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Love, peace and death /La morte, lì, non c´entrava proprio nulla

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
GIU
2016
Amore e pace comunicava uno slogan degli anni ‘70.
Amore. Una combinazione biochimica che scatena sensazioni indescrivibili o un risvolto dell’anima?
Un sentimento i cui confini sono indescrivibili e che non si presenta mai nello stesso modo. Come i fulmini che non cadono mai due volte nello stesso punto.
Per chi, per cosa, come, dove, quando. Non ci sono regole perché l’amore colpisce esattamente come un fulmine.
Non ci sono regole se non quelle scritte su un filo rosso sotteso fra i protagonisti, che può durare un minuto come la vita intera. A volte oltre.
Chi crede di poter codificare l’amore è folle o non ha mai amato.
Certo è che l’amore induce un senso di profondo appagamento, rende felici.
Pace. L’apoteosi dell’amore.
Senso di pace, la pace fra i popoli, pace agli uomini di buona volontà, valore universalmente riconosciuto che sia in grado di superare qualsiasi barriera sociale e religiosa ed ogni pregiudizio ideologico, in modo da evitare situazioni di conflitto fra due o più persone, due o più gruppi, due o più nazioni, due o più religioni.
Morte. La fine.
Cessazione delle funzioni biologiche di un essere vivente, la morte nel cuore, vita dopo la morte, ferire a morte, morte sull'Orient Express. Antitesi della vita.
Che cosa pone in relazione amore, pace e morte. Apparentemente nulla. Due sentimenti positivi fortemente connessi e una realtà spesso dolorosa, cruenta, triste. Ma in pochi minuti si scopre come amore, pace e morte possono essere uniti con una semplicità disarmante.
E’ quello che è successo a Orlando in Florida. Gente comune che amava divertirsi, si amava, cercava l’amore, cercava pace fra chi cercava pace e amore. Sterminati come un antibiotico distrugge un batterio.
Perché omosessuali. O come molti preferiscono: culattoni, froci, ricchioni, vecchie zie, invertiti, pederastri.
Epiteti usati per definire persone dello stesso sesso che provano amore e reciproca attrazione.
Perché c’è chi ha osato definire un confine dell’amore. Ma chi crede di poter codificare l’amore è folle o non ha mai amato.
Orlando è solo un esempio perché durante il fascismo gli omosessuali erano relegati al confine o carcerati, ancora oggi, in parte della Russia e in altri stati del mondo, è proibito esprimere sentimenti per lo stesso sesso, i nazisti sterminavano chiunque esprimesse omosessualità, gli estremisti islamici lanciano gli omosessuali dagli edifici.
Il reato è l’amore. Sì, lo stesso sentimento i cui confini sono indescrivibili e che non si presenta mai nello stesso modo. Come i fulmini che non cadono mai due volte nello stesso punto.
Chi ha deciso che l’amore abbia regole spesso coincide con chi decide le libertà. Potere, politica, religione.
Perché chi si ama è libero e chi è libero non può essere condizionato. Sono stati adoperati tutti i metodi possibili per governare gli uomini ma l’amore è stato un grosso ostacolo. Così lentamente, con un interminabile stillicidio l’uomo è stato spinto a pensare che chi ama un essere dello stesso sesso commette peccato, è contro natura.
Contro natura perché non potendo definire il concetto preciso di amore, è stato impossibile definirne i confini sicché si è preferito colpire l’esternazione dell’amore omosessuale.
Devo essere crudo, mi scuso per questo ma devo richiamare i luoghi comuni legati all’omosessualità e alla c.d. normalità sessuale.
Un uomo e una donna che si amano a volte si legano partendo da una forte attrazione fisica per poi trovare l’amore, inteso in senso spirituale, dovuto al crescere di profonde affinità, comunione d’intenti o, a volte, differenze profonde che, per un’inspiegabile alchimia, generano una ferrea unione. Altre volte è il contrario: l’intesa intellettuale precede l’attrazione fisica. Poco importa, due persone si amano. A volte c’è l’impossibilità di avere una condivisione fisica eppure ci si ama ugualmente.
Un uomo e un altro uomo fanno esattamente la stessa cosa. Così come una donna e un’altra donna.
Che cosa è cambiato? Una sola cosa. Non riguarda me, non riguarda nessuno se non i diretti interessati. Ma è il motivo che spinge alla condanna, alla segregazione, allo scherno, al razzismo. Alla morte.
Perché qualcuno ha deciso che l’espressione fisica dell’amore è lecita solo se praticata fra individui di sesso opposto, quindi uomo e donna. Pertanto c’è una sorta di codice che indica esattamente quale tipo di rapporti fisici debbano essere compiuti per amarsi lecitamente? No, lo si invoca solo per gli omosessuali.
Un uomo e una donna possono congiungersi in qualsiasi modo, adoperando qualsiasi parte del corpo, secondo i propri gusti, esigenze, preferenze. Con il compagno di vita abituale o anche con avventori occasionali. Si possono adoperare un’infinità di oggetti atti a procurare il piacere. E’ lecito, l’importante è non divulgarlo pubblicamente. Si può solo accennare a una normale vita coniugale condita di appaganti prestazioni fra sposi.
Gli omosessuali no. Tenersi teneramente per mano e scambiarsi un bacio sono considerati un’oscenità e un insulto alla morale pubblica, tale da suscitare sentimenti che iniziano con l’indignazione per culminare con lo strage di massa.
Eppure gli unici sentimenti coerenti dovrebbero essere tenerezza o, con una maggiore discrezione, indifferenza.
E, allora, quali sono le motivazioni per indurre un profondo sentimento di odio verso l’omosessualità? Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare una coerente giustificazione. C’è una motivazione che mi è stata talvolta fornita: l’uomo e la donna quando si accoppiano procreano e gli omosessuali non possono.
Ma poi capisco che è una frase scherzosa che mi è detta conoscendo la mia propensione alla giovialità.
Perché  non mi sembra che tutte le volte che gli uomini e le donne facciano sesso abbiano un figlio.
L’unica cosa sensata che mi riesce pensare è che a Orlando, quella sera fatale c’era solo allegria, felicità, pace, amore.
La morte, lì, non c’entrava proprio nulla.
 


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