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EMIGRAZIONE/ Vincerà la paura o il buonsenso?

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

20
NOV
2015
Un drammatico esodo di migranti invade l’Europa. Sono centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare la terra d’origine a causa di guerre intestine, o di mera povertà. Ciò determina l’incontro di culture diverse e di altrettanti diversi stili di vita, che non sempre riflettono una serena convivenza sociale: se n’è parlato in un convegno a Massafra
 
 
Nonostante da decenni le istituzioni tentino di educare il cittadino al concetto di società globale, che vive e si muove serenamente sull’intero pianeta, seguendo ciascuno le proprie aspettative di vita, si annoverano non poche ostilità. La visione di una Europa unita, anche dal punto di vista monetario, inutile nasconderlo, ha creato problemi a diverse nazioni, Italia inclusa. Senza dimenticare quel trattato di Schengen, in vigore sin dal 1985, ma adottato più ampliamente dal ’96 in poi, che delinea lo spazio internazionale europeo. Schengen è attualmente composto da 26 Paesi, di cui 22 membri dell’Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania e c’è l’out-out dell’Irlanda e del Regno Unito. In sintesi, il trattato riguarda la libera circolazione tra le nazioni accreditate, senza controlli alla frontiera. Indubbiamente l’esordio lussemburghese dello Spazio Schengen non aveva previsto il grosso flusso migratorio dei nostri giorni. E non aveva previsto la libera circolazione di delinquenti d’ogni genere. Leggerezze che incontrano di frequente le ostilità di alcuni Governi,maldisposti all’accoglienza dei nuovi arrivati e richiedenti asilo, per motivi logistici, tanto economici che strutturali. Non ultimo la sicurezza. Oggigiorno, anche il Parlamento italiano è attenzionato agli indesiderati, nonostante abbia accolto tantissimi migranti, provenienti dall’Africa in particolare. 
Gli ultimi drammatici eventi di Parigi lasciano tutti col fiato sospeso. Dissonante è lo spirito dei cittadini circa l’accoglienza degli esuli. “Una problematica più complessa di quanto appare” affermava il prof. Franco Silvestri durante un convegno sul tema “EMIGRAZIONE – da emergenza e accoglienza a risorsa- che si è svolto nei giorni scorsi presso il Santuario Gesù Bambino di Massafra. Un incontro a più voci, a cui sono intervenuti il direttore della Caritas Diocesana di Castellaneta, don Giuseppe Bernalda e il rettore del santuario, don Eugenio Fischetti che,  sulle orme di Papa Francesco, hanno caldeggiato l’ospitalità nei confronti dello straniero, a rispetto della sua dignità. L’aspetto laico è stato curato dal dott. Francesco Riondino, presidente del CSV(Centro Servizi per il Volontariato) di Taranto, il quale ha evidenziato il grosso lavoro operato sul territorio provinciale dalle associazioni di volontariato. E sulla buona volontà dei nostri concittadini non v’è dubbio, nonostante le perplessità che insinuano tanti sul corretto utilizzo dell’enormità di denaro disposto dallo Stato proprio agli enti preposti all’accoglienza dei migranti. Dopo ‘mafia capitale’, dove il malaffare, o business interpersonale,ha colluso amministratori e politici sui fondi (soldi pubblici) destinati alla sistemazione dei migranti, beh! c’è poco da stare tranquilli. Abbandonata la maliziosità e riconquistata la fiducia nel prossimo, il convegno è stata occasione interessante per affrontare e discutere complessivamente il ‘problema’. Un’accezione cattolica e laica concorde sulla necessità di affrontare tale emergenza come un dovere morale. C’è da dire che la maggior parte della popolazione italiana è ben disposta ad accogliere lo straniero. L’Italia meridionale, culla del mediterraneo, Lampedusa e Taranto sono state emblema indiscusso di ospitalità, come molte altre città costiere del sud e altre del nord. Anche se, nonostante gli sforzi, le migliaia di arrivi continuano a destare non poche preoccupazioni. In Italia, una su tutte è il lavoro. Aspetto fondamentale per il cittadino, in quanto in esso egli attesta la sua dignità. E’ principio fondante della Costituzione italiana. Quando c’è, si dovrebbe aggiungere. Perifrasi che determina l’equazione odierna, ove l’incognita è proprio l’occupazione reale, parziale,troppe volte del tutto assente. Purtroppo in Italia perpetra una difficile sperequazione sociale, segnata dalla precarietà, dall’inefficienza delle istituzioni che non sanno,o non vogliono, distribuire a giusto merito l’economia. Il presidente INPS Tito Boeri a gran voce, da giorni, richiama l’attenzione del Governo sulle pensioni a rischio default, ma ancora nessuna iniziativa istituzionale è stata posta in essere. Nonostante gran parte di pensionati italiani contesti la parsimonia pensionistica dopo anni di lavoro e aver onorato l’aspetto contributivo, quasi uno schiaffo diventano gli importi delle ‘pensioni d’oro’ che già citarle crea imbarazzo. Manager, politici e dirigenti di agenzie statali e non che percepiscono migliaia di euro mensili.  Un mero insulto verso chi, pur avendo lavorato per quarant’anni onestamente e nel rispetto dell’erario, è costretto a vivere quasi da indigente. Per non parlare delle pensioni sociali!! e di chi ha potuto lavorare solo ‘in nero’, quindi senza alcun ritorno pensionistico. In questo contesto si è portati a giustificare la protesta di quanti insorgono contro il lavoro offerto agli extracomunitari. Sottopagato e all’insegna dello sfruttamento, in molti casi addirittura in schiavitù. Si pensi a quei migranti impiegati nei campi agricoli, con orari di lavoro assurdi e paga bassissima, decisa a seconda del tipo di raccolta. “Come possiamo rispettare la loro dignità se nessuno rispetta la nostra?!” è quanto recriminano i disoccupati italiani. Manco la sottolineatura del dott. Riondino, allorquando ha ricordato il supporto contributivo degli emigrati residenti in Italia; un aiuto per l’Inps nell’assolvere gli oneri a favore di tutti. Ma, lo sconcerto assale quando, superato l’aspetto economico, tra quelle migliaia di profughi e diseredati che approcciano le nostre terre, s’insinuano personaggi della peggior specie: i terroristi. Categoria temuta da Capi di Stato e semplici cittadini. Delinquenti rosi dall’odio e dal disprezzo per la vita umana che con efferatezza uccidono, massacrano, distruggono intere civiltà. E’ qui il nocciolo peggiore da ingoiare; a quanto apre un po’ per tutti.


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