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Categoria: ATTUALITA'
Il recente avvio dei lavori di dragaggio e la realizzazione del centro servizi polivalente rappresentano un cambiamento epocale per il modo di fare turismo in città ma richiedono anche una nuova mentalità politica e un lavoro sinergico di programmazione territoriale da parte di tutti gli stakeholder
Dal Marta al Tempio di Poseidone, dal Castello Aragonese al ponte girevole che divide i due mari: molte sono le bellezze e le risorse del capoluogo jonico che, proprio in quest’ultimo periodo, gran parte delle compagnie internazionali di navigazione del settore crocieristico stanno attenzionando con dovizia di interesse.
E questo lo si deve, se non altro, al tenace lavoro di diversificazione dei traffici marittimi che sta portando avanti l’Autorità Portuale di Taranto sia con la messa in atto di una serie di alleanze strategiche ai fini della promozione del territorio, sia con l’avvio dei lavori di alcune rilevanti opere infrastrutturali, che porteranno evidenti ricadute economiche positive sul territorio.
“Questo viaggio è come una lezione di storia vivente, chi sosterà su Taranto potrà certamente fare shopping per i negozi alla moda della centralissima via D’Aquino e gustare un piatto di linguine ai frutti di mare in uno dei ristoranti del lungomare”: questo è quanto si legge sul sito ufficiale della Thomson Cruises. Proprio la stessa compagnia, difatti, già con largo anticipo ha inserito il porto di Taranto nei propri itinerari della stagione estiva 2017.
In particolare, la nave da crociera Thomson Spirit, battente bandiera di Malta, tra maggio e ottobre farà più volte scalo nel porto della in città: due arrivi sono previsti in maggio e uno al mese fino a ottobre. È senza dubbio già un primo risultato importante raggiunto dall’Autorità Portuale di Taranto, in collaborazione con il consorzio Ionian Shipping, soprattutto se si considera che su ogni nave si stima un’utenza di circa 1400 passeggeri e un equipaggio di 520 persone che potrebbero sostare in media per un lasso di tempo di 5 ore spendendo un bel po’ di “dindini” per le vie del borgo umbertino.
Il 2017 sarà quindi l’anno della svolta per l’economia della Città di Taranto. Una svolta che implica un cambiamento di rotta sia sotto il profilo amministrativo e infrastrutturale, sia sotto il profilo culturale.
In effetti a tale risultato ci siamo arrivati, o meglio, ci stiamo arrivando... E meglio tardi che mai. Ma attrezzarsi al cambiamento e saper “fare turismo” presuppone anche sapere di cosa si sta parlando, dunque avere una classe dirigente competente e lungimirante nonchè una classe imprenditoriale pronta a cogliere le sfide del futuro con entusiasmo e propensione al rischio.
La crociera è certamente una forma di turismo in forte crescita, che affascina non poco coloro i quali sono alla ricerca di relax e splendidi paesaggi emozionanti. Tale esperienza fa viaggiare da un porto all'altro su enormi navi che offrono il massimo del comfort e dello svago, dove è possibile praticare sport, godere ad ogni sosta delle bellezze architettoniche di ciascuna città, fare compere e assaporare dell’ottima cucina locale.
La navigazione come fatto ludico è comunque una realtà che ha radici antichissime, sebbene in passato era un piacere riservato a pochi: si pensi che la prima crociera turistica al mondo risale probabilmente al 1833 per opera del Regno delle Due Sicilie che col piroscafo Francesco I copriva la tratta Palermo, Civitavecchia, Livorno, Genova, Marsiglia. Tant’è che ad oggi più di ventidue milioni di persone trascorrono le loro vacanze sul mare.
Per questo, rendere Taranto una città competitiva sul mercato nazionale e mondiale sfruttando al meglio le sue inestimabili risorse geografiche è diventata una priorità assoluta della stessa Autorità Portuale che bene sta concentrando la sua vision sulla diversificazione dei traffici marittimi, accostando alla vocazione industriale e commerciale dello stesso scalo tarantino anche la promozione del traffico crocieristico.
Non a caso tra i compiti dello stesso ente vi è anche la promozione territoriale di tutto l’intero comprensorio jonico, oltre che la pianificazione di strategie di sviluppo economico (concretizzate sotto l’aspetto amministrativo nell’adozione del piano regolatore portuale). E proprio in questo senso vanno gli interventi già cominciati che rivoluzioneranno – e non poco – la città di Taranto nel 2017, non solo perché Taranto si appresta a un vero e proprio “rifacimento del look” ma anche per le conseguenti ricadute occupazionali e sociali che questi stessi interventi porteranno al territorio.
E in particolare si tratta dei dragaggi dei fondali del Molo Polisettoriale e dell’ampliamento della banchina di ormeggio con il raddoppio del V sporgente - lavori a dire il vero iniziati già a fine gennaio - che permetteranno l’attracco di navi pesanti di ultima generazione, e quindi del Centro Servizi Polivalente la cui realizzazione finale è prevista per fine anno. Quest’ultimo fungerà da cosiddetto waterfront con la città, dotando il Molo San Cataldo di aree attrezzate per l’attività di accoglimento dei turisti quali info-point, auditorium per convegni e servizi vari.
Certamente la futura amministrazione comunale non potrà non tener conto di questo passaggio epocale. Occorrerà allora un lavoro sinergico con tutti gli altri enti pubblici e privati per intensificare gli sforzi sul piano del marketing territoriale, progettare un brand efficace e porre in essere tutta una serie di attività e servizi collaterali per mantenere una posizione di tutto rispetto in questa nuova fetta di mercato inesplorato.
Allo stesso modo le imprese del settore dovranno, dal basso, essere in grado di cogliere le opportunità e orientare a tal fine le proprie offerte commerciali.
Non resta allora che volgere lo sguardo al futuro, porsi degli obiettivi concreti e costruire canali di collaborazione per soddisfare i bisogni dei turisti e attrarne sempre di nuovi.
