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Sangue verde/ Xylella, un batterio divide il Salento

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

17
APR
2015
Dopo le proteste dei giorni scorsi, gli abbattimenti sono stati rimandati, ma le istituzioni non arretrano. Lo scrittore Erri De Luca: «Barbarie di Stato contro epidemia curabile»
 
Non c’è pace per gli ulivi del Salento e la sua gente. Dopo che la Xylella fastidiosa ha aggredito la pianta simbolo di un intero territorio e punto di riferimento della sua identità,  continua infatti il braccio di ferro con le istituzioni.  Nei giorni scorsi è partito il “piano Silletti”, dal nome dal Commissario Straordinario, che prevede l’abbattimento delle 22 piante infettate dal batterio. Le prime eradicazioni sono avvenute a Oria (provincia d Brindisi), dove è stato localizzato il focolaio dell’epidemia. A nulla sono valse, in questo caso, le proteste degli ambientalisti presenti sul posto. 
La tappa successiva sarebbe dovuta essere Veglie, ma la presenza di un centinaio di persone tra contadini, attivisti e semplici cittadini ha creato uno schieramento compatto. Ciò ha spinto la struttura commissariale a rimandare non solo le eradicazioni, ma anche i campionamenti da parte degli ispettori del Consorzio di difesa delle produzioni intensive. Tuttavia, le istituzioni non hanno alcun dubbio sulla necessità degli interventi programmati. Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il Governatore della Puglia Nichi Vendola hanno infatti dichiarato, quasi all’unisono, che «è necessario agire tempestivamente contro la Xylella. Basta all’emotività». Dal canto suo, Silletti è intervenuto per fare il punto sulla situazione: «stiamo combattendo il batterio che ha colpito gli ulivi in primis con le normali pratiche agricole come l’aratura dei terreni; quindi con la eradicazione delle sole piante malate nella zona di Oria e ancora con  due trattamenti di insetticidi convalidati dalle norme Cee e ampiamente usati anche in Francia, Spagna, Portogallo, che saranno localizzati solo su alcune piante e che non avranno alcuna conseguenza sulla qualità dell’aria, dei terreni e persino dell’olio che si produrrà». 
L’opinione pubblica, però, ha una percezione diversa della questione. Sui social network, infatti, cresce di giorno in giorno il numero di persone che sulle loro bacheche Facebook condividono foto e articoli di attivisti. Perplessità e sconcerto accomunano salentini e non, e sono state riassunte efficacemente da un recente tweet dello scrittore Erri De Luca. «Mille anni, radici nell'Alto Medioevo, l’olivo estirpato a Oria. Barbarie di Stato contro epidemia curabile». 
Intanto, si comincia a ventilare l’ipotesi di un ricorso al Tar, come spiega l’avvocato Francesco Fina. «Credo che il piano di Silletti possa essere migliorato, soprattutto per ciò che riguarda l’eradicazione degli alberi. Il lavoro del commissario, se non nel rispetto dei principi generali, potrebbe essere censurato per eccesso. È possibile salvare tutti quegli ulivi che non sono scientificamente affetti da Xylella. Ciò vuol dire che non trovo giusto eradicare gli alberi che semplicemente presentano sintomi o siano visivamente malati». 
 


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