasone che ritrovi il vello d’oro del bene comune perduto da troppo tempo?
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor