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Chi difende il difensore

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

28
SET
2017

Un avvocato di Taranto viene brutalmente picchiato dalla controparte. Un brutto episodio di cronaca che ha scatenato dure reazioni nel mondo forense

‹‹Assicurare alla Giustizia in modo così veloce, chi ha offeso la stessa Giustizia con un gesto così insensato, è il segnale più evidente che tutti hanno avvertito la responsabilità, non solo di offrire la doverosa risposta sociale al collega rimasto vittima di tanta violenza, ma di aver voluto costituire un serio monito nell’affermazione dei principi che sovraintendono all’esercizio della Giurisdizione tout court intesa››: con queste parole l’avv. Vincenzo Di Maggio, a titolo personale ed in qualità di presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, ha espresso dunque - plaudendo all’ottimo lavoro di sinergia svolto tra le forze dell’Ordine e quelle investigative - tutta la sua soddisfazione per l’operazione che ha condotto all’arresto dell’uomo che lo scorso 6 settembre aveva aggredito un avvocato del Foro di Taranto.
Si tratta, appunto, di una vicenda infelice che ha investito un avvocato reo semplicemente di aver svolto pienamente il suo lavoro. Lo stesso, che curava le pratiche di separazione per una sua cliente, durante un colloquio degenerato in toni accesi con il marito di quest’ultima è stato malmenato con un pugno sul volto e, tra percosse e violenza efferata, una volta steso a terra, preso a calci senza poter nemmeno chiedere soccorsi. Dopo l’episodio, l’aggressore ha poi lasciato lo studio legale rendendosi totalmente irreperibile.
Un fatto terribile, agghiacciante, che fa riflettere sulla delicatezza di una nobile professione come quella forense che talvolta si trova a fare i conti con queste sfortunate vicende, ma che per fortuna nella giornata di giovedì 22 settembre si era già risolto nel migliore dei modi quando gli agenti della Sezione Volanti hanno tratto in arresto il 46enne responsabile.
Tutto questo grazie a un lavoro rapido ed efficiente di indagini svolto in stretto concorso tra forze dell’ordine, magistrati, procura e Gip, la cui prontezza non poteva di certo passare inosservata alla categoria degli avvocati: ‹‹Va da sè - fa presente il presidente Di Maggio - che una siffatta reazione del Palazzo a difesa di suddetti principi ci inorgoglisce e offre l’ennesima dimostrazione dei buoni rapporti esistenti tra tutti coloro i quali, a Taranto, operano ognuno nei rispettivi ruoli per offrire risposte efficaci e fronte comune nell’interesse della Giustizia››.
Dichiarazione alla quale ha poi ha fatto eco anche la Camera penale di Taranto, con una nota a firma del presidente avv. Egidio Albanese: ‹‹ormai troppo frequentemente, e in ogni parte d’Italia, accadono episodi che vedono minacciati e intimiditi gli avvocati per il solo fatto di adempiere al loro compito e di svolgere la funzione per la quale hanno prestato giuramento. La nostra società - lo stesso continua - purtroppo sta attraversando un momento “delicato”, se non proprio pericoloso, laddove si assiste, ormai tropo spesso, ad una tendenza di “svilimento” del ruolo dell’avvocatura e della sua “nobile funzione”. La Camera Penale di Taranto nel ringraziare gli inquirenti per la rapida ed esemplare attività investigativa, nonché il Presidente dell’Ordine per la sua fattiva solidarietà in favore del collega, manifesta la propria vicinanza allo stesso e lo sdegno più totale verso l’azione vigliacca e violenta di cui è stata vittima››.
La sicurezza nel nostro Paese rappresenta oggi un’emergenza che riguarda peraltro molteplici settori della vita quotidiana, un tema non di poca rilevanza al quale è bene prestare sempre la dovuta attenzione.

 



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