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Ilva /«E ora chi paga?»

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

6
FEB
2015
Il processo “Ambiente Svenduto” rischia di terminare senza risarcimenti alle parti civili per colpa del nuovo Decreto “Ilva” del Governo Renzi. La scelta del Governo di traghettare in amministrazione straordinaria l'azienda, si è rivelata una beffa: è stato, infatti, applicato il principio assurdo "chi inquina e ammazza, non paga”. Nell'ultima udienza preliminare il Gup, su richiesta dei legali dell'azienda, ha escluso l'Ilva dai responsabili civili. I proprietari e dirigenti dello stabilimento siderurgico, dopo aver inquinato per decenni un intero territorio, continuando a produrre per il massimo profitto (in barba a qualsiasi regola e norma di tutela per l'ambiente e la salute degli operai e dei cittadini di Taranto), non pagheranno un solo centesimo alle vittime di questo disastro. Gli operai, le loro famiglie e i cittadini sono solo condannati a morire e subire. Il Governo Renzi, al di là degli spot di questi mesi, lascia la nostra città in una situazione gravissima, tutt'altro che risolta. Con una fabbrica a un passo dal baratro e la necessità di miliardi di euro per gli interventi, che mancano, per bonifiche e la messa a norma degli impianti tutti da fare. Il governo è intento solo a dilatare i tempi degli interventi e a far risparmiare denaro a Ilva (di fatto fuorilegge) con giochetti attorno alle norme di attuazione. A Taranto intanto la gente continua ad ammalarsi e morire. Per questo chiediamo l'immediata revisione del decreto, perché si proceda alla nazionalizzazione della fabbrica e al risarcimento dei danni attraverso l'uso degli ingenti capitali accumulati dai Riva (molti finiti nei paradisi fiscali) in circa 20 anni di gestione scellerata.
*Segretario Provinciale Rifondazione Comunista Taranto
 


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