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LA PAROLA ALLA PIETRA

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

17
NOV
2016
Un volume sul passato stattese, in particolare, e ionico in genere, scoperto attraverso il nostro bene più prezioso. “RiVivere Statte” di Mimmo Calabretti ci invita a studiare il nostro passato per ritrovare noi stessi
 
 
“Ah, se questi muri potessero parlare…”
Quante volte vi è capitato di sentire queste parole? Spesso fanno riferimento a qualcosa che è accaduto all’interno di una stanza, di una casa, di un ufficio. Si allude a segreti tenuti nascosti o a esperienze vissute sotto il solo sguardo di quelle pareti. 
In altri casi, o meglio in quello in questione, è bene prendere quelle parole alla lettera. Se i muri potessero parlare… Sareste sorpresi nel sapere che in realtà parlano, eccome! Che non solo parlano, ma sono in grado di raccontare cose che non avremmo mai immaginato. 
Mimmo Calabretti, autore del nuovo libro “RiVivere Statte”, ha dato voce a quei muri, o meglio alle pietre da cui sono composti i nostri edifici, le nostre strade, i nostri vecchi monumenti. Da sempre studioso della storia dei popoli, si è messo in ascolto di questo bene prezioso di cui siamo inconsapevolmente ricchi, e ha lasciato che la pietra raccontasse il nostro passato. Un passato che è necessario rispolverare, far venire a galla, e che, invece, viene spesso tralasciato o dimenticato, presi come siamo dalla voglia di progresso, dalla corsa contro il tempo, come fosse un nemico da lasciare indietro. Senza passato non si ha futuro, però. Ne è convinto Calabretti, già autore dei precedenti libri “Statte… e nò t’ môve” (giunto alla seconda edizione) e “Sui passi di don Paolo Zigrino. Una vita per gli altri” che hanno raccolto un entusiastico riscontro dai lettori, i quali hanno trovato tra le pagine molto più che documentazioni, vecchie usanze o modi di dire locali; bensì hanno trovato un po’ di sé, della loro storia, dei loro antenati. Appassionatosi allo studio della pietra sin da quando insegnava Storia e Filosofia in Friuli, dove ha avuto la fortuna di conoscere padre Davide Maria Turoldo e Pier Paolo Pasolini, a tutt’oggi considerati per l’attualità di pensiero tra le sue sicure guide di natura culturale e sociale – dagli anni Settanta stringe inoltre un intenso sodalizio artistico-culturale con l’artista friulano Pier Antonio Chiaradia –, l’autore stattese ha sentito l’urgenza di raccogliere in un prezioso volume tutto ciò che ha scoperto sul nostro territorio, su quanto fosse ricco in passato e si sia impoverito in seguito, a causa di un’indifferenza verso la storia che è andata via via incrementandosi, lasciando spazio al nuovo, al moderno. “RiVivere Statte” non è solo la storia di un luogo, ma un invito a riscoprire con curiosità le nostre origini, il nostro territorio, noi stessi. 
Scritto con ironia, leggerezza e con una passione per il proprio paese che da sempre contraddistingue l’autore e che lo ha portato più volte a essere tra i più attivi promotori delle nostre bellezze, il libro rappresenta un tesoro prezioso da custodire e da cui imparare ad amare la nostra terra dilaniata, preservandola dalla crudeltà dell’indifferenza.


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