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FRANCESCO URRARO/"LA GIUSTIZIA, CHE SIA BENE COMUNE PER TUTTI"

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

2
OTT
2018

Ecco com'è la nuova mafia: in pieno mutamento, sempre più mimetizzata, con un'opera di infiltrazione nell'economia legale e in settori della società normalmente ritenuti immuni. Intervista al senatore 5S componente della commissione bilaterale antimafia

Caro Francesco, il 19 settembre hai pubblicato un post su facebook, un social su cui sei molto attivo nel comunicare le tue attività politiche, informando i tuoi elettori e i cittadini della nomina che hai ricevuto, quale componente della commissione bilaterale antimafia. Che contributo intendi apportare in questo organismo sul fronte della lotta alla criminalità organizzata?
"Una grande responsabilità. I dati ci forniscono un fenomeno mafioso in pieno mutamento, maggiormente mimetizzato, con una opera di infiltrazione nell'economia legale e in settori della società normalmente ritenuti immuni. L'impegno sarà rivolto a esplorare tutti gli ambiti anche sociali, politici ed economici cercando un fronte comune a tutti i livelli".

Sei al tuo primo mandato da parlamentare. Il 4 marzo ti ha catapultato dalla Presidenza del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola al Senato della Repubblica Italiana. Cosa porti con te del tuo essere avvocato in questo nuovo e prestigioso incarico?
"In questa nuova esperienza porto con me l'essenza dell'Avvocato, il suo rinnovato ruolo sociale, la funzione di 'mediatore sociale' che la professione da sempre incarna con il suo valore costituzionale. La presidenza del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Nola per molti anni e la formazione forense sono stati alla base della mia azione ma anche del modus operandi tipico di un operatore del diritto prestato al ruolo delicato di Legislatore".

L’Italia sembra vivere una continua confusione tra legalità e illegalità, tra moralità irreprensibile e compromesso con le regole, spesso vigenti solo sulla carta. Il nostro territorio presenta spesso un tale groviglio di contraddizioni. Credi che la legalità e l’arte di arrangiarsi si possano tenere insieme? Cosa pensi ad esempio della cosiddetta “evasione di necessità”?
"Il filo tra legalità e illegalità si assottiglia sempre più soprattutto nei nostri territori, che rappresentano la cifra di mille criticità sociali, economiche e ambientali. L'evasione di necessità, seppur spesso indotta come si dice dalle difficoltà, non la possiamo tollerare. Piuttosto un riequilibrio va individuato in norme eque, poche e giuste".

Avvocati e giustizia. Un binomio che sembra vivere in costante affanno. I cittadini troppo spesso rinunciano a far valere i propri diritti in Tribunale, i processi sono ancora, troppo spesso, un inferno inaccettabile, noi avvocati facciamo fatica a incidere sul sistema, per migliorarlo. Cosa proponete per invertire presto la rotta?
"Serve una radicale inversione di rotta. L'accesso alla Giustizia è sempre più difficile soprattutto per l'aumento ingiustificato dei costi a cui spesso non consegue una contropartita in termini di servizi nel sistema giudiziario. La Giustizia non può essere per censo ma deve rappresentare un bene comune che deve essere posto all'ordine del giorno del dibattito politico-istituzionale per gli inevitabili riflessi sociali che arreca in tanti ambiti essenziali. L'Avvocatura, quale unica professione costituzionalmente garantita, resta un baluardo cui riferirsi per incidere sul sistema attuale, ma servono interventi strutturali a partire dal sottodimensionamento degli organici di amministrativi, di magistrati, dall'edilizia giudiziaria, dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie per porre rimedio a quanto avvenuto nel 2012".

Un’ultima domanda. La questione previdenziale ci tocca assai da vicino, sia come cittadini che come avvocati. In particolare la vicenda sui vitalizi dei politici pone il tema del possibile superamento dei diritti quesiti, da rivedere, quali privilegi abusati. Vorrei un tuo parere sul rapporto tra passato e presente in campo previdenziale, anche in considerazione delle elezioni per il rinnovo del Comitato dei delegati della nostra Cassa Forense, che si sono concluse in questi giorni.
"Il Tema previdenziale è tra i più critici in assoluto. Una nuova previdenza va rimodulata per gli Avvocati e proprio in questi giorni se ne discute con forza, visto il rinnovo dei Delegati alla Cassa Forense, a cui chiediamo un impegno in tal senso, favorito da una sicura e proficua interlocuzione con il Governo ed il Parlamento, particolarmente attenti su questo fronte".



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