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REDDITO DI CITTADINANZA: MANOVRE ARDITE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

5
FEB
2019
La legge di Bilancio 2019 contiene una misura, il Reddito di Cittadinanza, finalizzata al contrasto della povertà, della disuguaglianza e dell’esclusione sociale. In sostanza, è un contributo a favore dei nuclei familiari con disagi economici, che prevede la disponibilità a essere inseriti in un programma d’inclusione sociale. Per accedervi è necessario possedere alcuni requisiti fondamentali quali: la cittadinanza italiana o dei paesi UE, ovvero il possesso del diritto di soggiorno o quello di soggiorno permanente di un membro del nucleo familiare, oppure la presenza di uno straniero con permesso di soggiorno di lungo periodo; risiedere in Italia da almeno 10 anni; possedere il valore reddituale ISEE inferiore a 9360 euro, il valore patrimoniale ai fini ISEE inferiore a 30mila euro, il valore mobiliare ai fini ISEE inferiore a 6mila euro cui aggiungere 2mila euro per ogni familiare dopo il primo fino a 10mila euro incrementati di 1000 euro per ogni figlio dopo il secondo e di 5mila per ogni componente disabile; il reddito familiare massimo non deve superare 6mila euro ed è variabile in base al numero di componenti del nucleo familiare; nessun componente del nucleo familiare deve possedere un’auto con cilindrata superiore ai 1600 cc o motociclo superiore ai 250 cc; non è consentito il possesso di navi ed imbarcazioni da diporto. Inoltre, ci sono altre preclusioni come la presenza nel nucleo familiare di un componente che si sia dimesso dal suo impiego senza giusta causa. Verificate le condizioni per accedere alla richiesta di contributo, si può inoltrare l’istanza attraverso uno specifico portale informatico, presso gli sportelli delle Poste Italiane con modulo predisposto dall’INPS o presso i CAF autorizzati. Gli importi del beneficio varieranno in base all’ammontare del reddito familiare, al numero dei componenti del nucleo, all’abitazione se di proprietà, in presenza o meno di mutuo o in affitto. Il tempo massimo di fruizione del Reddito di Cittadinanza è di 18 mesi. Un’altra condizione imprescindibile, riguarda tutti i membri maggiorenni della famiglia non occupati e non frequentanti un corso di studi o di formazione, ai quali è richiesto di sottoscrivere un Patto per il lavoro e per l’inclusione sociale. Il documento imporrà di prestare attività al servizio della comunità, di partecipare a corsi per la riqualificazione professionale, di completare gli studi e sottoporsi ad altri servizi finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro. Inoltre, i beneficiari dovranno registrarsi al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, svolgere ricerca attiva di lavoro, accettare di frequentare i corsi di formazione e riqualificazione professionale, sostenere test psico-attitudinali e prove finalizzate all’assunzione, accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue, considerate tali se coerenti con le esperienze e le competenze maturate, compatibili con la distanza dal domicilio e i tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico, in base alla durata della disoccupazione, con retribuzione superiore di almeno il 20% rispetto all’indennità percepita nell'ultimo mese precedente. Per accedere ai benefici sarà necessario accettare il luogo di lavoro entro 100 km di distanza dalla residenza nei primi 6 mesi di fruizione del Reddito di Cittadinanza e, in caso contrario, entro 250 km. Oltre 6 mesi di rifiuto, l’offerta è considerata congrua ovunque all’interno del territorio nazionale, fatti salvi i casi in cui nel nucleo familiare siano presenti minori o disabili. Il beneficiario che accetta l’offerta di lavoro distante dalla residenza, ha diritto a ricevere 3 mensilità di Reddito di Cittadinanza dopo l’inizio del nuovo impiego per coprire le spese di trasferimento. Sono previsti incentivi anche per i datori di lavoro che aderiscono al programma sotto forma di detrazioni fiscali. Gli importi saranno accreditati su una carta di credito prodotta dalle Poste Italiane con modalità d’uso simile alla Carta Acquisti, quindi per beni primari, ed è permesso il prelievo contante dell’importo massimo di 100 € per individuo appartenente al nucleo familiare avente diritto. Secondo i promotori del Reddito di Cittadinanza, la distribuzione di un reddito canalizzato ad acquisti specifici, dovrebbe divenire un volano economico per rilanciare il commercio e la circolazione del denaro, inoltre, le procedure per l’immissione o reimissione degli italiani nel mondo del lavoro, dovrebbero assicurare una sostanziale riduzione della disoccupazione con i relativi effetti benefici sull’economia della Nazione. Proprio in questo senso, perché il Patto per il lavoro e per l’inclusione sociale sia attuabile, il Governo ha previsto l’assunzione di nuove figure di sostegno all’occupazione definite Navigator. Sono previste 10mila unità, 6mila a carico dello Stato e 4mila delle Regioni, che dovranno essere laureate in una disciplina fra Economia, Giurisprudenza, Sociologia, Scienze Politiche, Psicologia, Scienze della Formazione, quindi molto differenti fra loro per competenze, che dovranno possedere conoscenza tecnica e giuridica delle normative sul lavoro ed essere in grado di valutare le competenze professionali di chi sigla il Patto, così da avere una cognizione delle competenze del disoccupato e conoscere le dinamiche del mercato del lavoro territoriale, tanto da essere in grado d’incrociare domande e offerte di lavoro. I Navigator percepiranno la remunerazione di 30mila euro lordi annui (circa 1'700 euro netti mensili), oltre la contribuzione. Il rapporto di lavoro durerà due anni generando, di fatto, altro lavoro precario. Le obiezioni sulla misura riguardano alcuni punti evidenti. La copertura economica, ad esempio, dovrebbe essere garantita dalla stessa Legge di Bilancio ma, contenendo azioni inedite in Italia come la Flat Tax e il pensionamento a quota 100 che per la loro impronta sperimentale avviata proprio durante la recessione tecnica in atto nel Paese, potrebbero generare effetti imprevedibili, anche rovinosi. L’immissione di nuove figure professionali nel settore dell’impiego, più che coadiuvare con i Centri per l’Impiego potrebbero interferire o divenire duplicati ma con un rapporto di lavoro estraneo ai contratti nazionali per la Pubblica Amministrazione. Ciò potrebbe anche favorire una maxi richiesta di pensionamento degli impiegati stabili la cui copertura economica non è garantita. L’immissione di circa 10mila unità per favorire le assunzioni, rischia di sortire lo stesso effetto delle grandi assunzioni pubbliche del passato come quelle attuate dai governi democristiani, con le evidenti conseguenze più funzionali alla politica populista che al benessere del Paese. Inoltre, la circolazione di denaro conseguente al Reddito di Cittadinanza si scontrerebbe con l’assenza o l’inefficienza dei servizi, specie al Sud, come scuola, sanità, trasporti, che rischierebbe di vanificare l’impegno economico non soddisfacendo i più elementari diritti specie delle fasce sociali più deboli. C’è un interrogativo anche più pressante circa la presenza di posti di lavori compatibili con la manovra. Se ci sono, sembra strano che non siano stati ancora occupati attraverso i canali tradizionali. Se la causa deriva dall’inefficienza dei Centri per l’Impiego, sarebbe stato più logico riorganizzarli piuttosto che crearne forme parallele o alternative. Il rischio, inoltre, è che si parli di lavoro anche alla presenza dei working poor, cioè soggetti retribuiti sotto gli standard, che fruirebbero, quindi, anche del Reddito di Cittadinanza. Circa le distanze dei luoghi di lavoro dalle residenze, con i presupposti della legge, si ripeterebbe il fenomeno della retribuzione sufficiente solo all’autosostentamento o per coprire le spese di trasferta. L’intera manovra economica 2019 si presenta come un nuovo esperimento sociale privo di preventiva simulazione che sortirebbe un imprevedibile effetto domino. Se è vero che audaces fortuna iuvat, l’intraprendenza ostentata dai membri dell’attuale governo, comporta l’assunzione dell’enorme rischio solo a carico degli italiani. Anche il paventato principio di eguaglianza fra cittadini si rivela come un palliativo che, fra breve tempo, mostrerà i suoi reali effetti, sia a seguito del Reddito di Cittadinanza che per l’attuazione della Flat Tax, entrambi basati su ipotesi e sensazioni prive di fondamento economico. Il denaro, però, non segue leggi fisiche specie quella dei vasi comunicanti. L’unica eccezione riguarda la gravità per la facilità con la quale sbagliando, è possibile raggiungere facilmente il lastrico. 
 


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