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Il mio romanzo, gotico e celebrativo

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

29
SET
2016
Cos’è Pillole di Grottesco?
«Pillole di Grottesco è stato definito in decine di modi differenti. Dal mio editore viene chiamato opera; dalle persone più vicine a me libro; io lo ritengo una prova. In questo periodo di fermento, per me, è una semplice prova alla quale mi sono sottoposto. Se invece vogliamo avvicinarci di più al contenuto del libro, Pillole di Grottesco è una raccolta di racconti horror/fantasy concatenati fra loro. Ogni racconto rispecchia uno stato dell'animo umano: tendenze, paure, desideri…che tutti quanti prima o poi viviamo».
 
Definiscilo con tre aggettivi.
«Il primo aggettivo che mi viene in mente è sicuramente “celebrativo”. In vari modi ho voluto in primis omaggiare gli scrittori che più mi hanno ispirato, e non potevo non celebrarli con una loro citazione a ogni inizio di racconto. 
“Gotico”, è il secondo aggettivo che utilizzerei. Così come nel genere narrativo del ‘700, questo libro si avvale della narrazione di eventi fantastici, fuori dalla realtà comune, che stimolano nel lettore repulsione e orrore. Infine “straordinario”, nel senso proprio di questa parola, come fuori dall'ordinario, diverso, differente. Diciamo che non è una semplice e scialba… storietta d'amore». 
 
Sei giovanissimo e sei alla tua prima esperienza. Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
«Più che idea, il mio era un desiderio, quasi un'ossessione. Da quando ho finito di leggere il primo romanzo che mi sono ritrovato fra le mani, all'età di otto anni, ho capito che era quello il mio mondo. L'ho sempre saputo e non ho mai dubitato di questo. Può sembrare una risposta azzardata, e anche un po' vanesia, ma chi prova una passione smodata per qualcosa può capire le mie parole. Dedicarsi ai libri, alla lettura e alla scrittura, doveva essere la mia costante di vita. Magari poi scoprirò che non sono dotato di talento, ma non per questo smetterò». 
 
Chi è stata la prima persona a saperlo?
«È stato un editore. Non so quale, poiché dopo la prima stesura del manoscritto ho inviato il file in maniera compulsiva a un gran numero di case editrici. Paradossalmente non so chi sia stato il mio primo lettore, mentre la persona alla quale ho realmente rivelato questo importante progetto è stata la mia fidanzata».
 
 
 
Evidentemente un editore che punta sui giovani. Come è nata  questa collaborazione?
«Quasi casualmente, a dire il vero. Sul web ero in continua ricerca di un editore serio, di una pubblicazione che non fosse a pagamento. Non intendevo pagare per stampare il mio manoscritto: se valeva, qualcuno sarebbe stato disposto a investire e scommettere su di me. E, proprio a caso, mentre spulciavo fra vari blog di aspiranti autori, è spuntata la Montecovello. E così, in maniera naturale e immediata, è nata la nostra collaborazione». 
 
C’è qualcuno che vorresti ringraziare?
«Ringrazio chiunque avrà fiducia nella mia penna, chiunque leggerà il mio libro, poiché in questo mondo frenetico e senza pause, dedicare del tempo a un libro non è più così semplice».
 
La presentazione del tuo libro, che giorno sarà?
«Il libro ha visto la stampa e la sua nascita il primo settembre e, a distanza di un mese, non sono ancora del tutto consapevole di quello che è successo. Io non l’ho ancora nemmeno sfogliato. Probabilmente la presentazione mi riporterà bruscamente alla realtà. “Sconvolgente” è la parola giusta».
 
Appuntamento, quindi a sabato 1 ottobre alle 18.00, alla Rotonda Beat, Villa Comunale di Martina Franca. 
Ad Antonio un caloroso “in bocca al lupo” per questo suo debutto!
 


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