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Caporale e Ominicchio

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

1
FEB
2013

 

 
Non era necessario possedere doti da veggente per prevedere che la campagna elettorale in atto sarebbe stata deprimente, ma di certo era difficile immaginarla peggiore di quanto non sia nella realtà. Gli scandali si susseguono a ritmo incessante; la delinquenza politico finanziaria ha raggiunto livelli aberranti tali da far apparire le organizzazioni criminali di stampo mafioso degli innocui circoli per dame della carità; le facce dei politici che si propongono di salvare un Paese allo stremo, salvo rarissime eccezioni, sono le stesse che hanno tracimato i limiti della decenza tal che potremmo traslare, alla situazione attuale, l’immagine cruenta del Conte Ugolino intento a divorare il cranio dei propri figli; i cittadini comuni non hanno più alcuno strumento per porre fine alla vessazione ed alla prevaricazione costante a cui sono sottoposti da una classe politica illiberale e criminale, i cui privilegi erano sconosciuti persino alla nobiltà francese dei tempi di Luigi XVI; il baluardo della magistratura si è sgretolato nell’osmosi ormai inarrestabile tra magistrati e politici e, per rendersene conto, basta scorrere le liste dei candidati.
Se già tutto questo non fosse sufficiente, un’ulteriore sciagura sta per abbattersi sulle nostre teste (per non parlare delle nostre esangui tasche). Il piccolo caporale Monti ha deciso di smettere i panni di aguzzino della sua stessa gente per conto dei suoi tanti padroni, dalla Merkel alla Commissione Europea, dal Fondo monetario Internazionale alla Banca Centrale Europea, dal Gruppo Bilderberg alla Commissione Trilaterale, da Goldman Sachs a Moody’s e chi più ne ha più ne metta, nel patetico tentativo di ripulire l’immagine di lacche dei poteri forti con una minima parvenza di consenso popolare. Ma, come avrebbe detto Leonardo Sciascia, essendo “l’umanità suddivisa in cinque categorie, gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i pigliainculo (con rispetto parlando) e i quaquaraqua”, Monti sta indossando i panni poco lusinghieri dell’ominicchio “come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi (sempre citando Sciascia)”, grottesca rivisitazione dell’uomo solo al comando, unto dal Signore, predestinato ad essere ricordato nei secoli a venire come un moderno Padre della Patria.
Per perseguire questo nobile obiettivo ha fondato un partito ed una coalizione di centro nella quale ha ospitato il meglio dell’intellighenzia politico-imprenditoriale del Paese che risponde ai nomi di Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Luca Cordero di Montezemolo, Alberto Bombassei.
Da sganasciarsi dalle risate, avanspettacolo puro, se non fosse per la tragicità della situazione nazionale.
Ma a svelarci che la vergogna non conosce limiti provvede il programma elettorale, la famosa agenda Monti: La crescita non nasce dal debito pubblico. Finanze pubbliche sane, a tutti i livelli. Riduzione e riequilibrio dei carichi fiscali. Eliminare gli sprechi, valorizzare gli investimenti produttivi. La riforma delle pensioni e il nuovo mercato del lavoro. Lavoro: più e meglio. Incrementare i tassi di occupazione giovanile e dei lavoratori anziani. Le donne nella società e nell’economia italiana. Un Welfare per il nostro tempo. La persona è il primo capitale da proteggere. Meno casta, meno costi. La politica dei cittadini. Tolleranza zero per corruzione, evasione fiscale e economia sommersa.
È lo stesso ominicchio che in 13 mesi di governo tecnico ha ottenuto questi risultati: 160.000 aziende chiuse; 650.000 disoccupati in più; spesa pubblica + 8,7%; debito pubblico + 130 miliardi di euro; disoccupazione oltre il 10%; disoccupazione giovanile al 36,7%; 8,5 milioni di persone al disotto della soglia di povertà; la peggiore recessione nella storia del Paese; IMU sulla casa con aliquote da strozzinaggio puro; 360.000 esodati senza copertura previdenziale; 4,5 miliardi di euro di noi cittadini erogati agli amici degli amici del Monte dei Paschi di Siena per salvargli il “culo”; la quota italiana del fondo salva stati prevista dall’UE di 16 miliardi di euro pagata in anticipo sui tempi previsti (neanche la Germania si è sognata di fare questo passo!).
Un piccolo suggerimento, se permette, Professor (di che?) Monti: la mattina prima di uscire di casa si affidi ai consigli di Pulcinella per stilare la sua agenda di lavoro. Di certo saranno più ricchi di buon senso e di dignità delle sue bocconiane strategie.
 


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