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FORZE ARMATE/L´ALTRA FACCIA DELLA MARINA MILITARE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

31
OTT
2018

Si parla di impiego duale e complementare, ovvero dell’utilizzo delle capacità militari per esigenze civili e a beneficio della comunità

La Marina Militare è da sempre impegnata in compiti che, per loro natura, sono fortemente connessi anche al mondo civile, con particolare riferimento al complesso e importantissimo contesto dell'ambiente marittimo, in una realtà – quella della penisola italiana – così fortemente dipendente dal mare.
Oltre ad assicurare le missioni primarie di Difesa nazionale e Sicurezza Marittima, la Marina impiega il proprio personale e i mezzi in una vastissima gamma di compiti e attività che spaziano dal sociale, all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico e in altri settori di generale interesse per il Paese. Si tratta del cosiddetto "impiego duale e complementare" della Forza Armata.
Da un punto di vista normativo, si fa riferimento alla quarta missione dello strumento militare e cioè quella inerente alle “attività di supporto delle Forze Armate e ad altre amministrazioni”, ossia al concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni e ai compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.
In tale contesto, i mezzi della Marina Militare, grazie alla intrinseche capacità tecniche e operative, sono in grado di svolgere molteplici attività in supporto alla collettività.  Tra le più importanti, si annoverano quelle per la ricerca e lo sviluppo, anche in collaborazione con il mondo accademico, che ha portato nave Alliance a navigare nelle fredde acque dell’Artico per studiare i fenomeni meteorologici che influiscono sul nostro clima. Grande importanza viene inoltre riservata alla tutela dell’ambiente e del patrimonio storico archeologico, che vede le navi cacciamine impegnate nella localizzazione di siti archeologici subacquei e di relitti di interesse storico o giudiziario, nonché nella promozione di programmi a tutela della biodiversità e dell’ambiente marino.
Da ricordare anche il concorso alla sicurezza sul mare, attraverso la ricerca e il soccorso in coordinamento con la Guardia Costiera, la bonifica da ordigni esplosivi ritrovati accidentalmente su fondali marini con i Gruppi Subacquei, l’attività anti incendio boschiva condotto dall’Aviazione Navale e la gestione delle emergenze mediche assicurata con le camere iperbariche della Marina.
Una particolare menzione merita l’importantissima attività di produzione delle carte nautiche da parte dell’Istituto Idrografico che, unitamente al servizio Fari e Fanali per il segnalamento marittimo, rappresentano elementi imprescindibili per la sicurezza della navigazione nei mari iataliani.
In ultimo, ma non certamente per importanza, va evidenziato l’impegno verso il sociale della Marina, con attività veliche e natatorie a beneficio di persone affette da disabilità o che vivono condizioni di disagio psico-emotivo e in collaborazione con alcune ONLUS per interventi clinici a favore di bambini e adolescenti affetti da gravi malformazioni.
Tali attività duali e complementari della Marina Militare sono inquadrabili in un più ampio approccio della Difesa italiana a supporto della resilienza nazionale, intesa quale “capacità di adattamento dell’intero apparato statale, di resistere e reagire a tutto ciò che possa turbarne la sicurezza, la stabilità interna e la governabilità attraverso l’opera concorsuale delle attività che ricadono principalmente nell’ambito delle aree di competenze dei vari ministeri a supporto del Presidente del Consiglio nella sua veste di Autorità Nazionale per la Sicurezza”, come  richiamato dal Ministro della Difesa durante la presentazione delle Linee programmatiche del Dicastero.
Oggi scopriamo un’altra bella realtà: le Forze Armate e in particolare la Marina sono a disposizione del Sistema Paese, in linea con il concetto di collaborazione inter-agenzia e inter-ministeriale, laddove per svolgere determinati compiti e attività istituzionali lo strumento militare si affianca alle altre diramazioni dello Stato, al mondo accademico, a quello della cultura, a quello della ricerca e dell’associazionismo, per attività di specifiche esigenze o emergenze.


 



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