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Il cane, il gatto, io e te

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

22
FEB
2018

Si finirà così se non si eleva il tono di vita delle nostre città, evitando che le nostre strade restino deserte perché mancano le occasioni per ritrovarsi insieme. Inoltre, si devono creare concrete e durature condizioni di lavoro per i giovani. Ricordiamocene al momento del voto

Una nota canzone di Sergio Endrigo così faceva nel ritornello: “Sarà come l’Arca di Noè… il cane, il gatto, io e te”; l’abbiamo voluta ricordare per introdurre alcuni argomenti di attualità con le relative riflessioni.
Il primo deriva dalla notizia dell’ultima ora che vede accrescere il numero di coloro che dichiarano di non volersi recare alle urne convinti del fatto che nulla, o quasi, cambierà all’indomani della consultazione elettorale del 4 marzo prossimo.
Intanto, ribadiamo che è utile, necessario e importante recarsi alle urne ed esprimere il proprio parere, qualunque esso sia, anche per evitare di meravigliarci, questa volta fuori luogo, se dovessimo apprendere dopo il 4 marzo che la percentuale dei votanti è stata piuttosto bassa.
In questo caso sarebbe meglio di ricordarsi di rispondere alla domanda: “Ma in quanti sono andati a votare?” con le parole della citata canzone: “Il cane, il gatto, io e te”.
Gli stessi versi tornano alla mente pensando al fenomeno migratorio delle nostre popolazioni dal Sud verso il Nord del Paese o verso altre Nazioni europee ed extra europee.
Abbiamo ricordato nei giorni scorsi il progetto governativo “Resto al Sud” finalizzato ad incentivare i giovani a investire al Sud con il notevole contributo da parte dello Stato. Ma ciò non basta!
Si deve elevare il tono di vita delle nostre città ed evitare di continuare a registrare che le nostre strade la domenica sera e nei giorni festivi restano deserte perché mancano le occasioni per ritrovarsi insieme. Si devono creare concreti e duraturi lavori per i giovani. E, a tale proposito, chi di competenza dovrebbe riflettere come a Taranto le iscrizioni alle scuole che insegnano un mestiere per il prossimo anno scolastico siano in calo.
Si tratta di fenomeni complessi ai quali si dovrebbero dedicare i nuovi parlamentari ma anche i nostri amministratori locali per creare occasioni di aggregazioni e incentivare soprattutto i giovani a non andare via da Taranto.
Se è vero che vogliamo ciò cominciamo ad aprire nell’Università di Taranto la facolà di Medicina; ci sono mille buoni motivi per farlo visto che tra qualche anno, come abbiamo scritto la scorsa settimana, si dovrà affrontare il problema della mancanza di medici di famiglia e anche perché i nostri giovani per studiare medicina o sono costretti ad andare a Bari o in altre prestigiose sedi universitarie.
E, per concludere questa “canora” nota settimanale ci sembra utile parlare anche di loro, degli animali domestici che rappresentano una “delizia” per chi li possiede e li vuole allevare in casa, ma una “croce” per chi, suo malgrado, li deve sopportare in casa.
Quest’ultima categoria di cittadini non è che sia “nemica” degli animali domestici, ma pensa che il loro mantenimento costa troppo e che è meglio che gli animali abbiano un loro spazio all’aperto e non nella “prigione” domestica.
C’è anche chi ricorda che soprattutto i cani imbrattano le nostre strade e i giardini quando i loro padroncini “smemorati” dimenticano di raccogliere le cacche dei loro pelosetti.
Concludiamo con una notizia letta nei giorni scorsi su un quotidiano nazionale che ci informa che si registra un boom di animali in casa con i pesci che superano in percentuale i cani e i gatti.
Sono ben 60 milioni gli esemplari di animali domestici ospitati e curati dagli italiani e, tra i più gettonati, ci sono anche gli uccellini.
E’ in calo il numero di animali domestici esotici. Sono il 33%, cioè una su 3 famiglie italiane, quelle con un animale in casa; il 50% arriva dai canili e dai gattili. Sono 30 milioni i pesci, 13 milioni i volatili, 7 milioni e mezzo i gatti, 7 milioni i cani e 3 milioni i conigli.
Si registra una impennata per le spese veterinarie e alimentari, mentre cresce il benessere degli asili e delle beauty-farm.
Sono sempre più numerosi i single che hanno in casa animali domestici. Per l’alimentazione degli animali domestici si spendono oltre 2 miliardi di euro l’anno con una media mensile da 30 a 100 euro per famiglia.
E’ bello tutto ciò anche perché un animale in casa vale come un amico ma stiamo attenti a non eccedere in spese superflue che più che fare piacere agli animali, in alcuni casi, potrebbero diventare motivo di vanità per i loro padroni.
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Apriamo la prima finestra sull’almanacco di questa settimana ricordando che stringono i tempi perché le famiglie degli alunni interessato possano produrre in tempo utile la richiesta documentazione alle scuole della avvenuta vaccinazione obbligatoria per i propri figli entro il 10 marzo prossimo.
Sono ancora in posizione irregolare 560 mila studenti per i quali in un prima fase sono previsti richiami dai dirigenti scolastici e, successivamente, multe anche salate per chi non si adegua. Si arriva finanche alla stessa espulsione se l’alunno frequenta l’asilo.
Ricordiamo che sono 10 i vaccini obbligatori: anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-influenza di tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.
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Dopo i casi di Macerata e di Napoli dei giorni scorsi gli elettori chiedono ai prossimi parlamentari misure forti perché nelle nostre case e nelle nostre strade si possa vivere con maggiore sicurezza. Sono ben il 70% gli italiani che si sentono insicuri e ben il 28% che voterà tenendo presente partiti e candidati che nel loro programma hanno inserito quello sulla sicurezza. Varie sono le proposte avanzate fino ad oggi che vanno dal ripristino dei poliziotti di quartiere ad un uso consentito delle armi in casa, ma quasi tutti fanno perno su due fattori importanti: colmare i vuoti degli organici di agenti di “Forze dell’Ordine” e incentivare il lavoro di questi “tutori” della sicurezza mettendo sul tappeto maggiori risorse economiche.
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Il fenomeno della cremazione porta gli esperti di statistica a fotografare il quadro della situazione. Ebbene, si registra un boom di cremazioni, anche se l’Italia in questo campo occupa gli ultimi posti della classifica.
In Italia il fenomeno è in crescita soprattutto al Nord ed è, forse, per questo motivo che i Comuni cominciano ad alzare le tariffe. Si calcola che oggi sia il 23% la percentuale di chi ricorre a questa pratica. Molti ne giustificano la scelta per ragioni di costi, infatti oggi costa molto più il funerale di tipo tradizionale della cremazione. La legge attuale prevede la possibilità della dispersione o della conservazione in casa delle ceneri.
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Da alcuni giorni una legge ha previsto che si possa andare in pensione prima di 60 anni. Non si tratta di una operazione semplice ma abbastanza complessa che prevede una sorta di anticipazione da parte dell’ente previdenziale da scontare con sostanziose ritenute mensili in uno spazio temporale compreso intorno ai 20 anni. Sono soprattutto i lavoratori dipendenti coloro che sembrano interessati a questo nuovo modo di poter andare in pensione prima dei 60 anni.
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La parte centrale della retina dell’occhio, che si chiama macula, ha dato il nome alla malattia della maculopatia che consiste nell’invecchiamento della macula con il passare degli anni. I fattori che determinano l’insorgere di questa degenerazione sono vari, come il fumo per il 30% dei casi, ma ci sono anche fra i fattori una alimentazione incongrua, l’aumento del colesterolo, l’obesità e il diabete. La malattia è la principale causa di cecità che colpisce il 35% di soggetti di età dai 75 anni in su. Essa interessa, generalmente, entrambi gli occhi. Al primo occhio si presenta in soggetti sessantacinquenni. Ne soffrono un milione di italiani, di cui 17 mila in Puglia, e questo numero si accresce di 20 mila casi l’anno. Per questo motivo si stanno mettendo in campo delle azioni finalizzate ad una diagnosti anticipata come la prevenzione.
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Non c’è giorno in cui nelle notizie dei vari telegiornali e organi di informazione non ci sia riscontro di molestie sessuali. Interessano 9 milioni di donne, ma ne sono vittime anche gli uomini e i minorenni. Fra i vari tipi di molestie subite al primo posto troviamo quelle verbali, seguite dai pedinamenti, dagli esibizionismi, da molestie fisiche, da telefonate oscene e da altre molestie consumate attraverso i social network.
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La storia per la Regione Puglia guidata da Michele Emiliano, evidentemente è acqua che passa sotto i ponti e si disperde nei territori che incontra lungo la strada. Diciamo questo perché dopo la bocciatura per l’inserimento di Taranto tra gli itinerari dell’antica via Francigena, adesso si apprende che la Regione Puglia ha escluso il Convegno Internazionale sulla Magna Grecia che si tiene ininterrottamente a Taranto ogni anno dal 1961, dal novero delle attività culturali da finanziare. L’Istituto per la Magna Grecia aveva chiesto appena 21 mila euro ma la Regione ha deciso di finanziare soltanto 4 eventi tarantini per circa 220 mila euro su un ammontare di 5 milioni e 659 mila euro totali per l’intera Regione.
La notizia ha fatto registrare una dura presa di posizione da parte del responsabile dell’Istituto di Studi per la Magna Grecia, prof. Aldo Siciliano, e da parte di numerosi cittadini che difendono quello che è un vero e proprio fiore all’occhiello per la comunità ionica non soltanto nel campo culturale perché vede giungere a Taranto relatori esperti da ogni parte del mondo, ma anche perché i risultati degli interessanti convegni,oltre a produrre gli atti, producono la pubblicazione di interessanti lavori monotematici sulla Magna Grecia e dagli stessi vengono poi prodotte altre pubblicazioni con linguaggio meno tecnico e più fruibile da parte di chi abbia l’intenzione di acculturarsi.
C’è, infine, un aspetto non meno importante, quello relativo all’economia cittadina, visto che nel periodo del Convegno di Studi sulla Magna Grecia le strutture ricettive fanno registrare il tutto esaurito.
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Arriva a Taranto, e più precisamente al Liceo Aristosseno, il primo Test Center Hsk in Puglia. Con tale iniziativa la conoscenza della lingua e della cultura cinese potranno essere apprese dai tarantini e da quanti hanno interesse, soprattutto i giovani, al conseguimento di un titolo di studi riconosciuto al più alto livello accademico, garantito dall’Istituto Confucio (l’equivalente della nostra “Dante Alighieri”) che attraverso i suoi 6 livelli di apprendimento conferisce un certificato riconosciuto a livello mondiale e utilissimo per chi ha già rapporti lavorativi con la Cina o per chi si prepara ad iniziare la propria carriera lavorativa nello stesso Paese. Si tratta di una bella notizia che, oltre a rendere sempre più prestigioso l’Aristosseno, offre l’opportunità di meglio interagire con la nutrita comunità cinese presente a Taranto e nella provincia ionica.
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Non tutte le cipolle sono uguali. E’ il caso della cipolla bianca nata non nella terra ma nella sabbia. Si produce a Margherita di Savoia, in provincia di Foggia, e sta riscuotendo successo da parte di cuochi e di buongustai.



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