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Renato Perrini/La domanda da un milione di euro

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

6
FEB
2015
Gli inizi da operaio, l’impegno da imprenditore e la passione per la politica. Intervista al vice coordinatore FI, in vista delle prossime regionali: candidato sì o no?
 
Perrini, la prendiamo alla lontana: cosa è per lei la politica?
«Questa è una bella domanda. Io vedo nella politica una missione, una sorta di vocazione che arriva ad un certo punto della propria vita e ti stravolge completamente. Impegnarsi in politica sta a significare aver deciso di dedicare il proprio tempo e le proprie capacità agli altri. Non lo nascondo, questo è uno dei momenti più critici e particolari per la politica in generale, ma sono certo che chi si impegna con passione e dedizione riesce a portare a casa risultati positivi e soprattutto riesce a trasmettere fiducia ai cittadini. Tutto questo credo che sia la cosa più importante».
Lei è un imprenditore, vuole raccontarci in poche parole la sua vita professionale?
«Certo, io sono un imprenditore impegnato su diversi settori dell’edilizia, ma vorrei evidenziare la strada percorsa sin dall’inizio della mia esperienza lavorativa. Ho iniziato da giovane, anzi giovanissimo, a lavorare in Ilva come operaio. Ricordo, come se fosse ancora ieri, le lunghe giornate di lavoro con i tanti colleghi e amici. Col passare del tempo, dopo aver acquisito una certa esperienza, e soprattutto dopo tanti sacrifici ho messo in piedi una azienda, e oggi ne sono a capo come direttore generale. Spesso la sera, quando rientro a casa, rifletto, sul divano con i miei due bambini. E penso alla vita, ai momenti di difficoltà e ai tanti momenti positivi. Rifletto su come sia cresciuto professionalmente e su come pian piano, con enormi sacrifici sia riuscito a costruire una impresa. Da questa esperienza ho compreso che con la forza di volontà e con la passione si riescono a raggiungere numerosi traguardi. Questo è il mio pensiero di vita ed ora vorrei “trasportarlo” nella mia esperienza politica al servizio dei cittadini».
 
Tornando alla politica, secondo lei di cosa ha bisogno Taranto e provincia?
«La nostra provincia, e Taranto in particolare, ha bisogno di gente per bene, capace e con tanta passione ed energia per invertire il senso di marcia. Il nostro territorio ha subito per troppo tempo scelte ingiuste e decisioni sbagliate.
A distanza di tempo, come ben tutti sappiamo, queste scelte hanno prodotto effetti negativi e preoccupanti, generando un clima di tensione sociale ed economica.
Oramai, è all’ordine del giorno tutto ciò che sta accadendo intorno a noi.
E’sufficiente pensare alla questione Ilva, o meglio all’emergenza Ilva che la nostra provincia sta vivendo e che migliaia di lavoratori dell’indotto vivono quotidianamente. Un problema che attanaglia il nostro territorio da oltre 50 anni. Notizia sconvolgente di questi giorni è che le imprese attendono i pagamenti da tanti mesi e non riescono a far fronte ad alcun impegno e di conseguenza si rischia di mandare tantissime famiglie per strada. Spero che questo non accada, ma se così sarà il nostro territorio potrebbe subire una totale paralisi.
Credo sia arrivato il momento di dire stop alle chiacchiere che ci hanno portato a questa situazione, ora è necessario un impegno serio e concreto da parte del governo, per trovare le risorse necessarie e fronteggiare l’emergenza».
 
Come giudica la gestione targata Vendola alla guida della Regione Puglia?
«Il mio giudizio è uguale a quello di tantissimi cittadini pugliesi, anzi la maggior parte giudicano la gestione vendoliana negativa e fallimentare. Sono davvero tanti i motivi che giustificano questo giudizio. In primis la sanità, considerando tutti i problemi relativi al settore, le lunghe liste di attesa, la chiusura di ospedali, la diminuzione dei posti letto. Possiamo discutere anche su altre tematiche, come quella relativa alla diminuzione delle risorse ai Comuni sui canoni di locazione, i fondi sul diritto allo studio, la gestione rifiuti e tante altre problematiche inerenti il nostro territorio. Tra i tanti problemi, mi preme ricordare l’emergenza Ilva e la mancata apertura ai voli civili dell’aeroporto Arlotta di Grottaglie.
Possiamo ben esprimere che il governo regionale in questi 10 anni di gestione ha trattato la nostra provincia come Ente di serie b, buona e utile solo durante la campagna elettorale.
La nostra terra ha voglia di crescere e di sperare in un cambio di rotta, i nostri giovani hanno bisogno di risposte serie e concrete, le nostre aziende hanno necessità di aiuti e investimenti. In poche parole la nostra Puglia ha bisogno di tutto ciò che Vendola non ha fatto in questi anni».
 
Perrini, i suoi amici la definiscono “uomo dal grande cuore”. Vuole dirci il perché?
«Beh, questo a me fa molto piacere. Onestamente non so darvi una risposta precisa. Se i miei amici e i miei sostenitori dicono questo di me, evidentemente è perché trasmetto loro fiducia e credibilità. Forse dicono questo di me perché sono semplicemente me stesso. Guardi, spesso chi si affaccia alla politica cambia dalla mattina alla sera carattere e modi di fare, io invece credo di essere sempre me stesso e di continuare a essere il Renato di sempre». 
 
Un ultima domanda è d’obbligo. Manca davvero poco per le prossime elezione regionali, pare che lei sia il candidato di spicco nel centro destra tarantino. Vuole darci conferma?
«Come volevasi dimostrare, alla fine arriva la domanda da un milione di euro. Eh sì, manca davvero poco per il voto delle regionali. Stando alle ultime notizie si dovrebbe votare nel mese di maggio, ma nulla è ancora ufficiale. Rispondendo alla sua domanda, le dico che la politica si fa ogni giorno, ascoltando la gente e cercando di risolvere i loro problemi. Io sono a disposizione del partito e della mia gente. Il tempo darà risposte più certe. Nel frattempo il mio impegno continua».


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