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DIFFERENTI

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

28
MAR
2017

Questa settimana alle prese con la raccolta differenziata dei rifiuti. Un argomento di rilevanza psicologica nella misura in cui riguarda mentalità e comportamenti.


I comportamenti ecologici risultano determinati sia da motiva¬zioni utilitaristiche che da ragioni prosociali: chi li mette in atto persegue allo stesso tempo l’interesse proprio e altrui. Il posses¬so stesso della ragione – e, quindi, della capacità di comprendere l’evidenza dei fatti – rende chiunque ne risulti dotato un poten¬ziale riciclatore. Pertanto, la messa in atto di queste pratiche, poiché conforme alla nostra natura (tendenzialmente razionale e prosociale), risponde, nella maggioranza dei casi, più a fattori contestuali che a differenze individuali in senso stretto. Quindi, la diffusione su larga scala di tali comportamenti virtuosi dipende in¬nanzitutto dalla validità del contesto informativo, normativo e logistico-infrastrutturale; dunque, dall’influenza delle campa¬gne di sensibilizzazione, dall’efficacia delle politiche vigenti in materia, nonché dal grado di efficienza delle procedure e degli strumenti attinenti a questo scopo.
I risultati di molte ricerche condotte oltreoceano dimostrano che le campagne di sensibilizzazione più valide risultano caratteriz¬zate dalla capacità di coniugare l’informazione con delle buone pratiche motivanti, dove il pungolo dell’approvazione socia¬le costituisce, a detta di tali studi, un fattore più efficace perfino dell’incentivo economico stesso, che, in fatto di questioni morali, sortisce, in ragione della sua estrinsecità, un effetto motivante effimero e circoscritto. Pertanto, è auspicabile che l’adozione di comportamenti ecologici avvenga soprattutto attraverso un pro¬cesso di modellamento sociale, preferibilmente sostenuto dall’at¬tività sensibilizzatrice di molteplici promotori che svolgano una funzione informativa, esemplare e catalizzatrice; che favorisca¬no la diffusione sistematica e capillare della consapevolezza e della responsabilità ecologica; che stimolino nella cittadinanza l’emulazione del loro impegno per l’ambiente; che possano, in¬fine, creare, attraverso l’avvio di un virtuoso processo virale, i presupposti di un sistema capace di autoregolarsi soprattutto per mezzo del controllo reciproco, improntato sul potere, sia deter¬rente che motivante, della sanzione sociale.
Pertanto, consapevoli dell’utilità del riciclo, ci si renda tutti promotori del civismo ecologico, cominciando ognuno dalla propria zona. Che nessuno esiti a correggere con la forza delle argomentazio¬ni costruttive quei comportamenti e quelle prassi disfunzionali in cui può capitare di imbatter¬si. E, in fatto di ambiente ed ecologia, nessuno tema di ingerirsi nelle faccende degli altri, perché esse riguardano tutti.
 



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