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Andrea Occhinegro: Ci manca lo spazio ma non la buona volontà

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

30
MAR
2012

 

L’appello del presidente dell’Abfo, un’associazione che svolge un lavoro di sostegno sociale insostituibile e che deve fare i conti con una sede inadeguata
 
 
L’11 marzo 2005 nasceva a Taranto l’Abfo – “Associazione benefica Fulvio Occhinegro” onlus – con l’intento di offrire aiuti concreti alle persone in difficoltà perché povere, sole o comunque alle prese con condizioni di vita particolarmente disagiate. Incontriamo il Presidente, dottor Andrea Occhinegro, figlio del compianto dottor Fulvio, per conoscere meglio quest’interessantissima realtà tarantina…
Dottor Occhinegro, attualmente l’associazione conta oltre 100 volontari operativi mentre tra iscritti e sostenitori superiamo addirittura le 1300 persone. E’ un segnale estremamente significativo, che testimonia da parte dei tarantini, una grande attenzione verso chi è meno fortunato…
«Il nostro obiettivo è stato quello di coinvolgere il più possibile il territorio. Se un commerciante ci dona un capo di abbigliamento è un gesto bellissimo certo non solo per l’abito in sé e per sé. Ma per l’attenzione che riserva la persona più fortunata a quella che lo è meno. Pensiamo anche ai bar che ci donano i cornetti caldi da portare la sera in stazione ai senza dimora.»
I volontari operano in quattro sezioni diverse. Iniziamo appunto con la “Missione notturna di carità”. Ogni sera dalle 21 alle 24 un’unità mobile percorre le strade cittadine per portare ai senza tetto una coperta, una bevanda calda, del cibo, ma soprattutto un po’ di calore umano. Avete definito questa sezione “l’anima cristiana” dell’associazione. I volontari infatti seguono un vero e proprio percorso di formazione spirituale…
«Accade perché i volontari di questa sezione avevano un’esperienza precedente alla nascita della nostra associazione in ambito parrocchiale. Poi sono passati all’Abfo conservando una formazione spirituale. Noi comunque siamo un’associazione laica.»
Poi c’è la sezione che si occupa dei bimbi meno fortunati e delle tristi realtà che essi vivono, cercando altresì di prevenire la devianza minorile…
«Attualmente seguiamo circa 90 famiglie povere. Perché ovviamente parlando di bambini, includiamo le loro famiglie che vengono da noi aiutate con generi alimentari, capi d’abbigliamento, ma anche visite mediche specialistiche necessarie. Il nostro intento è cercare di assicurare momenti di serenità a questi bambini. Dare loro un giocattolo e poi abbandonarli per un anno non avrebbe senso. Noi facciamo un percorso con i bambini. Festeggiamo il loro compleanno con la famiglia. Doniamo loro sorrisi. Portiamo nelle loro case la torta con le candeline. Pensi che molti bambini non avevano mai festeggiato prima il proprio compleanno. Organizziamo gite all’aria aperta. Si crea un rapporto di fiducia con queste famiglie. E manteniamo contatti con i maestri e i dirigenti scolastici di questi bambini. Insomma: non facciamo assistenzialismo fine a sé stesso.»
C’è quindi la sezione che si occupa non di “assistenza” bensì di intrattenimento degli anziani che vivono spesso in condizioni di estrema solitudine nelle proprie abitazioni o all’interno di case di cura…
«Sì, riceviamo le segnalazioni di persone anziane sole più che povere, e con loro creiamo un rapporto di amicizia e fiducia. Li aiutiamo quando sono alle prese con problemi pensionistici,  o di tipo medico. Oppure ci rechiamo nelle case di riposo dove cerchiamo di realizzare degli eventi speciali, come ad esempio dei concerti musicali.»
Infine vi è la sezione “Vita”. I volontari promuovono iniziative finalizzate alla raccolta di sangue, ma anche manifestazioni che diffondono la cultura della donazione di sangue e midollo per le persone affette da malattie ematologiche gravi come la leucemia…
«I volontari di questo gruppo organizzano periodicamente raccolte di sangue, e cercano di promuovere la donazione del midollo. Diciamo comunque che i due gruppi in assoluto più importanti dell’Abfo restano la sezione “Bambini” e la “Missione notturna”.»
Da un “bilancio” attuale possiamo dire che sono un centinaio le famiglie di cui vi occupate stabilmente, ma un’altra cinquantina è “in lista d’attesa”. La sede Abfo infatti non ha al momento le dimensioni che occorrono per rispondere alle necessità di tutti coloro che si rivolgono all’associazione in cerca di aiuto. Avete addirittura dovuto bloccare i contatti con grossi distributori perché non disponevate dello spazio necessario appunto a contenere i generi di prima necessità (alimentari, indumenti…) che vi venivano consegnati. Vogliamo lanciare un appello per una nuova sede?
«Assolutamente sì! Abbiamo dei rapporti concreti e reali di donazione che potrebbero arrivarci ma la nostra sede di Via Gorizia che andava benissimo per assistere 8/10 famiglie, non è in grado di accoglierli e sta diventando tutto più complicato.»
Tra l’altro, se disponeste di uno spazio adeguato, potreste anche realizzare un progetto estremamente valido: avviare cioè un ambulatorio polispecialistico. Tra gli iscritti ed i volontari Abfo – lo ricordiamo - ci sono  16 medici…
«Creeremmo una sorta di centro di solidarietà. Il sogno nel cassetto: realizzare non solo il poliambulatorio medico, ma anche una saletta cinema e una sala giochi per i nostri bambini. Ci manca la struttura necessaria a ospitare questa realtà, e che ci consentirebbe di moltiplicare i beni in arrivo ed i generi in uscita. Pensi che quando lanciamo un appello, come lo scorso inverno per delle coperte da portare ai senza tetto, siamo costretti di lì a poco a bloccarli. Perché non sappiamo più dove collocare ciò che richiediamo quando ci arriva.»
Chi volesse diventare volontario Abfo, cosa dovrebbe fare? E di quanto tempo concretamente dovrebbe disporre per dedicarsi a questi tipi di attività?
«Non c’è un tempo specifico. Un cittadino che voglia diventare volontario può offrire qualunque tipo di disponibilità di tempo. Pensi che riceviamo aiuti anche a distanza che si realizzano dando suggerimenti, idee, e consigli. L’iscrizione all’Abfo ha un costo di 2 euro, ovvero per entrare in associazione basta una cifra simbolica. Ovviamente chi volesse donare di più è sempre libero di farlo.»
E non dimentichiamo che con la dichiarazione dei redditi è possibile devolvere all’Abfo il 5 per mille…
«Sì, basterà firmare nello spazio riservato “Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale…” e inserire il nostro codice fiscale 02575120734.»


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