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Il nuovo che avanza è già putrefatto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

4
GEN
2013

 

Eccolo qua! Il 13esimo anno del XXIesimo secolo è finalmente iniziato, con tutto il carico di aspettative che da sempre accompagna le nuove nascite e con tutti i giustificati timori per le incognite che lo circondano. È un inizio d’anno insolito perché, se la memoria non mi inganna, è la prima volta che si comincia con elezioni politiche ed amministrative. Potrebbe essere interpretato come un vaticinio benigno, un nuovo inizio per tentare di dare risposte concrete al cumulo di problemi irrisolti che sono incancreniti lungo 20 anni di assenza totale di politiche per il lavoro, di politiche sociali, di politiche per la scuola e per la ricerca, di politiche per i giovani, di politiche per la sanità e la salute, di politiche per gli anziani, di politiche per i portatori di disabilità, di politiche per le famiglie, di politiche per le imprese (soprattutto piccole e piccolissime), di politiche per la tutela dell’ambiente e del territorio, di politiche per la tutela del patrimonio artistico e culturale. Mamma mia! Mentre scrivo di getto queste inadempienze, che sono poi tutte priorità per il nostro Paese, mi rendo conto ancora più drammaticamente che per 20 anni la nostra classe politica e dirigente non ha fatto niente, niente moltiplicato per 20! Per la verità qualcosa ha fatto: ha incrementato a dismisura i propri privilegi, ha truffato, ha rubato, ha circuito, ha illuso, ha affamato, ha portato al suicidio, ha saccheggiato. Non parlo solo dei beni materiali ma anche, e soprattutto, ci ha privato della dignità di Popolo, ci ha privato del nostro futuro e di quello dei nostri figli, ha tradito spudoratamente la fiducia riposta, ha infangato la memoria dei nostri padri, dei nostri nonni e dei nostri bisnonni che all’idea di un Paese migliore hanno sacrificato loro stessi, pagando spesso con la vita non solo sui campi di battaglia, ma anche nelle miniere, nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro malsani, nella sofferenza morale dell’emigrazione.
Potrebbe essere un nuovo inizio dicevo ma, vedendo scorrere come un film dell’orrore i nomi ed i volti di chi si candida alla guida del Paese, temo che ancora una volta le legittime aspettative dei cittadini vadano deluse. Il nuovo che avanza, oggi come venti anni fa, ha le sembianze corrotte dal tempo che passa di Berlusconi, di Casini, di Fini, di D’Alema, di Bersani, di Bindi, di Mastella, di La Russa, di Gasparri, di Vendola, di Di Pietro a cui si sono aggiunti le figure altrettanto spettrali di un imprenditore da operetta, Cordero di Montezemolo, di un bocconiano servitore di mille padroni, Monti, e di un patetico comico, Grillo, incapace ormai di far ridere financo le iene che per questo vezzo sono famose.
Avremo mai la forza di voltare pagina definitivamente, di scrivere nuovi e più edificanti capitoli della nostra storia personale e collettiva? Riusciremo mai a ritrovare lo spirito di rinascita che ha animato gli uomini e le donne che, usciti da una guerra devastante, iniziarono un cammino virtuoso che ci aveva restituito la speranza? È il solo augurio che posso fare a tutti voi e a me stesso.
 


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