MENU

Processo/ Una riforma che riguarda tutti i cittadini

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
GEN
2018

Sembrava un obiettivo impossibile, eppure il 30 ottobre dello scorsoanno è stata presentata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati promossa dall'Unione delle Camere Penali

Questa raccolta firme dimostra più che mai il tema di un giusto processo e di un giudice terzo, realmente distinto da chi accusa e da chi difende, è un'esigenza concreta e molto sentita in larga parte dell'opinione pubblica.
In più occasioni l'Unione delle Camere Penali ha sottolineato come questa riforma sia ineludibile, per dare attuazione al giusto processo e all'articolo 111 della Costituzione che prevede la terzietà del giudice al fine di garantire l'imparzialità della decisione.
La proposta prevede la modifica anche di altri articoli della Costituzione, perché l'articolo 111 è stato riformato solo nel 1999 al fine di dare copertura costituzionale ai principi del giusto processo e del codice a tendenza accusatoria di matrice liberale, introdotto nel 1989.
Temi di assoluto interesse, come la crisi all'attuale sistema di governo autonomo della magistratura, vengono trattati nella proposta per evitare le evidenti disfunzioni di tale organismo che, nel tempo, non solo non è riuscito a porre rimedio ai più visibili squilibri, determinati da logiche correntizie, ma non ha potuto considerare la necessità che un giudice non venga mai valutato
da un pubblico ministero, e viceversa, sia in ambito disciplinare che dei rispettivi avanzamenti di carriera.
L'obiettivo importante era quello di riportare al centro del dibattito politico un tema che era scomparso dall'agenda della politica, per timidezza e per timore di scontentare la magistratura. Va subito rilevato che la proposta non è stata immaginata contro qualcuno, e men che meno contro la magistratura, che deve coltivare al proprio interno anche l'autonomia di ogni magistrato da un altro magistrato.
D'altro canto, il problema sollevato e di così grande rilievo, se si pone mente al fatto che nel 2000 andarono a votare, per la separazione delle carriere, circa 13 milioni di persone che, con una percentuale che si avvicinava al 70% avevano chiesto di modificare l'ordinamento giudiziario in tal senso.
Si preferì poi accantonare l'argomento, ma ora l'Unione delle Camere Penali crede che sia arrivato il momento, nell'interesse del nostro paese, di esprimere una idea sul processo che si vuole in un paese liberale e democratico, finalmente prendendo atto che la riforma non riguarda la magistratura o l'avvocatura, ma tutti i cittadini.
Le forze politiche hanno tutte l'occasione di inserire, nei propri
programmi elettorali, il tema relativo alla terzietà del giudice, facendo si che questo sforzo non rimanga nei cassetti di una politica timorosa, discutendo la riforma.
La politica, cioè, deve impegnarsi per dare voce ad altre 72.000 cittadiniche hanno firmato la proposta di legge in esame.
Anche la Camera Penale di Taranto ha partecipato attivamenteall'iniziativa con entusiasmo.

* Presidente Camera Penale "Avv. Pasquale Caroli" di Taranto



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor