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Martina Franca - Lo strano concetto della legalità di Laddomada

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

13
MAG
2015

Con uno stucchevole mantra il consigliere regionale Laddomada, un po’ a corto di argomenti e idee, non perde occasione di parlare di rispetto della legalità, soprattutto quando la cosa gli serve per lanciare una palata di fango su qualcuno degli altri candidati alle prossime regionali che, come già in passato, a Laddomada  lo “asfalta” come se niente fosse.

Peccato che l’avvocato crispianese, forse impegnato a scrivere una delle sue numerose inutili lettere, dimentica di fare quello che chiede ovvero rispettare la legge.

Un piccolo esempio è l’inosservanza di quanto prevede la legge in tema di propaganda elettorale;

il legislatore fin dal 1956 ha previsto il divieto dal 30° giorno antecedente quello della votazione (quindi dal 1 maggio) della propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti.  

Il buon Laddomada invece, maestro nella richiesta del rispetto della legge, davanti e di lato alla sua sede di via Montegrappa ci piazza due bei cartelloni e una bacheca con tanto di faccione e invito al voto. Ma questo è contro legge.

Tra le altre cose, l’apposizione di quella bacheca è stata autorizzata solo per “l’affissione di manifesti e avvisi di interesse della cittadinanza” e questo Laddomanda non poteva non saperlo.

Poi succede che dopo la riunione per l’assegnazione degli orari dei comizi, tenutasi nel pomeriggio di ieri a Palazzo ducale, dalla DIGOS arriva a tutti l’invito a rimuovere  la propaganda contro legge e Laddomada che fa? Fa il “furbetto” del cartellone togliendone solo uno e cambiando il manifesto in bacheca .

Ma non funziona così perché, lo ricordiamo, come prevede la legge ci devono essere solo le insegne dei partititi e basta.

E allora, come la mettiamo? La legge è legge, sempre e per tutti. O no? 



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