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A Torricella/La storia a lieto fine di Saibi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
OTT
2015
Lui è tunisino e vive da molti anni in un piccolo paese della provincia di Taranto. Non può lavorare perché malato ma ha trovato molta solidarietà e finalmente un tetto per dormire
 
Ciao Saibi, dicci qualcosa di te.
«Sono Saibi Riddha, ho 47 anni e sono nato e vissuto in Tunisia e vivo da ben quattordici anni a Torricella. Oramai mi sento torricellese doc ed italiano a tutti gli effetti. Nella mia vita ho dovuto fronteggiare diversi problemi di ogni genere. Uno fra tutti: la mia salute. Purtroppo ho un grave problema alla gamba che non mi permette neanche di lavorare. Alcuni giorni devo necessariamente stare a letto, non posso muovermi. Quando mi sento meglio ne approfitto per farmi una passeggiata in bicicletta e scambiare quattro chiacchiere con qualche amico».
Ora come va?
«Ora va meglio. Ho risolto un'altra difficoltà che mi tormentava. Finalmente ho trovato una casa per dormire e per ripararmi dal freddo. Dovrebbe essere una cosa normale ma purtroppo cosi non è».
Saibi siamo davvero felici per te. Senti il dovere di ringraziare qualcuno per questa storia a lieto fine?
«Sì, questo ultimo periodo è stato davvero drammatico ed ho scoperto tanta gente che mi vuole bene. Piccoli gesti quotidiani, piccole attenzioni mi hanno reso felice. Tanta gente veniva a portarmi da mangiare. Mi vergogno, tanti altri mi hanno donato dei soldi per fare la spesa, altri mi portavano coperte. Grazie a tutti, vi voglio bene».
Le Istituzioni ti sono state vicine?
«Sì, ho sentito vicino le Istituzioni. In particolar modo il sindaco Emidio De Pascale e l’assessore ai Servizi Sociali Angelo Caputo. Ci tengo a precisare che il Sindaco anche prima di essere eletto mi ha sempre aiutato, sia economicamente che nell’assistenza di pratiche legali. In loro ho trovato sempre una porta aperta, sempre disponibili ad ascoltarmi e a darmi una mano. Se sono riuscito a trovare un tetto, un grazie va anche e soprattutto a loro. Tempo fa mi diedero anche la possibilità di lavorare attraverso un progetto di agricoltura sociale ed in altre occasioni mi diedero anche un contributo economico per vivere. Grazie».
Si legge negli occhi la tua felicità. Ora cosa vedi per il tuo futuro?
«Sì sono felice, ora grazie al Signore ho una casa e per me è già tanto. Ora chiedo al Signore che mi dia forza e salute per andare avanti. Devo pensare a risolvere il mio problema serio alla gamba e ho bisogno di cure. Chiedo aiuto e prego affinché tutto vada bene».
Ciao Saibi e grazie!
«Ciao e “malidettu quannu unu no teni saluti”!».
 


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