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Appalti a Martina Franca/Una monnezza di fidejussione

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

23
OTT
2015
A un passo dall’aggiudicazione definitiva, arriva la prima pesantissima grana sulla “madre” di tutte le gare: l’affidamento della raccolta dei rifiuti.
 
Che tutto potesse filare liscio come l’olio, non lo pensava nemmeno il più sprovveduto di tutti quelli che nella gara da 100milioni di euro per la raccolta dei rifiuti, a vario titolo,  c’aveva messo il naso. Ma che la prima pesantissima grana ad arrivare, dovesse dipendere anche da una clamorosa svista della commissione giudicatrice, questo, forse, non se lo aspettava nessuno. 
Secondo quanto segnalato alla stessa commissione  dall’avvocato Giuseppe Mariani, legale della Tradeco S.p.A., “il raggruppamento di imprese composto da SIECO S.p.A., Del Fiume S.p.A. e COGEIR Costruzioni e Gestioni S.r.l., collocato al primo posto della graduatoria di merito” non può aggiudicarsi l’appalto poiché ha presentato una garanzia fidejussoria rilasciata dalla Ilfa Leasing S.p.A. segnalata dalla Banca d’Italia per “esercizio abusivo dell’attività di rilascio di garanzie nei confronti del pubblico ed in particolare in favore di amministrazioni pubbliche.”
 
 Praticamente carta straccia. 
Come se non bastasse, la Ilfa S.p.A. risulta non essere iscritta nell’apposito elenco speciale previsto all’articolo 107 del decreto legislativo 385/1993 condizione essenziale richiesta all’articolo 5 del disciplinare di gara che sicuramente non può non essere stata a conoscenza della commissione giudicatrice che, a quanto pare, si è accontentata del “papello” allegato ai vari documenti di gara, senza controllarne la validità. 
 
Praticamente un lavoro fatto a metà.
Da notare che la Ilfa S.p.A. non più tardi del 16 giugno scorso, in contrasto con quanto afferma la  Banca d’Italia, in occasione dell’affidamento alla Belice Ambiente S.p.A di una discarica a servizio dell’ATO Trapani/2, ha fatto pervenire una nota nella quale dichiarava “di essere autorizzata nel rispetto della discipline vigente a svolgere l’attività di garanzie fidejussorie sia nei confronti del settore pubblico sia nei confronti del settore privato.” Ora sarà ancor più interessante capire se sbaglia la Banca d’Italia o mente la Ilfa S.p.A.
Secondo l’avvocato Mariani, ora l’unica strada da percorre è quella di escludere a priori la cordata capeggiata dalla SIECO e assegnare la gara alla Tradeco, anche perché una recente sentenza della Cassazione escluderebbe la possibilità di porre rimedio al “danno” (con il pagamento di una penale di 50mila euro e la possibilità di presentare una nuova fidejussione) in questa fase della gara.  
A oggi, da Palazzo ducale nessuna risposta ufficiale è arrivata al legale della Tradeco; anzi, al contrario, sembra che sia partita una richiesta di “chiarimenti” alla SIECO che, tirata in ballo come la moglie di Pulcinella, c’è da giurare farà pervenire delle giustificazioni plausibili che saranno utilizzate, probabilmente,  per “partire a ogni costo”. Sì, ma a quale costo e a danno di chi?
Se quanto portato alla luce dall’avvocato Mariani risponde al vero, e noi non abbiamo alcun dubbio in merito, il sogno di veder partire il nuovo servizio di raccolta nei primi giorno del 2016 si allontana e di parecchio ma soprattutto, essendo capofila e con due commissari su tre in commissione,  si concretizza una magra figura per il comune di Martina Franca.
 
 
 


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