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Parcheggi e abusivi, connubio odioso

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

10
NOV
2016
 
I più gentili ti chiamano “dottore”, i più arroganti chiedono un caffè. La verità è poi che si è costretti a pagare due volte per lasciare la macchina, in una città lasciata a se stessa in mano ai derelitti
 
 
In una società in cui la povertà e la disoccupazione dilagano l’abusivismo finisce per diventare l’unico “pannicello caldo” perché ciascuno degli abusivi possa portare qualcosa in seno alla propria famiglia; l’alternativa all’abusivismo resta il furto che talvolta sfocia nella rapina.
Ebbene siamo più abituati a mettere in risalto la valenza negativa di un furto o di una rapina che non l’abusivismo che, detto in termini giuridici, è un reato perseguibile per legge perché si pone contro la stessa scavalcando tutto e tutti.
Taranto vive da alcuni anni uno stato di abusivismo dilagante in ogni sua espressione. 
Quello che cade maggiormente sotto lo sguardo del comune cittadino è il “parcheggiatore” che noncurante di nessuno, pur in presenza dell’automobilista che si è rifornito del regolare di sosta, ti chiede il classico “caffè” e ti fa diventare “dottore” anche se hai frequentato soltanto le scuole elementari.
Esistono due categorie di parcheggiatori abusivi. La prima è quella degli abusivi che definiremmo dai guanti “gialli” perché mettono in atto tutto il loro saper fare per mostrarsi gentili e non assillanti; la seconda è la peggiore perché ti chiede il “caffè” con arroganza e minaccia noncurante che tale suo atto potrebbe costargli caro, ma sa bene che così mai sarà perché, diciamocela tutta, il controllo da parte delle istituzioni lascia molto a desiderare. Sono espertissimi i parcheggiatori abusivi perché hanno sotto gli occhi la mappa dei punti strategici della città che passano dal Municipio al Museo, agli Ospedali, ai mercati, allo stadio e chi più ne ha né metta.
Altra categoria di abusivi è quella dei venditori agli angoli delle strade di ortofrutta e di cozze. 
Qui il discorso si fa molto delicato perché quella merce è esposta per molte ore al giorno all’inquinamento atmosferico senza parlare delle cozze che richiedono una accurata igiene che non esiste.
In questo caso gli abusivi cercano di portare acqua al proprio mulino e, anche in questo caso, sanno bene che nessuno mai gli farà rimuovere dai loro punti vendita che sembrano essere diventati proprietà privata. 
Per costoro il deterrente maggiore dovrebbe essere rappresentato dagli acquirenti che dovrebbero ben guardarsi dallo spendere nelle condizioni precarie di cui sopra, invece preferiscono l’abusivo al venditore autorizzato che si fa carico di tutta una serie di tasse, dei consumi idrici ed elettrici e del fitto del locale.
Cosa fare per arginare tale fenomeno? Nessuno si pronuncia nel merito, eppure basterebbe rendersi conto dove e come acquistano la merce che poi finisce sugli sporchi marciapiedi della città. Esistono poi gli “abusivi della due ruote”  che non soltanto “snobbano” le piste ciclabili appositamente costruite per loro, ma si sentono i padroni incontrastati della città circolando contro senso indisturbati e sugli stessi marciapiedi apostrofando nel dialetto tarantino i poveri e malcapitati pedoni con l’espressione “livete da nanze stuedeche”.
Esistono poi gli abusivi che si sentono i padroni delle aiuole cittadine trasformate in “gabinetti per cani” non curanti di raccogliere le feci degli animali a quattro zampe e soprattutto portando cani di razze particolarmente aggressive per strada senza guinzaglio e senza museruola.
Esistono gli abusivi del mezzo pubblico che salgono e scendono non curanti del fatto che almeno su poche linee cittadine potrebbero trovare la sorpresa dei controllori.
Concludiamo questa lunga introduzione al nostro almanacco parlando di una pessima abitudine “abusiva” che riguarda i cassonetti dei rifiuti solidi urbani. Per ordinanza sindacale questi devono essere depositati in sacchi ben chiusi nei cassonetti in determinate ora, ma accade che alcuni extracomunitari armati di bastone con uncino peschino all’interno del cassonetto alla ricerca o di cibo o di indumenti o di altro. E’ certamente una immagine di dolore e disperazione ma resta poi il fatto che i nostri rifiuti finiscono per essere disseminati all’interno degli stessi cassonetti senza la loro busta. Per non parlare del fenomeno ancora più grave di chi, dovendo cambiare arredamento, lascia davanti ai cassonetti elettrodomestici, mobili e finanche salotti aumentando l’immagine poco decorosa della città. 
 
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Intanto giunge notizia che al confine nord dell’Ilva è stato scoperto nel bosco della gravina un pozzo di catrame e di pece affiorante in superficie e proveniente dalla falda superficiale. Si tratta di un ulteriore attentato alla nostra già precaria salute. 
 
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Stanno per arrivare i vaccini per far fronte alla influenza stagionale e alla polmonite. L’invito è rivolto a tutti per evitare complicanze gravi fino ad arrivare alla morte. Sono categorie a rischio le persone ultrasessantacinquenni, persone con malattie croniche come quelle cardiache, respiratorie, renali, epatiche e metaboliche. 
La vaccinazione è anche consigliata alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. 
 
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Chiude definitivamente il Pronto Soccorso del Moscati di Paolo VI, ma resta in piedi soltanto il Centro di Primo Intervento. 
 
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Dopo lunghi mesi di chiusura finalmente è tornato in piena attività e con un nuovo look il mercato di via Archimede ai Tamburi.
 
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Allarme in Puglia per quanto attiene la sicurezza delle scuole, infatti soltanto il 2.3% di tutta la Regione sono state classificate antisismiche. 
 
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I bambini nella Città Vecchia che frequentavano l’asilo nido del Vasto sono stati costretti a cambiare sede perché necessitano urgenti lavori per cedimento del calcestruzzo. I lavori dovrebbero durare 90 giorni e, nel frattempo, i piccoli utenti saranno ospitati nell’edificio delle suore di Santa Teresa in via Anfiteatro. 
 
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La Puglia è in testa per numero di poveri e il 16%, fa sapere il Censis, non ha più da mangiare. Coloro che se la passano peggio sono le famiglie con operai di età compresa tra i 45 e i 55 anni. 
 
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E’ noto a tutti il dramma degli olivicoltori salentini e brindisini a causa della Xylella che sta distruggendo i nostri olivi secolari . E’ altrettanto noto che quando qualche anno fa scoppiò questa epidemia ci fu una levata di scudi da parte degli olivicoltori spagnoli e francesi che dichiararono che mai più avrebbero comprato il nostro olio. Oggi si viene a sapere che la Xylella ha fatto visita anche nei loro uliveti. E allora, cari cugini francesi e spagnoli, come la mettiamo adesso? Per il futuro tenete ben conservato nella memoria questo detto popolare che così recita: “Non sputare in cielo perché quello stesso sputo torna indietro imbrattandoti il volto”. 
 
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Sembrerà strano ma la notizia ha fatto storcere il naso a più di qualcuno: sembrerebbe che Alitalia abbia stabilito che negli ultimi due mesi dell’anno per il volo di andata e ritorno da Bari alla Capitale si dovrebbero spendere mille e duecento euro. Pronta la risposta di Ryanair che offre lo stesso servizio nello stesso periodo per solo 20 euro. Sarà vero? 
 
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Il calo delle vaccinazioni apre la strada ad infezioni che si pensavano debellate, ed ecco che in Europa si affaccia lo spettro della poliomelite e l’Italia viene bacchettata dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Così in sette anni le vaccinazioni sono scese del 4% e tornano le vecchie malattie come rosolia, morbillo e pertosse. Si ricorda che sono vaccinazioni obbligatorie quelle contro la polio, la difterite, il tetano e l’epatite B. Tutte le altre sono raccomandate ma è sempre bene farle. 
 
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Chiudiamo il nostro almanacco dicendo che esiste anche oggi l’elisir di lunga vita grazie ai cibi intelligenti il cui elenco è molto lungo ma noi ci limitiamo a consigliare il tradizionale superstar e intramontabile aglio, unitamente ai cereali integrali, alle erbe aromatiche, alla frutta fresca, alla frutta a guscio, ai legumi, all’olio extravergine di oliva e alla verdura. 
 
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Nella prestigiosa cornice della Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano si svolgerà sabato 12 novembre il convegno "Milano e la Puglia. Modelli di esportazione delle eccellenze made in Italy", durante il quale avverranno le premiazioni per l'11esima edizione del premio "Ambasciatore di terre di Puglia".
Quattro le personalità che saranno premiate, tra le quali il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, Giovanni Barbara, esperto di Economia e Finanza, Fernando Burgo, direttore dell'Istituto di moda Burgo e Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad. La manifestazione è organizzata  dall'Associazione Regionale Pugliesi di Milano, il premio è presieduto dall'avvocato Bernardini de Pace con il generale Camillo de Milano.
 


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