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SOCIAL/QUANDO L´ASTRO NASCENTE È IN REALTÀ UNA STELLA CADENTE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

19
GEN
2017

Fenomenologia di un successo nell’era del tutto è possibile


Diceva bene Umberto Eco: Internet ha dato diritto di parola a orde di imbecilli.
È stato tacciato di essere ingiusto e crudele e invece, buon’anima, a mio avviso è stato fin troppo cauto. Perché il web ha fatto molto di più che permettere a tutti di esternare il proprio pensiero. Ha fatto diventare i mediocri opinionisti, i blogger giornalisti, i cazzeggiatori social media manager. Roba che neanche in un romanzo di fantascienza di bassa qualità.
Soprattutto, ha costruito vetrine, dando modo a chiunque di mettersi in mostra. Per cosa? Per nulla.
Spesso si racconta ogni borioso dettaglio della propria giornata, anche il più insignificante, solo per il gusto di webesistere – scusate, non ho resistito alla mentanizzazione del verbo.
Alcuni sono talmente bravi a esistere sul web che talvolta si dimenticano di vivere nella realtà. Sembra che abbiano una vita spettacolare, piena zeppa di eventi, di fascino e di curiosità, e invece poi si scopre che il picco di mondanità lo si è avuto dal fruttivendolo. Ed ecco che spuntano selfie in ogni luogo e in ogni lago: in bagno, al supermercato, nel giardino, a tavola, per strada, in treno, in auto. Ritratti a iosa che neanche nello studio di Warhol se ne scattavano così tanti.
Altre volte, invece, si mette in mostra il proprio talento. Che cosa c’è di male in questo? Assolutamente nulla. Da che mondo è mondo ogni artista reclama il suo palcoscenico. Il problema è che, diamine, spesso questo talento proprio non c’è.
Si assiste dunque a sedicenti scrittrici che comunicano a tutti di essere in fase creativa, con frasi a effetto in cui l’unica cosa a fare effetto è l’assoluta incapacità di utilizzare correttamente gli apostrofi.
Pittori che declamano a gran voce la propria arte, ma ciò che si vede nelle loro opere può essere paragonabile al massimo agli scarabocchi di un bambino di quattro anni. Non me ne voglia il bambino.
Pseudo-etoile della danza che invece della morte del cigno provocano un attacco epilettico a chi ha la sfortuna di guardarle saltellare con malagrazia.
E ancora: cantanti, musicisti, poeti, fotografi, artisti, tuttologi impazienti di far sapere al mondo che loro sono bravi, bravi davvero a fare quello che fanno.
Il web, e i social media in particolare, hanno fatto in modo che chiunque potesse costruirsi un personaggio.
E va bene. È il 2017, bellezza, ormai il mondo funziona così. Solo, magari, ecco… una preghiera, una cortesia vi si chiede: oltre che apparire sforzatevi di essere.
State ben certi che se vi sarete impegnati (per voi e non per gli altri, è questo il segreto) il riconoscimento lo otterrete. E allora sì che sarà davvero meritato.

 



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