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Ambiente/La conferenza di servizi segreta

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

22
APR
2016
Presso la Provincia di Taranto, il 6 aprile scorso, è stata convocato un incontro per soddisfare la richiesta di un impianto d’incenerimento fanghi, all’insaputa di tutti. Una seduta svoltasi senza comunicazione pubblica
 
Presso la sede della Lista Civica ‘Ambiente e Progresso’ di Massafra, si è svolta un’interessante conferenza stampa in cui i relatori intervenuti, decisamente sconcerti, hanno rivelato al pubblico quanto pare accada nella sede della Provincia di Taranto, perlomeno nel settore ‘Ambiente-Ecologia’. I convenuti sono stati Maurizio Baccaro, già consigliere comunale di Massafra (Sel); la dott.ssa Miriam Mellone, medico veterinario impegnata da tempo a tutela dell’ambiente; il chimico farmaceutico dott. Savino Lattanzio, esperto ambientalista di lungo corso. Questi hanno rivelato di aver appreso da fonti certe che, presso la Provincia di Taranto, il 6 aprile scorso, è stata convocata una conferenza dei servizi per soddisfare la richiesta di un impianto d’incenerimento fanghi, all’insaputa di tutti. Una seduta svoltasi senza comunicazione pubblica: uditori e quanti desiderano conoscere  gli adempimenti governativi di ineludibile interesse pubblico. Per il momento nulla è stato pubblicato dall’Ente. A detta del dott. Lattanzio "intercettare documenti che riguardano azioni di Governo Provinciale è una vera peripezia". In effetti, consultare il sito è un periplo che rimanda da un link all’altro e ti lascia sovente a ‘mani vuote’. Eppure dovrebbe essere semplice per tutti, in virtù della Legge sulla trasparenza. Qui nasce e si conduce l’arcano italiano. E’ noto a tutti quanto la cronaca nazionale individui sempre meno trasparenza in moltissimi ambiti, nonostante la Legge. Di certo, a tutela della democrazia e della legalità, meglio sarebbe non abituarsi mai ‘al tanto così va’. Intanto Baccaro, Lattanzio e Mellone scoprono ‘l’altarino’ in proposito, avendo appreso che il 6 aprile scorso la Provincia ha convocato una conferenza dei servizi con all’ordine del giorno la richiesta di un nuovo impianto d’incenerimento per rifiuti speciali. Alla convocazione provinciale è quasi certo abbiano partecipato il responsabile del procedimento, Aniello Polignano che ha sostituito Ignazio Morrone, gli incaricati dell’Arpa e quelli della ditta proponente. In oggetto la richiesta di un impianto d’incenerimento fanghi, di cui si è a lungo discorso nei mesi passati e per il quale il Consiglio comunale massafrese, il 2 settembre 2015, ha espresso un netto parere contrario. "Nonostante le tantissime problematiche ambientali che coinvolgono il nostro territorio", ha sottolineato Baccaro, “incredibilmente apprendiamo che la Provincia di Taranto ha attivato la predetta conferenza/servizi all’insaputa di tutti. Sottolineo che il sindaco di Massafra, Martino Tamburrano, nonché presidente della Provincia di Taranto, non ha dato alcuna notizia in proposito. Non mi interessa disquisire sul fatto che l’iter sia stato o meno espletato in fede alle procedure previste dalla Legge, ma nessuno è stato invitato: per esempio il Comitato dei cittadini No-Raddoppio come avvenuto in passato". Per quanto riferiscono i relatori durante la conferenza stampa, non risulta che il Sindaco Tamburrano abbia preso parte alla conferenza dei servizi in questione e quindi temono nessuno abbia potuto richiamare e difendere da eventuali obiezioni il Parere contrario del Consilio Conunale di Massafra. "Mi risulta inoltre e vorrei essere smentito - aggiunge il consigliere Baccaro – visto che il Comune di Massafra non ha mai ritirato il suo parere contrario alla realizzazione di qualsivoglia altro impianto inquinante sul nostro territorio, vorrei che il nostro primo cittadino al prossimo incontro fissato per il proseguo dell’iter, si presentasse e facesse valere il parere contrario, come espresso dall’unanimità del Consiglio Comunale cittadino".
La dr.ssa Mellone ha ribadito a riguardo l’evidenza scientifica di un ambiente come il nostro ampiamente inquinato, produttore di diossine conosciute come le più tossiche al mondo. Sostanze che si accumulano nell’ambiente e si trasmettono agli organismi umani attraverso la catena alimentare. La veterinaria ha ricordato i 2000 bovini abbattuti cinque anni or sono nel circondario di Taranto: "pensavamo non riguardasse Massafra, ma due anni fa la diossina è stata rilevata anche in un allevamento di Massafra, i cui capi sono stati tutti abbattuti". La diossina s’insinua anche nel ciclo vitale delle donne; attraverso il sangue nuoce al feto e penetra nel latte materno. Invece di incenerire i rifiuti, la Mellone auspica politiche alternative: "Meglio puntare sul riutilizzo dei rifiuti e su industrie che riciclano i materiali e le facciano diventare risorse. Bene puntare sulle grandi risorse paesaggistiche di cui è dotato il territorio locale e puntare sul turismo". In attesa di prendere visione del verbale della conferenza dei servizi del 6 aprile 2016 il dott. Lattanzio ha accentato la tipologia dell’impianto di incenerimento fanghi. "Si pensi - ha detto- che si tratta di un impianto per cui è stata richiesta la VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, ciò significa che parliamo di qualcosa di significativo impatto ambientale, quindi insalubre. Stiamo parlando di un impianto di essiccamento fanghi industriali con successivo incenerimento, prodotto dalla società STF-Puglia. Oggi questi fanghi vengono utilizzati come ammendanti in agricoltura, di conseguenza diffusi su tutto l’ambiente regionale. Costruendo tale impianto su Massafra, la ditta proponente chiede di confluire i fanghi di tutta la Regione qui da noi. Di conseguenza ci ritroveremmo con emissioni di diossine e metalli pesanti in alta concentrazione. Non solo, ci sarebbe poi la produzione di ceneri tossiche che vanno poi smaltiti in di una discarica di rifiuti speciali". Coinvolge un po’ tutti lo stupore nei confronti  dell’Amministrazione massafrese, quanto quella provinciale: ci si domanda perché insistere sulla realizzazione di impianti che producono sostanze altamente nocive.
 
La risposta di Tamburrano 
“E’ solo una querelle politica e pretestuosa”: si è così difeso il sindaco di Massafra, nonché presidente della Provincia Martino Tamburrano dall’accusa di aver nascosto all’opinione pubblica la convocazione di una conferenza di servizi che interessava la città che rappresenta
Finché "politica" ci può stare, non dovrebbe risultare pretestuosa; magari Tamburrano avrebbe dovuto accentare piuttosto ad un contrasto partitico, soprattutto in vista delle Amministrative di maggio. Può darsi. Intanto ha proposto un tavolo concertativo, per incontrarsi e discutere qualsivoglia problematica legata al territorio. Forse anche per questo ha invitato all’incontro con la stampa la componente ISDE-Massafra che ha accettato l’invito. La sua versione l’ha così espressa durante la conferenza stampa convocata all’ultimo minuto: ha introdotto col dire “sul web si continua a mistificare il mio operato”. Ha poi elencato una sequela di buone opere osservate, comprensive di Bilancio Comunale e posizioni, a suo dire nette, utili a contrastare abusivismi d’ogni genere. “Anche per la conferenza dei servizi provinciale mi tacciate di superficialità” ha chiosato con tono decisamente contrariato. Malumore che nasce dal fatto che afferma di aver convocato personalmente la conferenza provinciale in questione, “perché mio dovere istituzionale”. Peccato abbia dimenticato invitare gli uditori: pare gli sia sfuggito. Per quanto riguarda poi la tracciabilità sull’albo pretorio, in fede alla Legge sulla ‘Trasparenza’, insiste sia falso e fornisce agli intervenuti copia del verbale della convocazione in oggetto. Si legge quindi che al settore 9° della Provincia di Taranto, il giorno 06.04.2016 è stata convocata l’ormai nota conferenza, con nota protocollo 12164/P del 10 marzo 2016 . Durante la seduta il sindaco/presidente conferma la sua assenza, ma sottolinea l’aver depositato la delibera del consiglio comunale di Massafra, in cui viene espresso l’unanime parere negativo, in quanto l’Assise ha espresso la sua contrarietà “alla realizzazione dell’impianto di essiccamento e recupero energetico dei fanghi proposto dalla Società STF Puglia all’interno dell’area PIP del Comune di Massafra e di qualsiasi altro impianto che produca emissioni insalubri; altresì la contrarietà alla realizzazione nel territorio dichiarato ‘ad alto rischio ambientale’ di alcun nuovo impianto che possa aumentare elementi inquinanti (CO2,Diossina, PCB,ecc), ivi compreso il termovalorizzatore dell’AMIU di Taranto”. A codesto parere si associa quello dell’Arpa Puglia-dipartimento Taranto. Risultano assenti dalla conferenza dei servizi, oltre gli uditori ‘dimenticati’, la ASL-TA1-Dipartimento di Prevenzione-SISP; lo SPESAL; assenti i referenti della Regione Puglia del settore Urbanistico, Paesaggistico, servizio Rifiuti, Servizio Rischio Industriale, Servizio Tutela delle Acque, Ispettorato Ripartimentale per le Foreste; Soprintendenza Beni Archeologici e per i Beni Paesaggistici per le province di BR,LE,TA; l’Autorità di Bacino della Puglia; Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; AQP SpA; ATO Provincia.
 


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