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Elezioni forensi/ Avvocatura Tarantina Unita per il prossimo Congresso nazionale

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

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LUG
2016
In vista delle imminenti elezioni dei delegati al XXXIII Congresso Nazionale Forense (Rimini, 6-8 ottobre 2016), il gruppo Avvocatura Tarantina Unita ha deciso di presentare una propria lista di sette candidati. L'avvocato Giandiego Monteleone spiega quali sono i protagonisti e il manifesto di questa lista
 
 
Monteleone, come è nata la lista Avvocatura Tarantina Unita e quali sono gli obiettivi che vi siete prefissi?
《La lista "Avvocatura Tarantina Unita" è stata costituita per iniziativa di buona parte delle associazioni forensi politiche presenti nel foro tarantino (Movimento Forense, Associazione Forense Messapica, AIGA, UDAI) con il rilevante contributo di altri autorevoli (per ruolo, competenza ed esperienza) esponenti dell'Avvocatura tarantina. Lo scopo che si prefigge è quello di partecipare al prossimo Congresso Nazionale Forense di Rimini con il massimo numero di delegati possibile per incidere sulle decisioni che verranno da questo adottate tra le quali ex multis quella relativa all'esistenza e all'indipendenza dalle altre istituzioni forensi dell'organismo di rappresentanza politica dell'Avvocatura italiana che sarà costituito in sede congressuale》.
Avete scelto di candidare colleghi che ben conoscono la realtà attuale della vostra categoria, svolgendo quotidianamente un ruolo attivo e di rilievo nell’ambito della politica forense non solo locale, ma anche nazionale. Tale esperienza sarà quindi fondamentale per le importanti decisioni che dovranno essere assunte in sede congressuale. Chi sono i suoi colleghi di lista?
《I candidati della lista "Avvocatura Tarantina Unita" sono: Avv. Antonio Eugenio Casto, presidente dell'Associazione Forense Messapica, strenuo sostenitore della battaglia per la difesa dell'esistenza del Giudice di Pace di Manduria; Avv. Adriano Casavola, presidente dell'UDAI di Martina Franca; Avv. Fabrizio Nastri, già consigliere del COA di Taranto e da sempre impegnato nell'attività sindacale forense; Avv. Vincenzo Monteforte, presidente della sezione di Taranto dell'AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati); Avv. Nestore Thiery, responsabile dell'organismo di mediazione più importante del nostro foro; Avv. Rosario Levato, vice presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Taranto; Avv. Giandiego Monteleone, presidente della sezione di Taranto di Movimento Forense》.
Crede che queste elezioni possano concretamente riaffermare e rafforzare la centralità del Congresso come luogo di elaborazione e di proposta politica nel quale poter dar voce alle istanze degli avvocati?
《E' proprio così. Il Congresso Nazionale Forense rappresenta la massima assise dell'Avvocatura italiana perchè in primo luogo ne è la massima espressione democratica. Gli oltre 240.000 avvocati italiani stanno eleggendo i propri delegati  perchè questi possano in sede congressuale adottare mozioni che rispondano concretamente ai problemi ed alle richieste della classe forense, oggi più che mai divisa ed afflitta da problemi, in primo luogo dalla crisi economica. I candidati di "Avvocatura Tarantina Unita" sono pronti a raccogliere questa sfida e chiedono a tutti i colleghi del nostro foro di sostenerli con il proprio voto》.
Quali sono secondo Lei le maggiori criticità nella professione superabili con una migliore e più capillare rappresentatività?
《A parte le considerazioni sul tema della "governance" dell'avvocatura direi che i problemi principali sono quelli che riguardano la redditività della professione e quindi mi riferisco ai sempre più insostenibilii costi (dalla semplice gestione dello studio agli oneri fiscali e previdenziali sempre più ingenti) ed alla difficoltà di percepire un adeguato compenso per l'attività svolta non solo dai privati anche laddove il cliente assistito sia un ente pubblico ovvero il privato cui è stato riconosciuto il gratuito patrocinio. Ormai per moltissimi colleghi essere avvocati signifca svolgere una professione di "sussistenza" e questo è inaccettabile, soprattutto per quella parte dell'avvocatura italia (il 64%!!) che ha meno di quaranta anni》.
 


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