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Per sempre uniti

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

12
LUG
2018

Le foto spesso parlano un linguaggio che portano al tema dell’amore vissuto nella vita a due. Come in questa foto: sullo sfondo c’è il mare, chiamato a fare da testimone per una storia semplice ma bellissima

L’estate è come un immenso palcoscenico all’aperto che attira gente di ogni età e di ogni condizione. Su questo palcoscenico, che è un po’ comune a molte città e paesi della nostra Puglia non si tengono soltanto spettacoli musicali per giovani e giovanissimi o revival dei famosi anni ’60 della nostra musica leggera, o opere liriche o festival a suon di pizzica e di tamburiate o, anche, commedie a suon di risate, ma si tengono anche dibattiti di un certo spessore culturale, rassegne nazionali sui libri più letti, ma anche mostre pittoriche e fotografiche.
Oggi la foto che proponiamo potrebbe indurre a pensare  che si debba considerare la problematica della solitudine riferita all’estate, ma così non è.
L’anziano uomo ritratto di spalle si è ritagliato uno scenario tutto per sé laddove nessuno potrà disturbarlo o distrarlo.
In riva al mare non è andato da solo ma ha voluto accanto un emblema che potesse ricordargli la compagna che le è stata accanto per una vita.
Nel ritratto della moglie riflette se stesso tanto che in quella foto incorniciata possiamo vedere quasi uno specchio magico nel quale due volti, due sguardi, due vite si incontrano per potersi ancora parlare.
Perdere il proprio marito per una donna è certamente un fatto doloroso perché viene a mancare il sostegno cardine della famiglia, al contrario per l’uomo che perde la propria moglie è una vera tragedia perché in essa vede incarnata una vita vissuta nella gioia e nel dolore, tra alti e bassi.
Fa riflettere molto il fatto che l’uomo abbia voluto portare con sé un ritratto e non una semplice foto che avrebbe potuto conservare all’interno del portafoglio; evidentemente quel ritratto è legato a momenti belli della vita di questa coppia.
Mi sembra quasi di ascoltare le parole che l’uomo vorrebbe sussurrare alla propria moglie che non c’è più: oggi, contrariamente al solito, non sono venuto al cimitero per portarti un fiore sulla tomba, ma ti ho voluto far fare una delle tante passeggiate che ci hanno visto insieme per una vita, mano nella mano.
Così quel lembo di spiaggia e quel mare azzurro intenso diventano la scenografia di un palcoscenico quasi surreale. L’anziano uomo vorrebbe chiedere alla sua donna che non c’è più: “Ti piace ancora questo mare? Quali dei nostri incontri giovanili ho voluto farti rivivere soltanto nel cuore e nella mente, visto che non posso più tenerti per mano e fissare il tuo volto che per me non ha avuto mai alcuna inclinazione dovuta all’usura del tempo”.
Sono espressioni ipotetiche che potrebbero rappresentare una pagina di riflessione ma anche di musica, di poesia e di pittura stagliata su un mare azzurro.
Non è escluso che l’anziano uomo possa ricercare, tra uno sguardo e l’altro, tra le onde del mare quelle lacrime d’amore che hanno segnato in positivo la sua vita.
La poesia del cuore, purtroppo, è una delle pecche della società moderna, la musica fatta non di note ma di vibrazioni del cuore è anch’essa una “cenerentola” nella società moderna.
Non sappiamo se il nostro uomo abbia avuto un rapporto ancora più diretto con il mare, nel caso in cui sia stato un pescatore o un viaggiatore, a noi interessa fernare l’attenzione su un binomio bellissimo: da una parte il mare che vive eternamente e che suscita negli uomini emozioni, rimpianti e ricordi, dall’altra la scena quasi leggendaria per i giorni nostri di due persone che si amarono in vita e che continuano a farlo oggi suonando sull’arpa e sulle corde dello stesso quel canto melodioso che termina sempre con una parola semplice e complessa al tempo stesso: AMORE.
Sull’amore sono state prodotte stupende espressioni di alta cultura, pochi però hanno saputo scavare nel cuore di una umile coppia che continua ad alimentare questo amore nel segno e nel nome di un ricordo racchiuso in uno scrigno segreto che potrebbe essere il mare, ma anche e soprattutto una foto.
Infatti è molto importante soffermarsi sulla valenza che una foto può avere nella vita di un uomo; ed è il nostro caso che ci spinge a pensare che quella non sia una foto come tante altre e non certamente nemmeno la più bella, ma sicuramente la più vera e la sola capace di non far spegnere nel cuore di quest’uomo la fiamma che quella donna fu capace di accendere e che nel tempo è diventato un fuoco che non si spegnerà mai.
Non sono esagerazioni le riflessioni che questa foto ci suggerisce ma nascono dal bisogno di indicare come nel dolore l’uomo possa ritagliarsi una fetta di gioia.
Il nostro uomo l’ha fatto andando ad interrogare il mare, lo ha fatto trasformando un vecchio ritratto della propria donna in un mosaico splendido nel quale si aggiunge la fantasmagorica e caleidoscopica visione di una vita trascorsa insieme.
Sì, il nostro uomo oggi non ha portato il solito fiore alla propria donna amata che ora non c’è più ma ha piantato in riva al mare un seme che nel tempo potrebbe trasformarsi in alberello e poi in tronco roccioso perché ogni viandante che transiterà nel tempo lungo la spiaggia possa ricordarsi che non è poi così difficile eternalizzare l’amore, anzi è semplice, basta porre ascolto ai palpiti del proprio cuore che possono essere sollecitati da una foto in ritratto che è come un tesoro che l’uomo innamorato possa portare con sé per tutto il resto dei giorni della sua vita.



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