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Alessia Margherita/ La politica per costruire

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

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GIU
2016
Una giovane avvocatessa decide di impegnarsi per la propria terra, quella ionica, cominciando dalla sua città, San Giorgio. Rinnovamento, rilancio e passione sono i punti di forza del suo programma
Alessia Margherita, 32 anni, avvocato, specializzata in diritto civile tributario, sposata, vive a San Giorgio Jonico, dove è nata; "Se avessi voluto, andando al nord, avrei avuto sicuramente molte più opportunità, ma ho fortemente voluto restare a San Giorgio, perché sono legata alla mia terra, che amo, e che voglio contribuire a far  rinascere dopo anni di buio".  In questa prima dichiarazione c'è tutto il senso di una scelta, quella di proporsi candidata alle prossime elezioni amministrative. Una candidatura nella lista dei Conservatori e Riformisti a sostegno di Donato Ponzetta sindaco. 
Come nasce la scelta di candidarti?
"Diciamo che è una sorta di invito all'impegno a cui non ho potuto dire di no. Sul mio nome un gruppo di amici, in modo del tutto spontaneo, ha svolto una specie di sondaggio, e avendo riscontrato un discreto consenso, mi ha chiesto di mettermi a disposizione. Naturalmente ho dovuto riflettere prima di accettare; ho la precisa consapevolezza di quanto grande sia la responsabilità di chi deve rappresentare i cittadini che attendono risposte alle tante problematiche. Ne ho parlato in famiglia con mio marito Ciro, ma soprattutto con mia sorella Tatiana, con cui da sempre condivido le scelte più importanti. Alla fine ho rotto ogni indugio e ho firmato la candidatura".
Quindi è la prima esperienza politica?
"Dal punto di vista dell'impegno diretto sicuramente sì, anche se da tempo seguo le vicende del partito, in particolare nel gruppo dei giovani". 
C'è chi ritiene questa inesperienza un limite.
"L'esperienza non cala dal cielo ma la si conquista nel tempo lavorando; l'entusiasmo, il vigore, i sogni dei giovani sono sempre stati il motore del mondo; ovviamente occorre che a questa freschezza si associ anche l'esperienza di chi ha qualche anno in più; non credo nella "rottamazione" alla Renzi, così come non ritengo che si possa andare avanti con un sistema gerontocratico. Occorre la giusta mediazione. Se poi esperienza vuol dire ridurre San Giorgio Jonico così come è stata ridotta in tanti anni di amministrazioni di sinistra allora...". 
In pillole quali sono i fondamenti del tuo progetto? 
"Potrei sintetizzare con tre parole: Rinnovamento, Rilancio e Passione. Ciò al di fuori di ogni scontata retorica. Il rinnovamento può venire solo attraverso un pieno turn-over, che in democrazia è essenziale. La sinistra è stata messa a lungo alla prova, fallendo del tutto; ora è normale che vi sia un avvicendamento. Non capisco come si possa parlare di rinnovamento riproponendo, anche se con altre facce, le stesse ricette, le stesse idee, a volte gli stessi personaggi. Il rilancio è ormai urgente in un paese in ginocchio che richiede uno grande sforzo per riprendere la rotta persa in questi anni. Ma perché ciò si verifichi occorre soprattutto passione e, perché no anche la giusta competenza." 
In questa tornata si vota con il sistema dell'abbinata uomo/donna, credi sia un vantaggio? 
"Non ho mai creduto alle quote rosa; lo ritengo anzi un modo per chiudere in un recinto le donne; come dire non siete all'altezza di competere con gli uomini quindi vi diamo un vantaggio! Non posso accettare questa idea non solo come donna ma come cittadina.  Quest'anno si celebrano i 70 anni della nostra Repubblica e con essa il primo voto delle donne. Ritengo si debba superare qualunque tipo di distinzione in una società che in questi anni si è evoluta. Il nostro leader Raffaele Fitto, di recente a San Giorgio, ha proprio fatto riferimento a questa novità affermando che le nostre liste sono arricchite dalla presenza femminile non per obbligo di legge ma per riconoscimento di una sensibilità che rappresenta un valore aggiunto per la politica, e ci auguriamo per la prossima amministrazione". 
Come si rilancia San Giorgio Jonico?  
"Al punto in cui siamo arrivati, grazie alla sinistra, potrei dire che fare meglio è facile. Ma non voglio né ragionare per slogan né assumere atteggiamenti arroganti e di presunzione che lascio agli avversari politici. Non sarà sicuramente facile. Non sarà facile anche perché scontiamo gli effetti di lunghi anni di immobilismo, ma anche le ricadute di un governo Renzi che ha dimostrato finora di non avere interesse per il Sud, nonostante i tanti proclami e le slides. In generale i suoi provvedimenti si stanno rivelando grandi flop, dallo jobs act, che non sta producendo i risultati previsti per la occupazione, fino alla beffa del bonus da 80 euro che tantissimi cittadini in questi giorni sono chiamati a restituire. Per colmo di misura poi dobbiamo confrontarci con una regione che, dopo dieci anni di sofferenze inflitteci da Vendola, oggi, con Emiliano, sembra addirittura aver peggiorato. A maggior ragione occorre una nuova amministrazione che rappresenti la discontinuità con il passato." 
Nel concreto cosa intendete fare per San Giorgio?
"Non abbiamo bacchette magiche né proponiamo il solito libro dei sogni. Puntiamo soprattutto sulle vocazioni del territorio, le tradizioni, i mestieri radicati. Sicuramente sull'agricoltura, di cui tanti parlano ma senza concretezza in termini di programmazione. La Puglia è ai primi posti in Europa per produzione agricola: grano, vino, olio, uva da tavola, agrumi, pomodori. Occorre puntare su due percorsi: il primo quello della innovazione, ovvero associare alla tradizione le nuove tecnologie; penso ad esempio alla agricoltura biologica. Poi occorre favorire i giovani che si avvicinano alla agricoltura; soprattutto operare in termini di filiera lunga guardando non solo al mercato interno ma soprattutto alla esportazione. Come Conservatori e Riformisti abbiamo il vantaggio di poterci riferire ad un nostro consigliere regionale (Renato Perrini) a un parlamentare (l'on.le Gianfranco Chiarelli) e a un europarlamentare (il nostro leader Raffaele Fitto). Abbiamo dunque tutti gli strumenti per poter operare concretamente. A ciò aggiungo il valore di un candidato sindaco come Donato Ponzetta che viene dal mondo della impresa e che, soprattutto ha capacità manageriali che oggi, in tempi di crisi e di tagli, è fondamentale." 
C'è il rischio della astensione dovuta alla sfiducia della gente; cosa senti di dire a chi non vuole recarsi alle urne?
"Potrei dire molte cose, ricordando ad esempio ciò che ho già citato in riferimento al voto delle donne. Mi limito a dire che c'è ancora una politica che costruisce e invito a riflettere su una frase di Paolo Borsellino: "La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello."
 


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