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Mani tese e pretese

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

12
MAG
2016
Davanti ai supermercati, agli uffici, alle banche, vicino alle scuole, ai bar e alle farmacie sono sempre tanti gli extracomunitari che chiedono l’elemosina costringendo a fare lo slalom per uscire indenni da questo “bailamme"; la scuola ionica ha preso sul serio il rapporto scuola-lavoro e si sta adoperando per creare quelle sinergie finalizzate a far sì che gli studenti al termine dell’esame di maturità possano concretamente ricercare lavoro e intanto è in fase di sperimentazione in alcune città la scuola aperta anche d’estate; piace il progetto intitolato “Metti la storia a cena” che prevede dieci appuntamenti gastronomici riferiti alle varie epoche storiche da tenersi in palazzi nobiliari e ipogei della Città Antica di Taranto
 
Avere le mani tese nella nostra lingua può assumere un duplice significato, infatti si tendono le mani per invocare il riconoscimento e il rispetto di diritti acquisiti, ma si tendono le mani anche quando si chiede l’elemosina e la carità. In quest’ultimo caso i comportamenti sono diversificati perché c’è chi ne ha veramente bisogno ed è molto discreto nel chiedere aiuto, c’è invece chi l’aiuto lo chiede ricorrendo a sotterfugi e trasformando quelle mani tese in pretese.
E’ noto a tutti che nella nostra città non si può muover piede perchè ti ritrovi davanti extracomunitari e gente di colore  che tendono le mani davanti agli esercizi commerciali, alle Chiese e agli angoli delle strade. I giovani e aitanti di colore, che potrebbero comunque, se volessero, mettere le loro forze fisiche al servizio della nostra agricoltura o per altri lavori a loro consoni, hanno escogitato un sistema da “captatio benevolentiae” chiamando coloro ai quali si rivolgono con gli appellativi di “zio”, “mama”, “papa”, “capo” e alle donne danno del “bella signora”.
Così agendo cercano soltanto di strappare qualche moneta, ma ci sono altri che sfacciatamente ti chiedono “qualcosa per un piatto di pasta o un pranzo”. L’ultimo caso che vogliamo riferire  di un tale che con il motorino fermava la gente davanti alla fermata del bus e chiedeva denaro per fare benzina. Pronta la risposta “e non  puoi andare a piedi?”.
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Tutti gli argomenti presenti nell’almanacco della settimana rientrano nella categoria di quelle mani tese per vedere rispettati i propri diritti. Cominciamo dagli studenti universitari che in una recente riunione a Palazzo di Città hanno gridato forte “no” alla chiusura tarantina dell’Edisu e hanno chiesto l’istituzione di nuovi corsi universitari.
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La scuola ionica ha preso sul serio il rapporto scuola-lavoro e si sta adoperando per creare quelle sinergie finalizzate a far sì che gli studenti al termine dell’esame di maturità possano concretamente ricercare lavoro. E’ il caso del recente protocollo d’intesa firmato tra l’Istituto Professionale “Liside” e la Asl di Taranto per far sì che i giovani possano conseguire un diploma con la qualifica di socio-sanitario spendibile già al termine del quinto anno.
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Intanto ci sono alcuni che hanno avanzato la proposta di tenere anche d’estate le scuola aperte per combattere il fenomeno della devianza giovanile e, qualcuno malignamente, ha aggiunto anche per evitare di tenere a casa i professori per due mesi. Così non è perché dimenticano che gli stessi nel corso dell’estate fanno corsi di recupero e quelli del superiore dispongono del solo mese di agosto per beneficiare delle obbligatorie ferie, senza dimenticare che i professori attendono da diversi anni il rinnovo del contratto di lavoro perché il loro già penalizzante stipendio perde valore sul mercato giorno dopo giorno.
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Intanto sembra che la primavera voglia dominare la propria stagione e che pertanto è giusto che i gestori delle spiagge si preparino dal primo giugno al trenta settembre ad ospitare i bagnanti anche se c’è stato chi ha avanzato la proposta di tenere, almeno dalle nostre parti, le spiagge aperte per tutto l’anno.
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I lettori ricorderanno la piccola bimba somala salvata dal sindaco Stefàno e purtroppo deceduta nei giorni scorsi; intanto nell’hotspot tarantino è nata il piccolo eritreo Maxwell e tutti gli ospiti hanno fatto grande festa.
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Sembra che sia finita nel peggiore dei modi, cioè con la procedura di licenziamento avviato, per i 215 lavoratori di Isola Verde.
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Non giunge alcuna notizia dal Ministero di Franceschini sulla soppressa Soprintendenza tarantina mentre un gruppo di cittadini ha marciato su Roma per ricordare che la storia non si può cancellare.
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A proposito di storia piace il progetto intitolato “Metti la storia a cena” che prevede dieci appuntamenti gastronomici riferiti alle varie epoche storiche da tenersi con accompagnamenti musicali ed espressioni artistiche varie in palazzi nobiliari e ipogei della Città Antica di Taranto.
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L’inciviltà non conosce limiti e, così, a Ginosa i “soliti ignoti” hanno devastato dieci tombe e rubato le lapidi marmoree.  Nemmeno i morti stanno in pace!
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Si va concretizzando la riforma che prevede che gli studi dei medici di famiglia dovranno necessariamente restare aperti tutta la settimana dalle 8 alle 24, ma i medici di base saranno affiancati dai medici della “guardia medica” struttura che sarà cancellata. Pertanto per i casi urgenti i cittadini dalle 00.01 alle 8 dovranno rivolgersi soltanto al servizio del 118 o al Pronto Soccorso. Giusto per rendere ancora più complicata la vita del pazienti!
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Per venire incontro alle esigenze dei profughi sono state monitorate in 14 regioni caserme in disuso e palazzo abbandonati per ospitare fino a 30.000 profughi. In Puglia l’unica base monitorata e disponibile è quella della ex Usaf a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi.
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Finalmente la Puglia dal punto di vista turistico non è la più la Cenerentola di una volta visto che la rivista specializzata “In viaggio” della Mondadori ha riservato un numero speciale alle nostre città. Eccellenti i servizi su Martina Franca e i suoi trulli e sul patrimonio artistico culturale.
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Gli abitanti e i commercianti di viale Magna Grecia si chiedono se e quando sarà apposta la parola “fine” agli interminabili lavori con i quali si sta creando una posta ciclabile che certamente resterà inutilizzata come dimostra l’esperienza per il primo tratto già realizzato dove le erbacce e le piante messe a dimora sono abbandonate e offrono uno spettacolo di degrado. L’unica speranza è che, terminata la pista ciclabile, i ciclisti si ricordino che i marciapiedi, ormai ridotti ai minimi indispensabili, sono riservati ai pedoni!
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C’è chi si è accorto che il turismo ha bisogno di essere curato in tutte le sue componenti e così si è capito che quella bella area ormai qualche decennio fa destinata come area per i camperisti, vicino alla ex Saram venga rimessa a nuovo e resa fruibile.
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Ma la più bella notizia ci giunge dall’Autorità Portuale ci fa sapere che dal 2017 arriveranno a Taranto le navi da crociera inglesi con 1400 passeggeri per ciascuna di esse. Attrezziamoci in tempo e facciamo sì che restino a Taranto e non si disperdino nell’hinterland attratti dalle vicine Matera e Lecce.
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L’emittente televisiva Studio 100 ha spento le prime 40 candeline. Auguri a chi con l’informazione per immagine porta uno spaccato della vita ionica e messapica nelle case dei cittadini.
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Sono preoccupati alcuni dirigenti del Comune di Taranto perché dovranno restituire il di più percepito indebitamente. C’è chi li difende ma dimentica che: “ieri il caviale, oggi pane e cipolla”!
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La Confcommercio ha lanciato un allarme invitando a salvare il Fusco e i palazzi storici del Borgo umbertino.
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Alcune volte si ha l’impressione come se i nostri governanti volessero considerarci “imbecilli”. E’ il caso dell’ultima trovata: “eliminiamo il bollo auto ma aumentiamo la benzina”. Ma la gente i conti se li è già fatti!
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Buone notizie per i malati oncologici: nuovi spazi stanno per essere destinati a loro.
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Il WWF di Taranto ha vinto il bando per realizzare il progetto per la creazione di un museo sul Mar Piccolo per documentare e realizzare le bio-diversità. Sorgerà alla Palude “La Vela".
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Tremano le scuole-guida alla notizia che tra cinque anni avremo l’auto senza guidatore.
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Grande il successo dei Negramaro a Taranto nelle due serate al Palamazzola.
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Dopo il concertone del Primo Maggio Taranto ha confermato di essere una buona piazza in questo settore. Lode e merito al Comitato Cittadini Liberi e Pensanti che tra mille difficoltà anche quest’anno sono riusciti a portare il nome di Taranto all’attenzione nazionale e questa volta in termini solo positivi.
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Chiudiamo con gli amici a quattro zampe che hanno avuto  nei giorni scorsi a Talsano una passerella a livello nazionale.
 


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