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Mar Piccolo/Cosa si nasconde dietro la morte delle tartarughe

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

3
MAG
2018

Ormai siamo arrivati al triste numero di cinque Caretta caretta morte. Sono animali longevi e che altrove sono state trasformate in un formidabile attrattore turistico. Perchè invece a Taranto si teme per la loro sopravvivenza? L'allarme del presidente del WWF Fabio Millarte


Un altro episodio inquietante sullo sponde del Mar Piccolo: una tartaruga Caretta caretta di circa 25 anni è stata trovata morta nei pressi di Parco Cimino. Da ottobre sono ben cinque i casi di questi animali rinvenuti privi di vita; altamente probabile la natura dolosa. Decise e pesanti le accuse rivolte dal WWF Taranto ai danni dei cosiddetti pescatori di frodo, possibili autori di tali selvagge uccisioni. “Extra Magazine” ha contattato il presidente locale dell’organizzazione di protezione ambientale, Fabio Millarte, per fare il punto della situazione. Questa la nostra intervista.

Cosa sta accadendo a Taranto alle tartarughe Caretta caretta?
“Abbiamo trovato delle carcasse nel Mar Piccolo ed è insolito perché questa specie di tartaruga ha una grande resistenza e può vivere fino a 100 anni. La cadenza è di un animale morto al mese: due sono state certificate dall’Asl, due erano galleggianti e per legge non è possibile toccarle e l’ultima non è stata più ritrovata dall’Asl forse perché portata via dalla corrente marina. A mio parere c’è il dolo, causato dalla cattiveria umana. Vorrei ricordare che la pesca è vietata nel Mar Piccolo per ordinanza della Guardia Costiera e dunque queste persone sono veri e propri bracconieri. Le tartarughe potrebbero essere rimaste intrappolate nelle reti oppure sono state ammazzate perché ree di mangiare il pescato. Quella dei pescatori di frodo è un’attività criminale, dovremmo invece prendere spunto ad esempio dalla Grecia dove nell’isola di Zante le Caretta caretta sono uno spot per i turisti e per l’economia locale”.

Quali conseguenze rischiano i pescatori di frodo?
“Tali comportamenti sono puniti con il carcere, quindi se i responsabili verranno trovati rischieranno serie conseguenze. Noi del WWF abbiamo presentato una denuncia alle autorità competenti e chiesto di sequestrate tutte le barche con reti presenti nel Mar Piccolo. Se le nostre richieste saranno accettate non lo sappiamo ancora, ma in caso di risposta negativa tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità”.

Che cosa proponete per cercare di risolvere la situazione?
“Richiediamo l’istituzione di un tavolo di concertazione sul Mar Piccolo, con la presenza di tutti gli attori protagonisti: il governo, le università, le cooperative dei mitilicoltori, ecc. L’obiettivo è salvaguardare le presenze faunistiche e biologiche.
Ribadiamo a gran voce che vogliamo un controllo maggiore di tutte le attività di pesca e commerciali al fine di trovare le giuste soluzioni”.

Se queste drammatiche notizie fossero confermate, l’atteggiamento di questi uomini del mare sarebbe a dir poco deplorevole. Uccidere le tartarughe Caretta caretta rappresenta un reato molto grave perché questi rettili sono ormai in via di estinzione soprattutto nelle acque territoriali italiane. Occorre dunque un pugno di ferro da parte delle forze dell’ordine per arginare e reprimere questi comportamenti, consegnando alla giustizia gli autori di tali uccisioni.



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