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Aspettando il Giro, quel filo rosa che ci lega

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

4
MAG
2017

La storia della corsa ciclistica più amata fa ormai parte della nostra identità di italiani. E ora che ci passa così da vicino, ne ripercorriamo le tappe più importanti

Per questa testata ho intervistato uomini e donne che hanno avuto la fortuna di spegnere 100 candeline: è interessante ascoltare le loro storie, sfogliare le pagine dei loro ricordi, ripercorrere in poco tempo una vita intera, sofferenze, gioie, momenti indimenticabili. Ora sono qui a parlare e a festeggiare, con voi, chi, proprio nel 2017, ha raggiunto questa meravigliosa tappa, chi ha tagliato questo ambito traguardo: il GIRO D’ITALIA.
100 anni portati divinamente per un evento che ha fatto la storia d’Italia, che ha aiutato gli italiani a rialzarsi nei momenti bui del dopoguerra, “capace di distrarre gli animi degli italiani dalla miseria, dalla distruzione e dalla desolazione che spadroneggiavano in quegli anni nel nostro Paese”, ha affermato il grande Marino Bartoletti, il Giro d’Italia  ha spesso ridato fiducia ad un Paese che in alcuni periodi della sua vita non ne aveva abbastanza.
Un cammino lungo un secolo in cui la bicicletta è stata protagonista indiscussa e ancor più i campioni che l'hanno inforcata e hanno permesso di fare del ciclismo e ancor più del Giro un mezzo di rivalsa sociale.
Tutti i bambini prima o poi esprimono il desiderio di avere una bicicletta, tutti i genitori gioiscono nel regalarla e soprattutto si lasciano prendere dall’emozione nel vederli per la prima volta in equilibrio, seppur precario, pedalare “senza rotelle”. E’ così che queste due ruote stanno nel cuore di tutti e che il Giro al suo passaggio mobilità una comunità intera e fa tornare tutti bambini.
Se dovessi, come faccio solitamente durante le interviste ai centenari, ripercorrere le tappe della lunga esistenza, con i diversi momenti che l’hanno caratterizzata, con aneddoti e periodi particolari, questa volta non basterebbe il mio taccuino.
Il Giro d’Italia nasce un mattino del 13 maggio 1909  alle ore 2.53 a Milano, da un’idea del giornalista Tullo Morgagni e da quell’anno si è sempre disputato, tranne durante le due grandi guerre.
Il record di vittorie è detenuto a pari merito da tre grandi campioni: Binda, Coppi e Merckx.
Al velocista Mario Cipollini il record delle vittorie di tappa.
In questi anni tantissime cose sono cambiate a partire dalle stesse biciclette,  dall’esordio pionieristico di Luigi Ganna con biciclette a un solo rapporto che pesavano 15 chili, fino alla vittoria di Vincenzo Nibali e agli ultimi modelli in fibra di carbonio.
Mentre  scrivo, consultando il sito del Giro d’Italia 2017, appare subito il conto alla rovescia, con giorni, ore, minuti e secondi che velocemente vanno all’indietro. Manca poco alla partenza, ci siamo quasi.
Quest’anno tutto parte da Alghero per concludersi a Milano, come sempre, fatte poche eccezioni, perché qui ha sede “La Gazzetta dello Sport”, il quotidiano sportivo che organizza la corsa sin dalla sua istituzione.   Durante questo lungo percorso, la settima tappa di 224 Km, è quella che ci interessa direttamente, perché il Giro, il 12 maggio, passerà da Martina, non è certo una novità, ma l’ultima volta risale al  lontano 2004 e prima ancora negli anni venti, è sempre motivo di gioia essere a bordo strada e sentire sul viso il vento che spira al passaggio del gruppo!
In questa giornata i ciclisti partiranno da Castrovillari e taglieranno il traguardo ad Alberobello, per la prima volta città di tappa.
Lungo il breve tratto in salita del Bosco Pianelle ci sarà il gran premio della montagna e poi alla volta di Martina, con passaggio sul ponte della ferrovia, sul quale, in questi giorni, ci sono stati lavori di ripristino del manto stradale, proprio in vista di questo grande evento.
Gli organizzatori della famosa ciclo passeggiata che ormai da diversi anni si tiene a Martina e che si svolgerà domenica 7 maggio, hanno consegnato a tutti i partecipanti una maglia rosa con la scritta “aspettando… il Giro”, tanti negozianti si apprestano ad allestire le vetrine sul tema, è inevitabile il Giro coinvolge, travolge, entusiasma.
Un libro ricorderà questo importante compleanno: “100 volte Giro”, il direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti, titola l’editoriale d’apertura, “Quel filo rosa e un gomitolo di imprese”, evocando lo strettissimo legame tra il Giro e l’Italia perché: “La storia della corsa, delle sue cento edizioni, dei suoi mille protagonisti grandi e piccoli è l’album di famiglia di questo Paese. Ne attraversa la vicenda politica, ne illumina quella sportiva. Il primo  Giro e il centesimo, idealmente capo e fine di un gomitolo tenuto insieme, generazione dopo generazione, dalla tenacia, dalla fatica e dal desiderio di gloria dei corridori.”
Il ciclismo è stato ed è  fondamentalmente uno sport maschile, ma mi piace l’idea, visto che in questo periodo si parla tanto di  quote rosa, ricordare la tenace Alfonzina Strada, unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia…era il 1924.
Non ci resta che darci appuntamento al 12 maggio, lungo il percorso che vedrà passare la carovana. Io ci sarò, come  da bambina, quando con papà seguivo le tappe del giro di Puglia e tutti i passaggi dei ciclisti lungo le strade dei paesi limitrofi, ci sarò per gridare “Buon Compleanno! Auguri! Cento di questi… Giri!!!”.



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