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"Radio Tag": La radio web in città vecchia (ovvero l´arte di arrangiarsi)

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

23
MAR
2012

 

Informare, indagare, approfondire, partecipare; sono queste le parole chiave del progetto di Marina e Paolo. Tutti i giorni a partire dalle 19.00 e il sabato dalle 18.00, www.radiotag.it, per ascoltare una radio colorata e giovane
 
Nel cuore della Città Vecchia, presso Cantiere Maggese, largo San Gaetano, per la prima volta prende il via una radio web, “Tag Social Web Radio”. L’idea nasce da  Paolo Inno e Marina Luzzi, giovani giornalisti con esperienza nella radiofonia, nella carta stampata, e in tv. Il progetto, vincitore del bando “Principi Attivi 2010” promosso dall’assessorato alle politiche giovanili della Regione Puglia, ha una natura socio-editoriale con lo scopo di rilanciare e riqualificare il borgo antico, facendogli recuperare l’importanza di fulcro per la vita cittadina. Si tratta di un media indipendente, sostenuto oltre che dal finanziamento regionale, con mezzi propri dall’associazione di promozione sociale L.A.B. – Laboratorio Attivo nel Borgo, fondata dagli stessi Paolo e Marina, che le fa da editore. Una radio sociale quindi, indipendente, che utilizza mezzi inconsueti per il contesto di riferimento:  portale web, webradio, blog, web-inchieste, informazioni da Taranto, dall’Italia e dal mondo, per essere sempre attivi e operativi in un confronto, scambi di idee e opinioni. E proprio in quest'ottica nasce anche il connubio di radio Tag con Radio Eco, emittente degli universitari di Pisa, con cui alcuni contenuti di Tag verranno condivisi. A spiegare la storia di questo grande e aggiungerei, coloratissimo contenitore, sono proprio le due menti, Marina e Paolo.
Come è nata l'idea della radio e quanto tempo fa?
Marina: «Gino Paoli diceva… “eravamo quattro amici al bar”. Noi eravamo due amici al bar, “che volevano cambiare il mondo”, e buona parte del progetto è stato pensato davvero seduti davanti ad un caffè e a una birra. Quando siamo venuti a conoscenza della presenza di due stanzette inutilizzate all’interno del Cantiere Maggese, originariamente pensate come sale registrazione, il pensiero è volato subito a una radio, la prima radio web da far nascere in città vecchia. Abbiamo deciso di proporre la nostra idea alla Regione Puglia, nell’ambito del bando “Principi Attivi”, rivolto agli under 30. Era giugno del 2010. Il 30 dicembre dello stesso anno abbiamo ricevuto la bella notizia: vincitori di un finanziamento a fondo perduto per rendere concreto questo sogno. Una grande soddisfazione per noi, l’inizio di un’avventura avvincente quanto impegnativa. La finalità della nostra idea è duplice: editoriale e sociale, complice anche il fatto che editore della radio è l’associazione di promozione sociale Lab, di cui Paolo è presidente e io vicepresidente.  La scelta di essere in città vecchia però, non è un caso. Nasce dalla volontà di rilanciare il Borgo Antico,come luogo da riscoprire nel quotidiano, al di là di qualche serata di festa o della processione del giovedì Santo. Alcuni bambini del posto già si appassionano al mezzo, e la gente è ospitale e incuriosita. Per me è già questa una grande vittoria»
Avete incontrato delle difficoltà per la sua realizzazione?
Paolo: «La fase di scrittura del progetto è stata la più serena. Si trattava di dare forma a idee, su cui ci eravamo già confrontati a lungo. Il passaggio dalla scrittura alla realizzazione, invece, è stato più problematico. Solo in quel momento abbiamo cominciato a renderci conto di cosa voglia dire "fare impresa" in città vecchia. Spesso, tutto quello che nel resto della città appare scontato, nel borgo antico diventa complesso. I problemi sono essenzialmente strutturali. Le centraline telefoniche sono lontane dal centro abitato e la qualità dei servizi ne risente. I locali sono estremamente umidi, non il clima ideale per conservare in buono stato strumenti elettrici ed elettronici. Al nostro mixer, ad esempio, l'umido non piace: ogni tanto si ribella e ci abbandona. La lista degli imprevisti è lunga, e ormai stiamo imparando a non farci venire troppi mal di pancia. Forse questa è la prima lezione che il borgo antico ci sta insegnando: l'arte di arrangiarci. Se oggi il mixer non funziona esattamente come funzionava ieri o la porta non si apre perché gonfia d'umido, non dobbiamo allarmarci troppo. Ci sono cose, però, di fronte a cui possiamo fare poco: nel corridoio d'accesso alla radio, ad esempio, c'è una perdita d'acqua costante. In poche ore diventa una palude e pure la moquette, dentro la radio, si bagna. Della manutenzione del Cantiere Maggese, che con grande affetto ci ospita, dovrebbe occuparsi l'amministrazione comunale. Per il momento, siamo in attesa di risposte»
Qual è lo scopo della radio? a chi è rivolta?
Paolo: «La radio vuole contribuire al rilancio del Borgo Antico di Taranto attraverso una proposta inedita, che è quella socio-editoriale. Nessuno, fino a oggi, ha letto il problema del recupero della città vecchia sotto questa lente. Noi crediamo invece, che insediare un mezzo di informazione in un'area così delicata sia importante.  La città vecchia ha una certa difficoltà a raccontarsi e a farsi raccontare e noi vogliamo aprire uno spazio di riflessione. Luce e movimento, come la sociologia insegna, sono gli elementi che favoriscono la rinascita di un luogo in abbandono. Per ora stiamo creando movimento, speriamo di riuscire anche a portare la luce, che deve essere vivace e spontanea, per questo, pensiamo che la radio debba vivere attraverso i giovani. Volutamente siamo sul web, e internet è oggi, lo strumento di distrazione principale della nostra generazione. Noi vogliamo usarlo per catturare l'attenzione e ravvivarla, facendo, attraverso il nostro palinsesto, una radio sociale, che offra informazione ed approfondimento, che faccia cultura e suoni musica; ricca di contenuti, ma con freschezza, vitalità ed energia.»
Perchè Tag Social Web ?
Marina: «Il nome della radio, viene da lontano, da una gestazione di mesi. Ne abbiamo cambiati parecchi prima di arrivarci. L’intuizione è stata di Paolo: “Tag- Social Web Radio”. Tag sta per etichetta, quindi per identificazione, ma è anche e soprattutto partecipazione, inclusione nello spazio dell’altro, così come avviene attraverso l’uso dei social network. Anche il nostro sito, www.radiotag.it, si rifà allo stesso concetto: all’interno non c’è solo radio,  ma blog, notizie, video, collegamenti con Youtube, Vimeo, Twitter, Facebook.».
Com'è strutturata la programmazione? Quali sono gli argomenti trattati e quanti i collaboratori?
Marina: «Tag si avvale di una ventina di collaboratori, giornalisti ma anche attori, cantautori ed appassionati del mezzo radiofonico, tutti sotto i 30 anni. Una radio fatta da giovani, autori e al contempo speaker dei programmi, ma non rivolta solo ad un pubblico giovane. Nelle nostre trasmissioni, che andranno in onda dal lunedì al venerdì dalle 19.00 alle 22.15, il sabato dalle 18.00 alle 22.00, e la domenica in replica con “il meglio della settimana”, si parlerà di mafia e fotografia, di musica d’autore e politica estera, di psicologia ed educazione ambientale, passando per intrattenimento al femminile, viaggi fuori dagli schemi e connubi alternativi tra musica, cinema e teatro. Ovviamente ci sarà spazio per l’informazione, con giornali radio autoprodotti ed approfondimenti delle notizie locali. E non mancherà uno sguardo approfondito sulla città vecchia, le sue bellezze e le dinamiche che la animano. Al momento sono una quindicina i programmi realizzati ma il numero è in costante aumento, dato che sempre più ragazzi ci chiedono di poter collaborare.»
Fino a quando ci saranno i finanziamenti? E dopo?... Avete delle richieste o proposte da fare?
Paolo: «I finanziamenti regionali coprono un anno di progetto. Se la richiesta di proroga sarà accettata da Principi Attivi, saremo al sicuro sino a ottobre. Poi dovremo lanciarci nel grande mare dell'incertezza. I costi di gestione non sono indifferenti e, dunque, dobbiamo pensare al follow up del progetto sin da subito: attraverso l'associazione che regge la radio, dovremo riuscire a reperire risorse. Abbiamo, per ora, un solo, grande strumento di raccolta fondi: la donazione. Per questo, confidiamo nella sensibilità del territorio, consapevoli che dovremo essere bravi a meritarci la stima e il sostegno della città…e non solo.» 



Commenti:

Amedeo 5/APR/2012

Un grazie ed un caloroso in bocca al lupo....penso ce ne sia bisogno!

Angelo 27/MAR/2012

In bocca al lupo ragazzi, Taranto ha bisogno di idee nuove e menti giovani che possano aiutarla a risorgere, vedrete che avrete sicuramente successo.

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