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La doppia morale

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
FEB
2013

 

Il fatto. Il 12 febbraio 2013 la Corte d’Appello del tribunale di Milano ha condannato a 10 anni di carcere l’ex direttore del SISMI Nicolò Pollari, a 9 anni il suo vice Marco Mancini e a sei anni a testa ad altri tre funzionari. Sono stati ritenuti colpevoli di aver aiutato la CIA a sequestrare l’ex Imam di Milano Abu Omar, poi consegnato alle autorità egiziane, considerato un pericoloso estremista islamico e fiancheggiatore di gruppi terroristici autori di attentati anti americani.
È sconcertante che il tribunale abbia emesso la sentenza nonostante il Governo Monti avesse confermato l’esistenza sulla vicenda del segreto di Stato, posto anche precedentemente dai governi Prodi e Berlusconi, e confermato dalla Corte Costituzionale nel 2009. La consulta aveva chiaramente espresso che la pretesa del tribunale di indagare sulla organizzazione dei nostri servizi segreti, e sui rapporti di questi con l’intelligence di paesi alleati, esponeva a rischi intollerabili la sicurezza del Paese da considerarsi come bene supremo.
L’ennesima dimostrazione di arroganza e di mancanza di senso dello stato della nostra deprimente magistratura ha portato ad un’altra conseguenza che offende ulteriormente la coscienza dei cittadini. L’Imam Abu Omar, che vive beatamente riverito nella bellissima città di Alessandria d’Egitto e non in una cella di Guantanamo, commentando la sentenza attraverso l’Adnkronos International si dice ovviamente contento e sollevato dalla sofferenza subita e chiede che “si facciano passi concreti affinché riceva un indennizzo per la mia sofferenza e che il tribunale prenda presto una decisione in merito”. L’indennizzo richiesto e di un milione di euro! Ma udite, udite come prosegue la sua perorazione “al governo italiano chiedo di non fare ricorso in appello contro la sentenza sull'indennizzo a me dovuto e di essere elastici, anche perché ho intenzione di entrare in politica come candidato alla carica di governatore di Alessandria”.
Ogni mio commento penso che sia assolutamente superfluo perché immagino che sappiate indignarvi senza ricevere sollecitazioni da alcuno. Ma forse vi state chiedendo il perché del titolo che richiama alla doppia morale che è regola nel nostro Paese. È presto detto.
Vi ricordate di Cesare Battisti, il terrorista rosso pluriomicida condannato con sentenza definitiva all’ergastolo, amico personale dell’ex premiere dame francese Carla Bruni che tanto si è spesa per lui, e che vive beatamente in Brasile? E ricordate quanti insulti abbiamo vomitato addosso alla magistratura brasiliana ed al governo Lula, attraverso tutti gli organi di informazione ed anche attraverso le parole di autorevoli membri delle istituzioni, perché avevano negato la sua estradizione? Mi chiedo allora che differenza passa tra una magistratura brasiliana che, legittimamente dal suo punto di vista, tutela gli interessi personali di un assassino in spregio ai sentimenti del popolo Italiano ed una magistratura italiana che, anche essa dal suo punto di vista, tutela gli interessi di un terrorista in spregio ai legittimi sentimenti del popolo americano?
Ma già noi siamo sempre il paese di Arlecchino, il paese delle crozzate, delle faziate, delle savianate, cosa possiamo aspettarci di diverso.
 


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